[NuovoLab] genova: valle del Fereggiano. Più manutenzione e …

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Auteur: Antonio Bruno
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Sujet: [NuovoLab] genova: valle del Fereggiano. Più manutenzione e meno cemento contro le alluvioni
corrieremercantile.it
25 Aprile 2012

Le "ricette" di associazioni e ambientalisti

Valle del Fereggiano più manutenzione e meno cemento contro le alluvioni

La proposta: «Piccole opere fattibili subito anziché aspettare lo scolmatore costoso che non si farà mai»

Meno cemento sulle colline e vicino ai corsi d'acqua, più manutenzione diffusa sul territorio, alcune piccole opere e un parco per fermare il dissesto idrogeologico ed evitare il rischio di nuove alluvioni. Sono alcune proposte alternative allo scolmatore del Fereggiano emerse lunedì séra durante un'assemblea pubblica dedicata all'emergenza idrogeologica nella valle del Fereggiano, che si è svolta proprio "in loco", nella sede dell'Arci di via Pinetti, e alla quale hanno partecipato abitanti della zona, rappresentanti dell'associazione Amici via del Moli-netto, di Legambien-te e alcuni consiglieri comunali. Al centro della discussione, ovviamente, quello che è accaduto in via Fereggiano e an-
che nella zona a monte del torrente, il 4 novembre scorso, ma anche prima e dopo. Per dire innanzitutto che quello di cui la valle del Fereggiano ha bisogno è meno cemento. «Le criticità di quella zona sono tante e quindi - spiega Andrea Agostini, presidente del circolo Nuova Ecologia di Le-gambiente - vanno affrontate con un approccio urbanistico, non puntando solo su una soluzione idraulica come quella dello scolmatore del Fereggiano. Anche perché, visti i costi dello scolmatore, se si aspetta di realizzare quell'opera per risolvere i problemi del Fereggiano e del Bisagno, significa che nel frattempo non si fa nulla e che quello che è successo il 4 novembre può ripetersi. Lo scolmatore rischia di diventare per le istituzioni l'alibi per non fare niente, mentre ci sono interventi molto meno costosi e realizzabili in tempi più brevi . La premessa è ovviamente quella della necessità di una manutenzione costante e diffusa del territorio per evitare per esempio che frane come quella nell'ex area delle Brignoline, sopra il Fereggiano, si verifichino e, anzi, con il passare del tempo si aggravino a causa dei mancati interventi Un'altra priorità indicata è quella dell' eliminazione, ovunque sia possibile, del cemento che è "cresciuto" vicino e a volte anche dentro i corsi d'acqua.
«Lo scolmatore del Fereggiano non sarebbe comunque risolutivo rispetto ai rischi collegati alla piena duecentenna-le del Bisagno - osserva Antonio Bruno, consigliere comunale di Se-Re - Oltre a dece-mennficare, bisognerebbe anche allargare l'alveo del Feregbiano sotto le coperture, e poi, per garantire un flusso costante dell'acqua, si dovrebbero realizzare bacini di laminazione negli affluenti del Bisagno. Si tratta di piccole dighe non molto costose: in passato ne erano state realizzate un paio a Prato Casarile, ma non è più stata fatta la manutenzione.
Se poi risultasse proprio necessario si potrebbe realizzare un piccolo scolmatore del Bisagno dall'altezza di Borgo Incrociati alla foce». Giuseppe Pittaluga, degli Amici via del Molinetto, ha rilanciato anche la proposta del parco dei Forti che includerebbe ampia parte della Valbisagno e dei due municipi che si estendono nel suo territo rio, con un patrimonio fatto anche di creuze, sentieri, ponti di pietra, oliveti e boschi da mantenere e curare in modo che possano anche
costituire un freno all'acqua che, invece scivola sul cemento andando ad ingrossare i torrenti
«Per realizzare un progetto come que lo del parco si potrebbe attingere a fondi europei e quindi, il Comune non dovrebbe farlo a spese proprie» osserva Agostini E la difficile eredità passa adesso alla prossima amministrazione comunale.
(a.c.)

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antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova (Federazione della Sinistra)
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