Re: [Hackmeeting] report warm-up hd

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Autore: xDxD.vs.xDxD
Data:  
To: hackmeeting@inventati.org
Oggetto: Re: [Hackmeeting] report warm-up hd
On Tuesday, April 24, 2012, Jaromil wrote:

> On Mon, 23 Apr 2012, billie wrote:
>
> sai bene che c'e' chi sostiene che analizzare i sentimenti di chi
> scrive su FB e twitter rifletta la realta' di desideri collettivi.



beh su questo dipende come la metti

se vedi questo

http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/04/19/news/twittere_spiega_nazione-33578292/?ref=HREC2-16

è un discorso

(che include anche quelli che attuano la trasformazione truffaldina da "le
espressioni emotive in inglese su twitter" in "le emozioni del pianeta")

ma se vedi questo, ad esempio :

http://www.artisopensource.net/2012/03/20/maps-of-babel-at-human-cities-symposium/

oppure questo:

http://www.artisopensource.net/2012/04/23/the-co-creation-of-cities-aos-presents-connecticity-in-florence-at-eclap-conference/

è un discorso differente, proprio a partire dai linguaggi (e dalle lingue)
e dal campione

e poi soprattutto per quello che si dice a circa metà articoletto:


* the lack of extensive research in the field, leading to the necessity of
performing massive tests and to engage multiple other researchers in
validating the results which progressively are produced

* the lack of real understanding of how the issues of digital divide allow
to consider these kinds of results as being relevant now, and of the ways
in which it is possible to forecast how they will be relevant in the (near)
future

* the lack of real understanding of the ways in which it is possible to
truly promote digital inclusion on these topics (in this: the answers to
this question which sound like “enable free network/wifi access in cities”
are obviously incomplete, as they do nothing to address the cultural
dimension of “inclusion” and the need to understand diversity in cities,
the effects it produces and the opportunities which it opens up)

* the lack of real understanding of the ways in which it is possible to
conceive inference methodologies which allow to identify and classify
emotions, wishes, visions, desires and expectations expressed by people, in
multiple languages and contexts (that is: if we really want to go beyond
the idea of “buzz” which is promoted by marketing professionals, which
really lacks the complexity which is needed to approach the important
issues of our cities)

* the lack of a real, diffused discussion on the ethics of these processes
(e.g.: “listening” to social networks, harvesting information, inferring
knowledge, using it )


noi, per esempio, tutti questi problemi li mettiamo al centro

e, rivoltando la frittata per rimirarla dall'altro lato, stiamo avendo
diverse soddisfazioni anche riguardo l'idea di usare questi strumenti (con
strategia, eh...) per creare strumenti nuovi, aperti e accessibili

a Pompei li abbiamo messi in mano agli studenti del liceo che stanno
progettando la loro città digitale, con il sostegno dell'amministrazione



FB e compagnia *sono* una infrastruttura, con tutti i problemi che hanno
sempre le infrastrutture pubbliche quando sono in mano ai privati.


però è fondamentale averci a che fare: quantomeno per comprendere, usare
ove possibile

noi per esempio ci siamo messi giù a crear strumenti di questo genere, a
ragionare proprio sul divide e sull'inclusione e anche a cercare di trovare
mezzi per cui da un lato si capisca quanto possano essere invasivi (abbiamo
già fatto e rifaremo un workshop di stalking automatico sui social
network) e dall'altro quanto possano essere utilizzati (stiamo per avviare
un concept di living lab emergente e ricombinato, a partire dalle
espressioni sui social network e dalla possibilità di interconnessione
delle persone e della propagazione nel mondo fisico, per evitare lo
slacktivism)

e poi, riguardo proprio alla possibilità di "ascoltare" i social network
per raccogliere conoscenza e consapevolezza sulle idee, desideri e visioni
delle persone:

io lo farei un bel passetto indietro rispetto a quanto poi viene pubblicato
da 'sti giornali di merda come repubblica, o dalle pubblicazioni online
come "chefuturo.it" (contro cui ho visto che ti sei anche già scagliato)

di ricercatori eccellenti è pieno il mondo, per fortuna, e più spesso che
no sono anche delle persone assai decenti. Per esempio pochi giorni fa c'è
stata questa conferenza:

http://www.bartlett.ucl.ac.uk/casa

se si aggirano quei pochi che stanno in fissa con i "pannelli di controllo"
delle città (e son pochi, per fortuna) ci sono diversi attori
impegnatissimi nella creazione di strumenti per la libera espressione delle
voci nella città, e per abilitare nuove connessioni e relazioni, ben oltre
il buzz e il "sentiment" del marketing, e ben oltre l'orrore di queste
città-fatte-di-dati-invece-che-di-persone che propongono mostri come Ratti
et similia.

cia'!
xDxD