Pur nell'avarizia informativa (avete mai letto voi sul quotidiano comunista della nascita di una miriade di giornali e riviste, della formazione di partiti e associazioni ecc.?) alquanto rancorosa e a senso unico riservata agli avvenimenti libici, ieri lo stesso giornale ha annunciato che si svolgerà "a Tripoli una manifestazione di protesta contro lo strapotere delle milizie". Io interpreto la cosa come segno di vitalità, come espressione, diremmo in Occidente con termine improprio, della "società civile", come volontà crescente di prendere la parola e di uscire dalla situazione caotica che quasi inevitabilmente si era configurata nel dopo-Gheddafi. Non c'è solo del marcio in Danimarca (pardòn, in Libia). Vi immaginate voi un corteo di protesta dopo la strage nel carcere di Abu Selim (1996)? I nostrani nostalgici di Gheddafi ci facciano un pensierino. E magari diano un'occhiata al libro di Farid Adly," La rivoluzione libica", edito dal Saggiatore.
giacomo casarinostoricogenovacontatto skype: gicasarino