28/05 – PARLAMENTARE COLOMBIANO CHIEDE CHE L’EX VICEPRESIDENTE
FRANCISCO SANTOS SIA INDAGATO PER PARAMILITARISMO.
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Iván Cepeda Castro, rappresentate alla Camera e difensore dei
diritti umani, nonché figlio dello storico senatore e direttore del
giornale comunista Voz trucidato dal terrorismo di Stato, Manuel
Cepeda, ha chiesto con forza al Giudice Generale Eduardo Montealegre
di procedere ad avviare le indagini sulle relazioni tra l'ex
vicepresidente della Repubblica Francisco Santos Calderón (cugino di
‘Jena’ Santos) e i paramilitari.
In un'intervista a Caracol Radio, l'ex capo paramilitare di origini
calabresi Salvatore Mancuso ha dichiarato di essersi incontrato con
l'ex vicepresidente Santos, il quale gli avrebbe suggerito la
creazione di un blocco paramilitare nella capitale Bogotá.
Il congressista Cepeda ha inoltre sottolineato il paradosso secondo
cui Santos si vuole presentare come impegnato contro l'impunità che
vige rispetto ai crimini perpetrati dai paramilitari, ma
contemporaneamente, secondo le dichiarazioni di Mancuso, risulta
essere tra i promotori del paramilitarismo stesso.
Contrariamente a quanto propalato dai soliti “violentologi” ed
“esperti” del conflitto colombiano, che ci hanno abituati a
sentire e leggere banalità e clichés, il fenomeno paramilitare non
solo non si è esaurito con la smobilitazione-farsa inscenata dal
loro boss Alvaro Uribe, ma non è neanche mai stato un soggetto
indipendente sullo scenario del conflitto sociale ed armato
colombiano. I paramilitari non erano (e non sono) un’organizzazione
autonoma, ancorché al soldo del latifondista e della multinazionale
di turno. Sono sempre stati un ingranaggio -fondamentale, questo sì-
della politica controinsorgente e della guerra sporca contro il popolo
promosse ed imposte dal Pentagono e dal regime oligarchico colombiano,
che li hanno impiegati per fare gran parte del lavoro sporco e
soprattutto per avere un capro espiatorio cui poter attribuire le
nefandezze compiute dai diversi apparati di Stato. Uno Stato che, dai
massimi vertici in giù, ha sempre usato e continua a impiegare la
violenza e il terrorismo come strumenti primordiali di governo ed
accumulazione di capitale. Il fatto che l’ex vicepresidente
Francisco Santos sia stato il vero artefice intellettuale e politico
dell’irruzione del paramilitarismo nella capitale e nel
dipartimento di Cundinamarca, ne è solo una delle tante
dimostrazioni.
24/05 - PIEDAD CÓRDOBA: URIBE VUOLE DESTABILIZZARE L'INTERA
REGIONE
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/2837-2405-piedad-cordoba-uribe-vuole-destabilizzare-lintera-regione.html>
La ex senatrice Piedad Córdoba, coordinatrice dei “Colombiani per
la Pace”, ha dichiarato che Uribe intende destabilizzare l'intera
regione, diffondendo l'ipotesi che un gruppo di ex militari pensa ad
un colpo di Stato in Colombia.
Secondo l'attivista per i Diritti Umani colombiana, alla frontiera
con il Venezuela è in atto una manovra di destabilizzazione, che
attribuisce ad una presunta “strategia di difesa” di Álvaro
Uribe, il quale “si muove come un
pazzo pericoloso” e prova “un odio viscerale” nei confronti del
mandatario venezuelano Hugo Chávez.
“Secondo me, la situazione delle frontiere è una strategia di
difesa di Uribe che sta facendo credere alla gente che ci sta
difendendo dal 'dittatore', e quel che è successo negli ultimi
giorni è gravissimo”, ha affermato Córdoba ai giornalisti alla
presentazione del nuovo programma di approfondimento che dirige
sull'emittente Telesur, sottolineando che alla frontiera si trova la
maggior presenza di paramilitari, nonché importanti enclaves
economiche.
L'opposizione venezuelana, chiarisce l'ex senatrice, è legata ad
Uribe e la campagna elettorale del candidato della destra alle
presidenziali di ottobre, Henrique Capriles, è “esattamente
identica” a quella di Uribe.
Le sinistre manovre di Uribe s’inseriscono nel conflitto tra
fazioni dell'oligarchia al potere in Colombia, quella
narco-latifondista di Uribe e quella finanziaria legata al capitale
transnazionale di Santos, e intorbidiscono ulteriormente le
limacciose acque della politica nazionale e internazionale.
Tuttavia, la pretesa di far schierare il popolo colombiano con
l’una o l'altra parte, (entrambe composte da corrotti, mafiosi e
narcotrafficanti fascisti), non può raggiungere il suo reale
obiettivo, ovvero oscurare il poderoso movimento della Marcia
Patriottica, un movimento politico e sociale realmente innovativo nel
panorama colombiano, in grado di canalizzare le lotte sociali e
condurre la Colombia alla sua seconda e definitiva indipendenza
22/05 - PIEDAD CÓRDOBA DENUNCIA UN PIANO DEL PARAMILITARISMO DI
STATO PER ASSASSINARLA
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/2826-2205-piedad-cordoba-denuncia-un-piano-del-paramilitarismo-di-stato-per-assassinarla.html>
Lo scorso 9 maggio la dirigente del movimento ‘Marcia
Patriottica’, Piedad Córdoba, ha denunciato l’esistenza di un
piano per assassinarla. Sulla base di successive informazioni più
dettagliate, l’ex senatrice ha reso noto come persone di alto
livello, appartenenti a settori molto potenti del regime oligarchico,
abbiano offerto somme milionarie di denaro al paramilitarismo di Stato
per assassinarla.
Il piano, che prevede anche l’utilizzo di tecnologia di punta per
raggiungere con esattezza e precisione il suo obiettivo, dimostra la
continuità del terrorismo di Stato per eliminare quanti lavorano per
una soluzione politica al conflitto sociale e armato colombiano, e
lottano per la pace con giustizia sociale.
Piedad Córdoba, già vittima di illegali intercettazioni e montature
da parte della polizia politica del DAS durante il governo del narco
ex-presidente Uribe, ed inabilitata a ricoprire incarichi politici e
parlamentari per diciott’anni dall’opusdeista e fanatico
reazionario Procuratore Generale Ordoñez, nella sua denuncia
focalizza l’attenzione su un punto centrale: il piano per
assassinarla è stato organizzato proprio in un periodo in cui il
movimento di cui è leader e portavoce, ‘Colombiani e Colombiane
per la Pace’, ha compiuto una serie di importanti azioni, e la
‘Marcia Patriottica’ è stata lanciata a Bogotá con gran
successo e la mobilitazione di oltre 100.000 persone.
La sanguinaria oligarchia al potere, di cui il governo “Jena”
Santos è espressione, dimostra di esser sempre pronta ad usare
qualunque mezzo pur di far tacere chi ne denuncia l’essenza e le
pratiche violente, antidemocratiche e guerrafondaie.
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