Lähettäjä: ugo Päiväys: Vastaanottaja: aderentiretecontrog8, forumSEGE, forumgenova, genovapropalestina Aihe: [NuovoLab] L’OMBRA DEI MILITARI SUL POTERE,‘MILIONI’ IN MARCIA SUL PARLAMENTO
giugno 19, 2012 - 12:57 Egitto
L’OMBRA DEI MILITARI SUL POTERE, ‘MILIONI’ IN MARCIA SUL PARLAMENTO
Una marcia di “milioni di persone” partirà oggi da piazza Tahrir su iniziativa dei Fratelli musulmani e altri movimenti rivoluzionari che hanno rigettato la ‘Dichiarazione costituzionale’ diffusa dai vertici militari domenica sera, poche ore dopo la chiusura delle urne per il ballottaggio alle presidenziali. La dichiarazione “va contro la volontà del popolo e dimostra che i generali non hanno nessuna intenzione di cedere il potere” sottolinea un comunicato diffuso dalla segreteria del movimento islamico nella tarda serata di ieri, annunciando che la marcia arriverà fino al Parlamento. Qui i deputati cercheranno di entrare – nonostante un massiccio dispiegamento delle forze dell’ordine impedisca il passaggio – per deliberare sullo scioglimento delle camere.
A rassicurare coloro che interpretano le ultime decisioni del Consiglio supremo delle forze armate (Scaf) come un ‘colpo di stato morbido’ non è bastato infatti l’annuncio di una cerimonia con cui i militari intendono segnare il passaggio di poteri ad un presidente eletto, il prossimo 30 giugno.
Di fatto, lo scioglimento delle due camere del parlamento decretato da una sentenza della Corte costituzionale la scorsa settimana alla vigilia del ballottaggio tra Ahmed Shafiq e Mohammed Morsy, ha creato un vuoto di potere subito colmato dallo Scaf che nella dichiarazione costituzionale si attribuisce poteri legislativi fino a quando non sarà eletta un nuova Assemblea. “Per il secondo anno consecutivo – sottolinea oggi il quotidiano Al masry al youm – saranno i militari ad approvare una legge di bilancio condita da pesanti misure di austerity”.
Come se non bastasse, i militari hanno adottato un decreto per la formazione di un ‘Consiglio nazionale di difesa’ composto dal capo di stato maggiore delle forze armate e da nove comandanti interforze, a cui sarà affidato il controllo del bilancio militare e nazionale, che avrà diritto di dichiarare guerra e – in casi di emergenza – esautorare il presidente dalle materie di difesa e sicurezza nazionale.
E se non è chiaro quando potere resti comunque nelle mani del nuovo Capo dello Stato, il paese vive in febbrile attesa per conoscere il nome del successore di Mubarak. Ma la scena elettorale è dominata dall’incertezza, con il fratello musulmano Morsy che ha già annunciato vittoria e l’ex primo ministro, Ahmed Shafiq che denuncia una “strategia” degli islamisti, volta a scatenare proteste e disordini in caso di sconfitta. Secondo il quotidiano Al Ahram, gli exit poll mostrerebbero Morsy in vantaggio al 51%, ma non è chiaro a che punto sia arrivato lo spoglio dei voti.