Re: [Hackmeeting] Confronto tra visione cypherpunk statunite…

Supprimer ce message

Répondre à ce message
Auteur: ono-sendai
Date:  
À: hackmeeting
Sujet: Re: [Hackmeeting] Confronto tra visione cypherpunk statunitense, europea e italiana
On 18/06/2012 14:39, Arturo Filastò wrote:
> Penso che esistano delle somiglianze tra i mondi cypherpunk statunitensi,
> europei e italiani, ma anche delle grosse differenze che penso valga la
> pena analizzare.


+1

Anche io sono molto interessato alla cosa. Conosco poco l'argomento, quasi tutto
quello che so viene fuori da Cypto di Leavy [0]

> Butto giu' un po' delle cose che mi sono passate per la mente a riguardo,
> ma spero piu' che altro di ricevere feedback da voi.
>
> Penso potrebbe anche essere interessante organizzare una specie di
> tavola rotonda e/o discussione all'HM riguardo questo topic. Dovrebbe
> venire almeno una persona dalla scena americana e penso che potrebbe
> essere bello mettere insieme qualcosa.


Si sarebbe molto interessante e potrebbe venir fuori un momento di riflessione
utile a molti. Ma questa persona di cui parli e' Appelbaum?

> La realta' statunitese ha ricevuto un sacco di energia da dopo l'11
> Settembre


- ---snip---

> Sono venuti fuori un sacco di scandali [1] riguardo alle intercettazioni
> e la
> sorveglianza fatta da parte dell'NSA senza giustificazioni. Anche le persone
> comuni percepiscono questa cosa come un intaccamente alla loro liberta'.
>
> Per questo penso che in un certo senso i cypherpunk statunitensi abbiano
> avuto la strada spianata nel far capire alle persone comuni il problema,
> avendo da un lato una minaccia che viene molto esagerata e dall'altra degli
> esempi negativi documentati da portare come esempio.


Penso che questa visione sia molto plausibile,ma forse a questo vanno aggiunti
parecchi fattori storico/sociali che caratterizzano proprio il popolo
statunitense. Il fatto per esempio (ma potrei dire una stronzata) che, uno
scandalo su intercettazioni non autorizzate, suscita molto piu'scalpore proprio
per il fatto che chi sta "in alto" dovrebbe dare "l'esempio" nell'ottica
statunitense. Se li' un personaggio famoso (sia questo un politico o una
popstar) "sgarra" e viene beccato ne paga (quasi sempre) le conseguenze in modo
esemplare. Da noi invece e' quasi la norma che il potente/potere di turno la
faccia franca (la nostra storia e' piena di scuole Diaz e immunita'
parlamentari). Pero' queste potrebbero essere delle stronzate mie,o qualcosa che
in effetti non influnza minimamente la questione. Proprio per questo sarebbe
molto interessante sapere cosa ha da dire chi quella scena e quella situazione
la vive in prima persona.

> Il punto di vista del cypherpunk americano e' sicuramente piu' "hardcore" di
> quello europeo (almeno per quel che ho avuto modo io di sperimentare), e in
> un certo senso piu' filo anarchico.
>


- ---snip---


> In Italia abbiamo una situazione ancora piu' particolare. La tecno
> sorveglianza
> e' molto presente, ma questa non viene affatto percepita come una minaccia o
> una limitazione delle liberta' dell'individuo.
> In Italia abbiamo una narrativa formidabile per poterla giustificare ed
> e' quella
> della mafia. Il problema mafia e' percepito da tutti, non solo come una
> minaccia
> vera, ma anche vicina. Per vicina intendo che e' un qualcosa che tanti,
> piu' o meno,
> hanno a che fare giornalmente. Questo e' molto diverso dalla scusa del
> terrorismo.


Credo di si. Ma forse a questo si potrebbe ribattere mostrando quanto la
sorveglianza abbia realmente portato successi contro la mafia. Che poi piu'che
alla sorveglianza mirata (del tipo,sei sospettato di associazione mafiosa quindi
ti sorveglio), in questo caso si dovrebbe parlare di sorveglianza di massa (piu'
facile da giustificare nell'ottica di caccia la terrorista). Che poi' e' piu' o
meno la storia del "sorvegliare tutti sulla Rete" per arrestare i
pedoterrosatanisti. O no?


> Non ho la soluzione, volevo giusto lanciare questa palla e vorrei sentire il
> punto di vista di altri su questo tema (specialmente se questo punto di
> vista
> e' particolarmente controverso o di contrasto al mio).


Non penso che esista "la" soluzione,ma penso che sicuramente sara' molto
interessante discuterne (sia in lista che all'Aquila) e magari trovarne alcune e
imperfette :) .

Ah..gia' che ci sono,anche se un po' OT aggiungo roba alla discussione partendo
da un tweet di oggi sulla Conference of Internet Freedom che si sta tenendo a
Dublino [1]

"Hackers won the first cryptowars, now everybody can encrypt. This created
massive online economy. Militarization will destroy that"

Sara' questa "militarizzazione" del cyberspazio fatta della morte della full
disclousure,di 0day piu' [2] o meno [3] comprati,la prossima piu' grande
minaccia che dovranno affrontare i cypherpunks?

jm2c


[0]
http://en.wikipedia.org/wiki/Crypto:_How_the_Code_Rebels_Beat_the_Government%E2%80%94Saving_Privacy_in_the_Digital_Age
[1] http://www.osce.org/event/internetfreedom2012
[2]
http://www.zdnet.com/blog/security/us-government-pays-250000-for-ios-exploit/11044
[3] http://arstechnica.com/security/2012/06/flame-crypto-breakthrough/