[autorgstudbo] Stasera - Con le donne NoTav: cena, spettaco…

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Autor: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO
Data:  
A: autorgstudbo, forum
Assumpte: [autorgstudbo] Stasera - Con le donne NoTav: cena, spettacolo teatrale e incontro con Nicoletta Dosio
SABATO 2 GIUGNO’012 dalle 20
@ Vag61 - Spazio libero autogestito in via Paolo Fabbri 110

CON LE DONNE NOTAV

A Vag61 un’intera serata dedicata alla lotta delle donne che in Val di
Susa si battono contro l’Alta velocità.

Alle 20 cena solidale, alle 21 incontro con Nicoletta Dosio (Comitato
di lotta popolare di Bussoleno), alle 22 uno spettacolo teatrale
dedicato alle giornate di Chiomonte: “Racconti di mezza estate –
Partitura di movimento e voci”.

Link: http://vag61.noblogs.org/post/2012/05/19/con-le-donne-notav/

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NICOLETTA DOSIO

Se chiedete a un’abitante della Val Susa chi bisogna sentire per
capire le ragioni del movimento NoTav, statene certi che una delle
persone che vi indicheranno è Nicoletta Dosio, una ex insegnante, ora
in pensione, che ha alle spalle e davanti a sé una vita di lotte.
Attiva nella rivolta del ’68, Nicoletta non ha perso, a differenza di
tanti suoi compagni di allora, la capacità di indignarsi. Oggi è una
delle voci più note del  movimento contro l’Alta velocità, la sua
capacità comunicativa è straordinaria. Chi l’ascolta non ci mette
molto a schierarsi con i No Tav: “Questa montagna è stata importante
dal punto di vista della lotta antifascista negli anni ‘40, per cui
c’è anche un legame di memoria storica tra la vecchia e la nuova
resistenza, che ha fatto sì che anche gli anziani fossero coinvolti. È
una lotta trasversale: ci sono i ragazzi e ci sono gli anziani di
ottant’anni. E ci sono storie diverse, provenienze anche politiche
diverse, che però sono confluite in questa lotta, che è fondata su una
visione solidale tra le persone, tra i territori e con la natura.
Questa coesione e questa resistenza hanno modificato profondamente la
Val di Susa, perché la lotta crea socialità: era una valle alienata da
questa vita senza senso, ma la socialità è rinata con la lotta, con il
fatto di poter vedere chi ti è vicino”.

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RACCONTI DI MEZZA ESTATE – PARTITURA DI MOVIMENTO E VOCI

Spettacolo dedicato alle giornate di Chiomonte

Produzione: TeatroInRivolta
Adattamento delle testimonianze e regia: Lucia Falco
Con: Claudia Castagno, Maura Robba, Stefania Cappa, Giusy Mura,
Tiziana Pasquero, Maria Luisa Bonacina, Marcello Serafino, Lucia
Falco.
Tecnico luci e suono: Federico Ghironi.

“C’è una protesta lassù, tra le montagne. C’è gente comune che si
mette in marcia, che pianta tende nei prati, che crea legami di
solidarietà e di fratellanza”.

“Racconti di mezza estate” è uno spettacolo che TeatroInRivolta ha
realizzato coinvolgendo alcune attiviste del movimento NoTav. Nella
piece si racconta come le donne, e non solo loro, vivono l’opposizione
alla grande opere. Come nella realtà, anche sulla scena il popolo e il
cantiere sono divisi da un fiume. Occupano le due sponde di una conca
per sancire una divisione soprattutto culturale tra la mentalità che
identifica il progresso con il profitto e quella più consapevole di
chi ha capito che il bene comune nella qualità della vita e non nella
quantità di cose materiali.

Lucia Falco è una giovane donna di Chianacco che ha investito tanta
parte della sua tenacia nel teatro. Sua è l’idea dello spettacolo,
come pure la regia.

Ecco il suo racconto di questa interessante esperienza: “Siam partite
in dieci e siamo arrivate in otto. Questo spettacolo fa parte di un
percorso di storie legate ad un periodo specifico del Movimento NoTav.
Non ha lo scopo di narrare i fatti ma di raccontare come questi sono
stati vissuti da chi ne è stato coinvolto, mettendo in gioco i propri
sentimenti e la propria capacità critica. Potrei dire che si tratta di
una traduzione della realtà vissuta a Chiomonte, in un arco temporale
che abbraccia parte dell’estate 2011. Una traduzione che cerca di
rendere sul palco gli avvenimenti vissuti, utilizzando le armi della
bellezza, della poesia e dell’ironia, qualità che da sempre
caratterizzano i membri del Movimento”.

La quasi totalità dei soggetti in scena sono donne o ragazze. E’ stata
una scelta voluta?
“Lo spettacolo è fatto di pura energia femminile, con una sola
componente maschile a spezzare questo filo rosa. E’ stato interessante
mettere insieme il vissuto di tante donne con la sintesi maschile.
Posso dire che ognuno ha saputo portare all’interno del progetto un
tocco di colore, di anima e di bellezza, e la miscela risultante è un
gesto poetico di lotta, unendo e mettendo a confronto generazioni
diverse (l’età delle protagoniste varia dai 20 ai 60 anni)”.

Da dove è nato il progetto?
“Da un laboratorio di teatro, iniziato nel luglio 2011, che ha avuto
una cadenza settimanale costante, non senza sacrifici, ma sempre e
comunque nella consapevolezza di lavorare a qualcosa di importante”.

Come si sviluppa in scena la rappresentazione?
“I racconti e lo spettacolo si articolano in monologhi. Il linguaggio
usato è quello verbale, montato su una partitura di azioni, sia corali
che individuali, e i vari pezzi sono legati tra loro dal tangibile
filo rosso di una lettera scritta ad un padre che non c’è più. A
fortificare l’amalgama c’è infine la musica, mai descrittiva, ma
sempre e comunque complementare, simbiotica”.

Ci dici due parole su come hai vissuto questa regia?
“Come regista vorrei dire che ringrazio profondamente queste donne.
Hanno avuto fiducia in me e mi hanno donato senza riserve la loro
forza e la loro bellezza. Credo con tutta me stessa che l’arte sia
innanzitutto umanità e sarei felice se questa umanità potesse vibrare
negli occhi e nel cuore del pubblico, trasformandosi in emozione”.


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