Autore: laura picchi Data: To: marisa.pareto@alice.it, lista123lm@gmail.com, lucca@arci.it, lucca@manitese.it, forumlucca, la gurfata, alessio ciacci, giulio sensi, elena gaetti, m.ciancarella@virgilio.it, Nadia Furnari, lagana.santo@alice.it Vecchi argomenti: [Forumlucca] 25 aprile 2012 mio listato a lutto: chiuse dal governo
Monti 200 tv comunitarie tra le quali telejato tv comunitaria antimafia Oggetto: [Forumlucca] 25 aprile listato a lutto: a chi ha chiuso e a chi
tace sulla chiusura di 200 tv comunitarie si ricordano le parole di Antonio
Gramsci
“Odio
gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi
vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza
è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli
indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia.
L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma
opera. È la fatalità; è ciò su cui non
si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani
meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che
succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli
uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la
rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un
ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche
mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita
collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora
sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia
non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto
del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto,
chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.
Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma
nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se
avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è
successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà
fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno
di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli
pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non
ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la
mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono
partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare
l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa
la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è
dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini.
Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi
si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non
parteggia, odio gli indifferenti”. (Antonio Gramsci)