Autore: Arturo Di Corinto Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] Il partito pirata denuncia il parito pirata
> si, ce l'hai lunghissimo, e scrivi su una parrocchia GRANDISSIMA. > m'ero confuso con un altro che scrive articoli di merda facili da
> consumare ma dal valore nullo.
> --
> boysPLONKa
Boyska, famo a capisse. finchè si scherza va bene, ma possiamo fare un
discorso serio. Ti va?
Allora, ogni comunicazione dipende da tre fattori: mittente, ricevente
e canale di comunicazione.
Quello che ho provato a dirti è che il canale di comunicazione ha
limiti, vincoli e opportunità. Se comunichi tenendo conto di questi
fattori raggiungi l'obiettivo della comunicazione che è appunto
comunicare (un fatto, un evento, una problematica).
Mittente e ricevente hanno già condiviso l'intenzione di usare quel
canale. E accettano le sue "regole". E tuttavia gli schemi mentali che
entrambi usano per elaborare il messaggio non sono pienamente
coincidenti. Il mittente cerca di aumentare le probabilità di
modificare il mindset del ricevente, ma non sa mai esattamente come il
messaggio sarà elaborato. Affinchè queste probabilità aumentino deve
avere in mente un modello del ricevente il più possibile accurato.
Nel giornalismo questo "modello" è il lettore, ovvero il numero di
lettori che, in quanto indeterminato e altamente variabile circa le
capacità di elaborazione, deve tendere a rappresentare il più
possibile un modello medio. Per questo si semplifica: per raggiungere
il maggior numero di lettori. Se i lettori sono molti, vuol dire che
l'ipotesi originaria dell'obiettivo della comunicazione è stato
raggiunto.
Per il giornalismo generalista il successo della comunicazione non si
misura in base allo "specialista" dell'argomento ma sui numeri dei non
spacialisti. Gli specialisti hanno altri strumenti e fonti per
informarsi.
Finita qui? NO. poi continuo.