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giovedì 10 maggio 2012



8 soldati turchi morti "suicidi"





Il Ministro della Difesa Ismet Yılmaz ha risposto all’ interrogazione parlamentare del CHP e ha dichiarato che 934 soldati si sono suicidati negli ultimi 10 anni. L’On. Veli Ağbaba del CHP, ha chiesto al Ministro della Difesa Ismet Yılmaz chiarimenti in merito alla morte del soldato Eren Özel e il numero dei soldati morti durante il servizio di leva. Il Ministro Ismet Yılmaz ha dichiarato che: "1470 persone sono morte nel corso di operazioni militari tra 2002-2012". La lista conteneva anche la causa della morte: "incidenti con armi, gli incidenti con veicoli militari, “sentendosi inadatto al servizio militare”, infortuni sul lavoro e suicidio". L’On. Ağbaba ha chiesto "Qual è il numero di soldati che si sono suicidati negli ultimi 10 anni?" e la risposta di Yılmaz è stata "934". "Il soldato semplice Eren Özel stava facendo il servizio militare obbligatorio a Kahramanmaraş ed è deceduto l'8 settembre 2011. Per prima cosa è stato detto che aveva commesso un suicidio, ma il suicidio si è rivelato un omicidio commesso da un commilitone di Eren". " (Fonte Bianet)


Pubblicato da azadiya a 13:20
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La Turchia dovrà pagare 75.000 euro alla famiglia di un detenuto deceduto a causa delle torture subite in carcere





La CEDU ha decretato che la Turchia ha violato il diritto alla vita di Yelden, che è stato torturato a morte in carcere 12 anni fa. E ha condannato la Turchia a pagare € 75.000 di risarcimento alla famiglia della vittima. La Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), ha decretato che la Turchia ha violato "il diritto alla vita" di Alpaslan Yelden che è stato torturato a morte in carcere il 14 luglio 1999 a Smirne. La Turchia pagherà € 75.000 (137.700 TL) di risarcimento alla famiglia di Yelden. Il termine per l’opposizione a tale decreto è di 3 mesi. Secondo la CEDU, la Turchia ha violato l'articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Il signor Yelden si trovava sotto la responsabilità dello Stato ed è morto sotto custodia. Inoltre, non c’è stata nessuna indagine approfondita dopo la sua morte. Yelden è stato ucciso quando aveva 37 anni e sua madre Cennet Yelden, il padre Halil Yelden, suo fratello Kudret Çiftçi e il figlio Tansu Halil Yelden, si sono rivolti alla CEDU poiché non avevano ottenuto nessun risultato in Turchia. Yelden è stato messo sotto custodia cautelare nell'ambito di un'indagine per omicidio e detenuto presso il dipartimento di polizia di İzmir. L'uomo era in perfetta salute, come si evince dai rapporti. Il giorno dopo è 'stato portato in ospedale e da quanto scritto nelle cartelle cliniche, il medico aveva indicato che il paziente "rischiava la morte". "Yelden era depresso. È caduto e ha battuto la testa sul pavimento. Abbiamo cercato di aiutarlo, ma cadeva di nuovo, è stato portato d'urgenza in ospedale…", riportano i verbali della polizia. Yelden è morto a causa di un trauma cranico il 14 luglio. L’esame autoptico ha evidenziato " cicatrici sul corpo" e "lividi sulle piante dei piedi". Suo padre Halil Yelden ha detto che il figlio è stato assassinato dagli agenti di polizia e ha presentato una denuncia contro di loro. Gli agenti di polizia İbrahim Peker, Hakan Ergüden, Muharrem Cetinkaya, Tarkan Gündogdu, Ali Akyol, Hikmet Kudu, Yusuf Oyan, Uğur Kocal, Cemil Bulut e Nevzat Sağoğlu, sono stati processati. La natura del trauma cranico non emerge dal rapporto dell’ Istituto di Medicina Legale; tuttavia tre medici hanno detto che potrebbe essere stato causato dalla tortura. Due separate relazioni del 2002 e del 2005 hanno evidenziato che Yelden era stato sottoposto a falaka (percosse sulle piante dei piedi), altri tipi di torture e che il trauma cranico non era stato provocato dalla caduta. 10 agenti di polizia sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi di reclusione dall’Alta Corte penale il 6 novembre 2008. Ma nel 2010 la Corte ha deciso per l'assoluzione degli agenti e la Corte Suprema ha approvato la decisione. "La corte non è riuscita ad indagare in merito alla tortura, nonostante le relazioni mediche e lo Stato è responsabile della sua morte" ha decretato la CEDU. La Turchia pagherà € 50.000 a Tansu Halil Yelden, € 15.000 a Halil e Cennet Yelden, € 5.000 a Kudret Çiftçi e € 5.000 alla famiglia per le spese legali. (Fonte Bianet)


Pubblicato da azadiya a 13:12
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mercoledì 9 maggio 2012



Oltre 500 attiviste kurde in prigione






"La repressione dello Stato contro le donne è aumentata!" Gultan Kisanak, ha pronunciato queste parole durante una conferenza tenutasi il 7 maggio al "Forum femminista" di Stoccolma. La Co-presidente del BDP ha dichiarato che circa 500 donne del suo partito si trovano attualmente in carcere, tra cui due deputate, due sindache e 25 membri del Consiglio delle donne del BDP. L'arresto di 17 funzionarie e attiviste il 4 maggio a Van, conferma l’intensificarsi senza precedenti della repressione ai danni delle donne del BDP. Martedì 8 maggio, un'altra donna, è stato arrestata a Diyarbakir insieme a 29 colleghi del partito curdo, compresi alcuni funzionari locali, nel corso di una operazione condotta simultaneamente in sei città. Inoltre, un addetto alla distribuzione di Ozgur Gundem e Azadiya Welat è stato arrestato a Bitlis. Le operazioni KCK sono iniziate nel mese di aprile 2009, poche settimane dopo lo storico successo del partito curdo alle elezioni amministrative. Circa 8.000 membri del BDP sono in carcere in relazione a queste indagini, per non parlare di altre migliaia di individui arrestati, con il pretesto della "lotta contro il terrorismo." L'Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK), è accusata dalle autorità di essere l'ala politica urbana del PKK. Per il principale partito curdo BDP, il caso KCK rappresenta un chiaro "golpe politico" volto a eliminare tutti coloro che criticano il governo. (fonte ActuKurde)


Pubblicato da azadiya a 21:46
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