Autore: coscione43@virgilio.it Data: To: forumsege, forumgenova, presidenza Oggetto: [NuovoLab] perché non se parla?
Di questo paese, peraltro con una "naturaleza" eccezionale, dove viene assassinato il 50% e più dei sindacalisti assassinati nel mondo, dove viene assassinato il più alto numero di difensori dei diritti umani, dove sono state trovate fosse comuni con migliaia di persone uccise dalle forze armate con omicidi extragiudiziali, dove alcuni pentiti ( ex paramilitari ) hanno parlato e fatto trovare forni crematori, dove vi sono circa 5 milioni di desplazados interni, più di 7000 prigionieri politici ,dove il conflitto armato non fa che ingrassare i produttori di armi in connivenza con una cricca politico-mafiosa nazionale ed internazionale, che non vuole una soluzione politica del conflitto armato ( la presenza di due guerriglie che dal '64 controlla 1/4 del territorio producendo istituzioni parallele all'assenza dello stato ) dove una piccola oligarchia economico-politico-militare è padrona, in alleanza con multinazionali nordamericae ed europee,di grandissima parte delle risorse materiali e finanziarie del paese, perché non se ne parla?
08/06 - MAGGIORE DELL’ESERCITO CONFERMA LEGAMI TRA FORZE ARMATE E PARAMILITARI IN COLOMBIA
In un'intervista rilasciata al “El Tiempo”, il più importante quotidiano dell’oligarchia, il maggiore Juan Carlos Rodríguez Agudelo, recluso nel penitenziario La Picota di Bogotá, ha confermato l'esistenza di un legame fra l'Esercito colombiano, le bande di sicari e i cartelli del paramilitarismo.
Rodríguez si è ritirato nel 2005, potendo vantare un curriculum denso di decorazioni; catturato nel 2008, di recente ha finalmente confessato
alla magistratura neogranadina una serie di crimini che coinvolgono membri della Forza Pubblica, per connivenza con paramilitari e per l'esecuzione dei cosiddetti “falsi positivi”, gli omicidi extragiudiziari perpetrati dai militari che attirano con l'inganno giovani disoccupati per trucidarli a sangue freddo, e travestirli poi da guerriglieri presentabili come “terroristi abbattuti in combattimento”, allo scopo di ricevere premi e licenze.
Dall'istruttiva intervista si evince che i legami con i paramilitari derivano da accordi presi dai più alti livelli politici e militari; fra i comandanti che hanno ordinato omicidi di prigionieri, Rodríguez cita il generale Mario Montoya, ex comandante dell'Esercito, coinvolto in numerosi scandali per paramilitarismo, esecuzioni extragiudiziarie e false smobilitazioni.
Gli scandali che coinvolgono le Forze Armate colombiane si susseguono senza soluzione di continuità, e portano anche all'attenzione della grande stampa mainstream il profondo grado di corruzione in cui sguazzano, avviluppate nel nauseabondo intreccio di politici, istituzioni e paramilitari.
Se c’è ancora qualcuno, in buona fede, che ritiene “esagerate” o “propagandistiche” le accuse da noi (e da centinaia di associazioni in tutto il mondo) mosse nei confronti del regime colombiano quale artefice del narcoparamilitarismo di Stato, si faccia avanti e provi a dimostrare che siamo in errore!
Peppino Coscione