On Sun, Apr 22, 2012 at 09:59:23PM +0200, Shining the Archer King wrote:
> On Sunday 22 April 2012 21:46:11 boyska wrote:
> > Ed è per questo che dico che sono culturalmente simili: organizzazioni
> > basate sul controllo militare del territorio e l'assogettamento di tutti
> > i cittadini ivi residenti.
>
> Se ti sembra culturalmente simile che lo stato preveda (nota bene, ho
> scritto "preveda", non "abbia") istituzioni di garanzia, di
> rappresentanza e partecipazione e la mafia abbia l'affiliazione, beh,
> non so cosa replicare...
naturalmente lo stato è più "formale", mentre la mafia è un sistema
basato su convenzioni radicate ma mai scritte.
Ma quelle che tu chiami "istituzioni di garanzia" non sono mica tanto
diverse dal pietismo del boss che alla fine si fa ben volere e non nega
un favore a chi ne ha bisogno.
Quanto alle istituzioni di rappresentanza e partecipazione, non so
immaginare niente di più intrinsecamente parte delle logiche di potere e
sfruttamento. Veramente, cosa c'è di diverso dall'affiliazione?
È veramente tanto diverso un sistema clientelare basato sul voto da uno
basato sulla "fedeltà"?
In entrambi i sistemi, la sostanza è la stessa: alcuni comandano, altri
obbediscono. Il metodo per "salire" di grado c'è in entrambi i sistemi,
e si chiama _inserirsi_ nel sistema: diventare complice dello
sfruttamento, delle violenze, della coercizione.
> > Se mi sbaglio, per favore mandami il link al modulo con cui posso
> > scegliere di non accettare il "contratto sociale" che mi impone di
> > rispettare leggi scritte da altri.
>
> http://www.governo.it/governo/costituzione/principi.html
questo è il link del contratto sociale di cui parlavo. Il problema è che
io non l'ho firmato, ma me lo fanno rispettare lo stesso. Se non si
tratta di una coercizione, voglio capire come non sentirmi obbligato a
rispettarlo.
--
boyska