[Sempreverde] ESCURSIONE DOMENICA 10 GIUGNO 2012 - PIZZO DET…

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Autore: Roberto F
Data:  
To: sempreverde
Oggetto: [Sempreverde] ESCURSIONE DOMENICA 10 GIUGNO 2012 - PIZZO DETA (MONTI ERNICI)
Care amiche, cari amici di Sempreverde,
vi propongo un'escursione estemporanea media/impegnativa: Pizzo Deta da
Prato di Campoli
DOMENICA 10 GIUGNO 2012
Latina: ore 7:15 parcheggio in Via Pio VI, angoloVia Cattaneo (ex autolinee)
PARTENZA ORE 7.30
C*ontatti:*
Roberto
magalumaca@??? <mailto:magalumaca@inventati.org>
346 7559147
_E' richiesta la comunicazione della partecipazione (lasciando un
recapito telefonico) in modo da porter essere avvisati per eventuali
cambiamenti di programma dell'ultimora._
Di seguito trovate una breve descrizione dell'escursione.
Saluti
Roberto

------------

"Pizzo Deta è la "montagna sacra" dell'escursionista ciociaro. Chi tra
gli amanti delle alte quote appenniniche non ha mai toccato con mano
almeno una volta la madonnina ai 2041 mt di Pizzo Deta?

Una classica, imperdibile, nel cuore dei Monti Ernici. Una montagna,
anzi una cima di una catena montuosa, che, come si evince dal nome
stesso, ha la forma di un dito rivolto verso il cielo. Una vetta che
cambia volto da ogni diverso angolo di osservazione: dolce e
apparentemente innocua dal versante Verolano, aspra e temibile dal
versante rovetano. Ampi declivi erbosi e boscosi ne caratterizzano il
versante sud, mentre a nord assume un aspetto prettamente dolomitico.

La vegetazione è piuttosto uniforme: il Prato di Campoli è, infatti,
contornato da una fitta e ampia faggeta che in autunno assume
colorazioni multiformi. Frequente è, comunque, la presenza dell'acero
montano e del biancospino." (da www.caifrosinone.it)


*L'ESCURSIONE :*

Prato di Campoli - Pizzo Deta: sentiero classico

Sentiero Cai n. 16

Difficoltà: E (media impegnativa)

Dislivello: 950 m.

Tempo di andata: 2:10 ore

Tempo di ritorno: 1:30 ore

"Si parcheggia l'auto al piazzale della madonnina di Prato di Campoli
(quota 1100)

Si percorre in tutta la sua lunghezza il Prato in direzione nord-est,
fino ad imboccare il bosco sul suo bordo settentrionale, sulla sinistra
osservando i pendii sommitali di Pizzo Deta, e seguendo il vecchio
sentiero 16 del CAI.

Entrati nel bosco, e attraversata una radura, si mantiene la sinistra
orografica salendo più decisamente e raggiungendo, dopo circa 45 minuti
dalla partenza, un profondo fosso che va attraversato verso destra. Il
sentiero si inerpica ripido lungo le ultime propaggini del bosco (quota
1750 ca), passando nei pressi di un abbeveratoio. Da qui si scorge la
cresta tra M. Pratillo e Pizzo Deta, che si raggiunge, dopo circa 50
minuti di salita ripida ma non eccessivamente faticosa (se si escludono
le giornate e le ore più calde). Dalla sella, si scorge finalmente la
vetta del Pizzo Deta sulla destra, raggiungibile in 10 minuti di salita
su facile sentiero ( complessivamente ore 2,10 dal parcheggio).

Dalla vetta il panorama è mozzafiato: nelle giornate più limpide si
distinguono chiaramente, oltre a tutte le vette degli Ernici, tutte le
maggiori cime dell'Appennino abruzzese e laziale, dal Terminillo al Gran
Sasso, dal Velino alla Maiella, dai Monti Marsicani alle Mainarde. Nelle
giornate davvero limpide si può scorgere il Matese, l'Adriatico e il
Tirreno, con le isole pontine.

