ROMA, 15 APRILE 1992 ?C USTICA: LA TESTIMONIANZA DI UN ADDETTO AI RADAR
La convinzione di uno dei radaristi dell’ aereonautica, Mario Alberto
Dettori, che l’arma azzurra fosse responsabile del disastro di Ustica, è
raccontata in un servizio che sarà pubblicato sul prossimo numero del
settimanale “avvenimenti” e di cui è stato anticipato il testo. Il DC9
dell’Itavia “l’abbiamo tirato giù noi” , avrebbe confidato Dettori, che
la sera del disastro era in servizio a Poggio Ballone, parlando al
telefono il giorno dopo con un collega, il capitano Mario Ciancarella.
Il settimanale precisa che le preoccupazioni manifestate al collega ed
in famiglia, il maresciallo Dettori non le esternò ai suoi superiori a
Poggio Ballone, nè ai magistrati. Ma un mese dopo telefonò di nuovo al
capitano Ciancarella, suggerendo di controllare “bene gli orari di
atterraggio del 27 giugno”. Lo stesso controllo fatto recentemente dal
giudice Priore, da due anni nuovo titolare dell’inchiesta, al quale
Ciancarella, dopo la morte di Dettori e di altri testimoni del “caso
Ustica” , ha raccontato le convinzioni dell’amico. “Avvenimenti” afferma
che il controllo di quegli orari rivela che ventidue minuti dopo la
strage due F104 atterrarono a Grosseto “di ritorno da una missione di
cui non si è mai saputo niente”. Li pilotavano due uomini che sono
morti, nell”88, nell’incidente di Ramstein, in Germania durante una
esibizionedelle Frecce Tricolori. (ANSA)
LUCCA, 22 MAGGIO 1993 ?C USTICA: ESPOSTO SU INCIDENTE AEREO SU ALPI APUANE
La morte del tenente colonnello Sandro Marcucci, precipitato il 2
febbraio 1992 sulle Alpi Apuane con il Piper antincendio che stava
pilotando in un volo di esercitazione, non fu un incidente, ma un
attentato da mettere in relazione alla strage di Ustica: e’ quanto
sostiene, in un esposto inviato a Rosario Priore, il magistrato che
indaga su Ustica, Mario Ciancarella, ex capitano dell’ aeronautica,
amico di Marcucci, esponente della Rete, che attualmente gestisce una
libreria a Lucca. Secondo Ciancarella, Marcucci era a conoscenza di
alcuni particolari sulla vicenda di Ustica e, soprattutto, sul Mig
libico i cui resti furono trovati sulla Sila ed aveva deciso di parlare.
Tre giorni dopo questa sua decisione, pero’, mori’ nell’ incidente
aereo. Mario Ciancarella ha deciso di inviare l’ esposto a Priore dopo
che l’ inchiesta sulla morte di Marcucci e’ stata archiviata dalla
magistratura di Massa secondo la quale il Piper sarebbe caduto ”per il
probabile sovrapporsi di un errore umano a condizioni metereologiche
sfavorevoli”. Un’ archiviazione che l’ex capitano dell’aeronautica
contesta con una serie di rilievi che lunedi’ prossimo saranno spiegati
nel dettaglio nel corso di una conferenza stampa che la Rete terra’ a
Pisa e durante la quale saranno anche proiettate diapositive inedite
sull’ incidente aereo. (ANSA)
PISA, 24 MAGGIO 1993 ?C USTICA: EX CAPITANO AERONAUTICA SU “ABBATTIMENTO DC9″
Ad abbattere il Dc9 dell’ Itavia la sera del 27 giugno 1980 sarebbe
stato un missile partito da un caccia dell’ aeronautica militare
italiana: lo ha detto l’ ex capitano dell’ aeronautica, Mario
Ciancarella, nel corso di una conferenza stampa, alla quale ha
partecipato anche l’ onorevole Galasso, deputato della Rete. Questa
“verità”, secondo l’ ex ufficiale, anche lui esponente della Rete,
sarebbe stata scoperta dal tenente colonnello Sandro Marcucci “ucciso ?C
ha detto Ciancarella ?C perché sapeva troppo su Ustica”. Marcucci perse
la vita in un volo di esercitazione con un Piper antincendio sulle Alpi
Apuane il 2 febbraio del ’92, ma secondo Ciancarella non sarebbe caduto
per un incidente, come risulta dall’ inchiesta della magistratura di
Massa, ma “qualcuno gli avrebbe tappato la bocca per sempre, forse con
una bomba al fosforo”. Marcucci avrebbe quindi avuto le prove che il Dc9
era stato abbattuto da un nostro caccia “secondo un piano stabilito
dagli Usa e da settori dei servizi segreti italiani”. La responsabilità
dell’ incidente doveva essere attribuita alla Libia, secondo Ciancarella
(“Marcucci aveva scoperto che il Mig era partito da Pratica di Mare e
non da Tripoli”), per mettere in moto una ritorsione nei confronti di
Gheddafi e favorire l’installazione dei missili a Comiso. “Vogliamo ?C ha
detto Galasso ?C che il caso Marcucci, frettolosamente liquidato, sia
riaperto”. (ANSA)
ANDALO (TRENTO), 21 GENNAIO 1994 ?C USTICA: EX CAPITANO AERONAUTICA SU ABBATTIMENTO DC 9
Mario Ciancarella, ex capitano dell’ Aeronautica militare italiana, in
servizio ai tempi della strage di Ustica e già testimone davanti al
giudice istruttore Priore che indaga sulla vicenda, ha ribadito in un
dibattito alla Festa de L’ Unità sulla neve, in corso ad Andalo, la sua
tesi che “ad abbattere il Dc 9 dell’ Alitalia il 27 giugno 1980 fu un
aereo italiano”. Ciancarella, che è intervenuto nell’ ambito della
presentazione del libro “Ustica: 50 lire per la verità”, di Roberto
Superchi, ha aggiunto che l’ aereo “fu mandato intenzionalmente da alti
vertici dell’Aeronautica ad uccidere in volo 81 persone allo scopo di
incolpare Gheddafi, che quella sera doveva transitare sopra l’Italia
diretto a Varsavia, e di creare così le premesse per una rappresaglia
Usa contro la Libia”. “La portaerei Saratoga era nei paraggi, pronta ad
attaccare Tripoli”, ha detto Ciancarella e “il Mig libico trovato
schiantato pochi giorni dopo la strage doveva servire ad incolpare la
Libia, se non fosse stato che un settore dei servizi segreti, quello di
fede andreottiana, avvisò Gheddafi di non transitare sopra quei cieli,
mandando così all’ aria il piano”. In precedenza Ciancarella aveva
affermato che il colonnello Marcucci, col quale aveva condotto indagini
sulla strage e che è morto due anni fa in un incidente di volo, in
realtà sarebbe “stato ucciso da una bomba al fosforo fattagli esplodere
in faccia mentre volava”. (ANSA)