Comitato Acqua Bene Comune di Genova
aderente al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
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Sito 
www.acquapubblicagenova.org, 
www.acquabenecomune.org
Genova, 15 Maggio 2012
*Ballottaggio: Lettera aperta ai candidati sull'acqua pubblica*
Un mese fa il comitato Acqua Bene Comune sottopose a tutti i candidati 
una carta di impegni per
l’acqua pubblica e il rispetto del referendum, accolta con entusiasmo da 
molti.
I due candidati in corsa al ballottaggio, a differenza di altri, invece 
non l’hanno firmata.
Cogliamo quindi l’ultima occasione per chiarire alcuni aspetti e 
chiediamo pubblicamente ai professori
Doria e Musso di pronunciarsi su un tema tanto rilevante per la nostra 
città. Gli elettori che domenica
andranno alle urne sono gli stessi che un anno fa votarono i referendum 
e oggi pretendono il rispetto del
loro voto. Per inciso, l’anno scorso al referendum votarono 30.000 
genovesi in più rispetto a queste
comunali, un 6% in più che dovrebbe far riflettere, e molto, i candidati.
Nel riproporre dunque le istanze dei cittadini che hanno a cuore l’acqua 
pubblica, vogliamo chiarire
innanzitutto che gli impegni richiesti non sono certo per avere “tutto 
subito”; sappiamo che alcuni obiettivi
sono lunghi da raggiungere, ma non per questo possiamo sentirci dire 
“No, perché non ci sono i soldi…”
oppure l’ormai superato e ideologico “Il privato è meglio”.
Non è detto che per rientrare in possesso delle dighe si debba per forza 
pagarle, non è detto poi che nel
caso si debbano pagare così tanto…
Non è detto che il privato sia più efficiente (sappiamo ormai – dati 
facilmente reperibili in rete - che anni di
privatizzazione del servizio idrico hanno prodotto enormi aumenti delle 
bollette senza un corrispondente
miglioramento del servizio)…
Non è vero che per togliere la remunerazione del capitale, che pesa il 
22% sulla bolletta, si debba
aspettare una nuova legge nazionale…
Non è vero che le fusioni societarie portano vantaggi ai comuni (vedansi 
i debiti di Iren, la perdita di valore
delle azioni, i dividendi dimezzati, la perdita di controllo sulla società)…
Insomma, non pretendiamo che lunedì prossimo come primo atto il sindaco 
di Genova riacquisti le
dighe vendute nel 2003 e faccia risorgere la vecchia AMGA al posto di 
Mediterranea delle Acque.
Sappiamo che questi sono obiettivi a medio o lungo termine, pertanto noi 
chiediamo semplicemente una
rassicurazione sul fatto che si voglia iniziare un percorso per arrivare 
agli obiettivi che gli italiani hanno
votato col referendum. Dire “NO” senza neppure verificare 
approfonditamente le fattibilità ci pare poco
intelligente, così come dire “NO” in contrapposizione alla volontà degli 
italiani ci pare arrogante.
L’istanza di partecipazione della società civile attiva è stata un 
segnale di speranza in questo ultimo anno,
questa voglia dei cittadini di impegnarsi ci potrà salvare dalla crisi 
più di qualsiasi manovra finanziaria.
Anche la gestione pubblica dell’acqua che noi proponiamo deve prevedere 
la partecipazione della
cittadinanza, che aiuti i politici nel vigilare sulla correttezza 
dell’operato delle società e delle persone. E la
trasparenza va messa in pratica rendendo facilmente disponibili ai 
cittadini tutte le informazioni.
Quali strumenti di partecipazione quindi i candidati intendono adottare 
nel loro mandato? I consigli
comunali saranno aperti al pubblico? E le commissioni? Nelle società 
partecipate come verranno gestite
trasparenza e partecipazione?
Ecco un po’ di questioni alle quali ci piacerebbe sentire risposta.
Se i candidati non avranno il coraggio di slegarsi davvero dagli 
interessi economici forti e di partito,
per sposare l’interesse esclusivo dei cittadini, ebbene, chiunque vinca 
sarà sempre una vittoria a metà,
con troppo pochi che voteranno, molti dei quali senza convinzione.
Entro sabato invece, in seguito alle loro risposte, vorremmo poter dire 
“Vinca il migliore!” e non “Vinca il
meno peggio”…
Nota: la carta degli impegni sottoposta ai candidati è visibile sul sito 
www.acquapubblicagenova.org sul quale
pubblicheremo eventuali notizie in merito