Dalla vetta è interessante osservare (con estrema attenzione, specie in
presenza di neve o ghiaccio) l'impressionante versante settentrionale e
il Vallone del Peschiomacello, con tutta la Val Roveto." (da
www.caifrosinone.it)

info generali sul : TREKKING -- ESCURSIONI (tratto dalla guida ATP
Latina sui Monti Lepini)

AVVERTENZE

a) I sentieri: i tempi di percorrenza, di andata e ritorno, sono
calcolati per un escursionista con un sufficiente grado di allenamento e
non tengono conto delle eventuali soste che si possono compiere lungo il
percorso. Il dislivello e quello assoluto, ovvero tiene conto di tutti i
sali scendi sia per l'andata che per il ritorno e non è la semplice
differenza tra la quota d'arrivo e quella di partenza.

b) Il periodo: per apprezzare meglio i paesaggi di questi monti, si
consiglia di percorrere i sentieri nel periodo primaverile e autunnale.
D'estate, a causa delle basse quote a cui si snodano i sentieri e della
forte insolazione, è preferibile evitare escursioni sul Versante Sud,
mentre d'inverno si suggerisce di farle in presenza di neve, che rende
sicuramente più suggestivo l'ambiente montano. Percorrendo gli itinerari
nei periodi sconsigliati si rischia di non apprezzare appieno le
bellezze naturali di questi luoghi. Si raccomanda vivamente di astenersi
dal proseguire in caso di avverse condizioni atmosferiche soprattutto
per quei sentieri ove l'orientamento risulta problematico.

c) L'equipaggiamento: un sentiero, può attraversare numerosi ambienti e
ovviamente la natura del terreno è estremamente variabile, così è
sicuramente necessario un buon paio di scarponi; anzi meglio due. Uno
per l'inverno e adatto per la marcia sulla neve e uno per le altre
stagioni, oltre a due paia di calzettoni adatti. Per quanto riguarda
l'abbigliamento è bene essere attrezzati secondo la stagione: è
indispensabile avere nello zaino un indumento idoneo per ripararsi in
caso di pioggia e una giacca a vento da indossare nell'eventualità di
trovarsi in presenza di forte vento in quota. Un berretto per il sole e
un copricapo di lana per il freddo insieme a un paio di guanti sono
sicuramente utili. Si consiglia di non mettere troppe cose nello zaino
per evitare di rendere la marcia troppo faticosa.

d) L'alimentazione: portare sempre almeno un litro d'acqua e alimenti
con un buon grado di digeribilità e soprattutto ricchi di carboidrati
(in particolare farinacei e frutta) che danno un apporto calorico
notevole. In caso di forte sudorazione si può ricorrere a reintegratori
di vitamine e sali minerali ma è bene non affidarsi solo a questi mezzi
e dare sempre la precedenza a prodotti naturali come la frutta fresca e
secca. Non bisogna eccedere nei cibi poiché in montagna occorre essere
sempre in buona forma fisica. Evitare gli alcolici o almeno assumerne
moderatamente solo verso la fine dell'escursione. Per i sentieri più
impegnativi è consigliabile fare piccoli spuntini ogni due ore circa e
non un unico pasto a metà della giornata.

e) Attrezzatura: alcuni strumenti, come la bussola, l'altimetro e la
carta topografica, sono senz'altro utili soprattutto per coloro
cheiniziano a fare escursioni in montagna. Altri sono consigliabili come
un binocolo di modeste dimensioni e una macchina fotografica con un
obiettivo standard e un grandangolo. Anche un coltello milleusi può
essere utile.

f) La natura: con brevi deviazioni si possono raggiungere le grotte che
si trovano a poca distanza dai sentieri, ma si raccomanda particolare
attenzione nell'avvicinarsi, data la loro pericolosità; è meglio quindi
non avventurarsi all'interno se non in presenza di esperti speleologi.
E'assolutamente vietato raccogliere piante, soprattutto se protette
(agrifoglio, orchidee, ecc.), molestare gli animali o gettare rifiuti:
conservateli, invece, nello zaino e portateli a valle. I luoghi che si
raggiungono attraverso questi sentieri sono il più delle volte selvaggi,
la natura è ancora incontaminata e i paesaggi sono tra i più belli e
interessanti del Lazio. Abbiamo il dovere di mantenerli così come li
troviamo e, pertanto,

QUANDO PERCORRI UN SENTIERO FAI

IN MODO CHE

CHI VIENE DOPO DI TE

NON SI ACCORGA DEL TUO PASSAGGIO

Inoltre gli animali sono intorno a noi, ma non si fanno vedere, e le
piante non fuggono via, ma

SE PERCORRI UN SENTIERO IN SILENZIO

E CON MOLTA ATTENZIONE

PUOI VEDERE

CIÒ CHE GLI ALTRI NON VEDONO.