Stamane, uscito di casa, ho trovato per terra un "santino" elettorale, che mi ha basito e mi ha fatto riflettere: "VI Municipio, votate Giuseppe Spatola presidente". Va bene che da vent'anni siamo avvelenati dalla retorica (o mistica) dell'"elezione diretta del governo": da qui il bipolarismo), ma a questa esigenza - illusoria peraltro -, si era cercato di rispondere, almeno a sinistra, (giusto o sbagliato che fosse) con lo strumento delle primarie. Qui invece la designazione " a priori" di Presidente per il Sig. Spatola deriva da null'altro che da una spartizione delle presidenze dei Municipi tra i partiti di centrosinistra. Si potevano salvare almeno le forme, dopo l'accordo intervenuto, lasciare che fossero i consiglieri a eleggere il Presidente del VI Municipio: e invece no. Anziché una contraddizione con il metodo delle primarie, mi sembra questo un tratto rivelatore e demistificatore della retorica politica che ci affumica (fumo negli occhi). In buona sostanza, dopo tanto can can contro la partitocrazia, persino il livello più basso della rappresentanza risulta lottizzato dai partiti.
giacomo casarinostoricogenovacontatto skype: gicasarino