[NuovoLab] 516° or ain silenzio per la pace

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Autore: norma
Data:  
To: lo sbarco, forumgenova@inventati.org
Oggetto: [NuovoLab] 516° or ain silenzio per la pace
Mercoledì 18 aprile dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
genova, 516° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.
Altre info su www.orainsilenzioperlapace.org

*_E' un anno che Vittorio Arrigoni non scrive più da Gaza_*

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//“/Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare.
Vittorio Arrigoni un vincitore/”

Questa frase di Nelson Mandela è quella che ha voluto come suo epitaffio
Vittorio “Vik” Arrigoni, che un anno fa, il 15 aprile, veniva ucciso
nella sua Gaza. L’attivista dell’ International Solidarity Movement era
salito agli onori della cronaca per aver raccontato in prima persona
l’offensiva israeliana “piombo fuso”, che nel 2008 fece più di 1300
morti nella Striscia di Gaza in soli 20 giorni. Da allora Vittorio, che
viveva a Gaza City, è diventato la più autorevole voce indipendente per
raccontare la quotidianità della popolazione palestinese di Gaza. La
frase con cui concludeva ogni suo post o articolo, “Restiamo umani”, è
diventata il titolo del suo libro tradotto nelle principali lingue

Ad un anno dalla tragica scomparsa di Vittorio per mano di un sedicente
gruppo salafita, la verità giudiziaria è ancora lontana, nonostante gli
esecutori materiali del delitto siano stati individuati quasi subito. Il
processo procede tra tante udienze che durano pochi minuti per l’assenza
di un testimone o per le richieste di rinvio degli avvocati e procedure
poco chiare. Le autorità italiane non fanno alcuna pressione perché, non
riconoscendo il governo di Hamas al potere a Gaza, non hanno con esso
alcun rapporto diplomatico, mentre la famiglia Arrigoni ha chiesto alle
autorità giudiziarie di Gaza di “restare umane” evitando di ricorrere
alla pena capitale per condannare gli assassini di Vittorio, in coerenza
con le idee di Arrigoni stesso.

Uno degli abituali partecipanti all' "Ora in silenzio per la pace" si
trova in questo momento ad Hebron. per la 7° conferenza di Bil'in sulla
Resistenza Popolare Palestinese ( nonviolenta) e ci racconta quando può
i metodi durissimi con cui i soldati israeliani reprimono qualsiasi
manifestazione. Numerosi/e europei/e che in questi giorni intendevano
raggiungere i territori palestinesi sono stati fermati negli aeroporti
di partenza perchè definiti "indesiderabili" da Israele.

/Al nostro amico, a tutti/e loro, al popolo palestinese va tutta la
nostra solidarietà/