[NuovoLab] 524° ora in silenzio per la pace

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Autore: norma
Data:  
To: forumgenova@inventati.org
Oggetto: [NuovoLab] 524° ora in silenzio per la pace
Mercoledì 13 giugno dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
genova 524° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.
Altre info su www.orainsilenzioperlapace.org

*_Palestina. Mahmoud Sarsak: storia di un calciatore a cui è impedito
sognare_*

*Il suo nome è Mahmoud Sarsak, e la sua storia è un paradigma. Ha 25
anni, è un calciatore della Nazionale Palestinese*.

Una giovane promessa del calcio perché, giovanissimo, ha iniziato ad
allenarsi in uno dei luoghi più disagiati del mondo: il campo profughi
di Rafah, a sud di una Striscia di Gaza da anni sotto assedio, tra raid
aerei, assedio, bombardamenti.

Racconta il fratello Emad che Mahmoud avesse la stoffa per diventare un
campione, e che il primo passo “verso il gol della sua vita” fosse
quello di uscire dal ghetto di Gaza e raggiungere i suoi compagni di
squadra in Cisgiordania.

*La Nazionale Palestinese, primo importante traguardo verso il sogno di
giocare in una squadra internazionale, per portare nel mondo quella
Palestina non riconosciuta, per rappresentare il suo paese rincorrendo
un pallone e, insieme, un ideale di giustizia e libertà.*

Aveva la stoffa per essere un campione, e anche il fisico adeguato, 50
kg fa. Prima di passare dal carcere a cielo aperto di Gaza a quello, in
cemento armato, di Ramleh, in Israele

Il 22 giugno 2009, con le sue valige, Mahmoud Sarsak si dirigeva al
valico di Erez, unica porta che collega Gaza ai Territori Palestinesi
Occupati, sigillata da Israele. Unico passaggio diretto possibile verso
il suo sogno, che si è aperto per portarlo invece verso un’altra prigionia.

Slegato da gruppi, partiti e fazioni politiche, credeva di non avere
niente da temere da quei soldati che controllano il valico. Invece è
stato arrestato, condotto del carcere di Ramleh dove, da allora, non è
mai potuto uscire.

*Le accuse? Ignote. In 3 anni Mahmoud non le ha mai conosciute, e non ha
mai affrontato nessun tipo di processo*.

Per i cittadini di Gaza è in vigore la “Unlawful Combatant Law” (Legge
sui Combattenti Illegali), strumento che consente ad Israele di
imprigionarli alle stesse condizioni. Tempo indeterminato, fine pena
potenzialmente mai.

*Mahmoud, come molti altri prigionieri prima di lui, 81 giorni fa è
entrato in sciopero della fame. Una protesta – l’unica possibile – che o
sta uccidendo. E, con lui, il miraggio di una giovane promessa del
calcio di poter inseguire il suo pallone e il suo sogno. *

Spiega il legale, Mohammed Jabarin, che il termine per il suo arresto è
stabilito al 22 agosto prossimo. Ma non ci sono garanzie che le autorità
israeliane non lo rinnovino di altri 6 mesi, come hanno sempre fatto nel
corso di questi 3 anni.

La storia di Mahmoud è un paradigma soprattutto perché non fa notizia.
Se il club per il quale gioca fosse una squadra quotata, sostenuta da
migliaia di tifosi; se Sarsak fosse una delle tante super-star
calcistiche mondiali, se non fosse palestinese, se non fosse stato
arrestato da Israele, la sua sarebbe una notizia da prima pagina.

Mahmoud è un giovane calciatore che sta giocando la partita della vita
con uno sciopero della fame che lo ucciderà nel silenzio internazionale.
Una promessa cui è stato vietato di segnare, di giocare, di sognare.

/di Cecilia Dalla Negra 7 giugno 2012/