[Sexyshock] (BO) Queering Occupy! Sabato 5 Maggio al Bartleb…

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Aihe: [Sexyshock] (BO) Queering Occupy! Sabato 5 Maggio al Bartleby


QUEERING #OCCUPY! Una giornata di co-spirazione lesbica, frocia,
trans e femminista nella crisi
_Bologna 5 maggio 2012 dalle 10 alle 18
@ Bartleby, Via San Petronio Vecchio 30_

Molte donne, lesbiche, trans
e froce nella crisi vivono uno stridente paradosso: molto spesso
discriminate e invisibili, quando non sono estromesse dal mercato del
lavoro, si ritrovano a essere ricercate e sfruttate nelle nuove forme
del lavoro biopolitico proprio in quanto donne, trans e froce. Veniamo
as-soggettate e ci as-soggettiamo perche' si dice che siamo piu'
creative, piu' comunicative, piu' disposte all'ascolto e alla
mediazione, che sappiamo presentarci meglio e sorridiamo di piu'. In
quanto gay e lesbiche, si presuppone che non abbiamo legami familiari
che ci distolgano dalla dedizione al lavoro, mentre ci viene richiesto
di estrarre plusvalore dalle nostre reti di relazioni per poi regalarlo
al capitale. In quanto donne, sia dalle pelose retoriche pari
opportuniste di governo sia dal neoperbenismo femminile alla *se non ora
quando*, veniamo trasfigurate in icone sacrificali di madri eroiche e
docili mogli in grado di conciliare produzione e riproduzione, per poi
scaricare integralmente sulle nostre spalle il peso dello smantellamento
del welfare, dimissionarci se rimaniamo incinte e appesantire la
gerarchizzazione tra donne native e migranti nel lavoro di cura. In
quanto trans, siamo ancora estromesse/i dal lavoro o incluse/i in ruoli
ipersessualizzati.

Ma quello che ci colpisce, in particolare, e' come,
nel contesto della disoccupazione di massa, le retoriche di genere siano
utili solo a dare una patina di responsabilita' sociale a un governo
tecnocratico che esegue i dettami della BCE e della finanza, e come, in
definitiva, servano a camuffare la spietata transizione in atto, ora sul
versante delle politiche di ristrutturazione del capitale, ora sul
versante del controllo delle condotte sessuali. Sappiamo bene, per
averlo sperimentato sulla nostra pelle, che il blablabla sul "fattore
donna" come volano della crescita e dello sviluppo e sul "diversity
management" come strumento di inclusione sociale, non porta affatto un
maggiore riconoscimento delle differenze ma soltanto un'intensificazione
dello sfruttamento e dell'impoverimento per il 99 per cento di donne e
queer. E lo sappiamo da molto prima che la mancanza di diritti e tutele
diventasse una condizione generalizzata del lavoro "femminilizzato".

Per questo, nelle lotte trans froce e femministe, uno sguardo sulla
crisi e' indispensabile. Per evitare di essere ricondotte a spazi di
compatibilita' che si servono di noi per legittimare il sistema,
concedendo briciole e lusinghe a qualcuna di noi sul piano dei diritti
civili o sociali, per poi schiacciarci tutte nel ricatto del debito e
della precarieta'. Per questo, nelle lotte sociali contro il debito e
per il diritto al reddito, il tratto di genere e gli aspetti biopolitici
e sessuati delle dinamiche economiche devono diventare centrali. Perche'
e' l'unico modo per riuscire a pensare nuove forme di lotta e resistenza
adeguate alle nuove forme della (ri)produzione globale.

Oggi, di
fronte alla crisi che investe oltre alle nostre vite anche la sovranita'
statuale, la rappresentanza e le forme tradizionali della politica,
facendo saltare definitivamente anche qualunque velleita' di lobbismo
integrazionista lgbt, e' venuto il momento di agire pratiche comuni a
partire dalla complessita' e dalla molteplicita' delle nostre
collocazioni di genere e situazioni sessuali per convergere verso le
lotte precarie per il reddito e per il diritto all'insolvenza del
debito. Occorre mettere al centro, per chiunque voglia cogliere le
opportunita' di trasformazione e sovvertimento, la necessita' di
comprendere e decostruire le categorie di sesso - genere - sessualita' a
partire da una prospettiva che consideri i binarismi come dispositivi
che servono a sostenere l'eterosessualita' normativa e a stabilizzare
l'attuale organizzazione sociale lungo le linee della razza e del sesso.

Cosa accadrebbe, se dentro ai mille rivoli della precarieta' diffusa in
cui e' frammentato il lavoro, dentro al lavoro sessuale, al lavoro di
cura retribuito e non, praticassimo uno sciopero dai generi, cioe' uno
sciopero da tutte le aspettative, ripetizioni, atti, ruoli con cui
quotidianamente (ri)produciamo l'ordine costituito dei generi e con esso
l'ordine costituito tout court? Come suggeriva il *Manifesto per
l'insurrezione puta-lesbo-trans-femminista* diffuso nel 2010 da numerosi
collettivi spagnoli, infatti, e' arrivato il momento di interrogarci sul
fatto che se tutti e tutte nella vita di ogni giorno produciamo
continuamente genere, sarebbe meglio che producessimo liberta'.


Nell'incontro *Manovre ingen(d)erose* organizzato a Milano dai
collettivi Ambrosia e Queer against racism il 30 marzo scorso, sono
emerse alcune analisi e prospettive che sentiamo l'urgenza di rilanciare
insieme, qui, ora, altrove e nel tempo a-venire: la rivendicazione di un
reddito universale incondizionato come reddito di autodeterminazione, lo
strumento dell'inchiesta come (auto)inchiesta sulla vita, la
valorizzazione delle forme di mutualismo e autorganizzazione del welfare
che gia' oggi costruiamo nelle nostre reti, lo sciopero dai generi come
sciopero sociale e precario.
Su questa traccia aperta, al grido di
*queering occupy!*, invitiamo a discuterne con noi il 5 maggio a Bologna
tutti quei gruppi e singolarita' che in varie parti d'Italia,
condividendo la rabbia e l'insofferenza per un sistema economico che
colonizza e disciplina austeramente le nostre vite, sentono la
necessita' di agire per una favolosa trasformazione corporea sociale e
sessuale dell'esistente.

PROGRAMMA:

MATTINA h 10-13.30: SGUARDI E
PRATICHE DI AUTOINCHIESTA SU TEMPI DI VITA/LAVORO E AUTORGANIZZAZIONE
DEL WELFARE.

POMERIGGIO h 14.30 - 18.00: SCIOPERO PRECARIO/SCIOPERO
DAI GENERI E REDDITO PER L'AUTODETERMINAZIONE.

La discussione sarà
libera: non ci saranno interventi strutturati, a parte due brevi
introduzioni. Vorremmo fare un lavoro di riflessione e analisi (secondo
la buona vecchia prassi, oggi più che mai necessaria, del partire da sè)
ma vorremmo anche che la discussione fosse immediatamente orientata a
immaginare pratiche di resistenza e di sovversione che come lesbiche,
froce, trans, femministe e queer possiamo esprimere all'interno delle
mobilitazioni internazionali di maggio così come all'interno della
dimensione del pride.

Il pranzo è a cura della Rete
PutaLesboTransFemministaQueer con la gentile collaborazione di Bartleby
(gradita un'offerta libera).

RETE PUTALESBOTRANSFEMMINISTAQUEER


Antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti_Barattolo_Fuoricampo
Lesbian Group_Frangette Estreme_Mit_Sexyshock_Mujeres Libres...e altre
singole favolosita'

reteputa.bo@???