[Precari_roma] Articolo 18: Nessuno firmi l’accettazione di …

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著者: Andrea Fioretti
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To: Precari Roma
題目: [Precari_roma] Articolo 18: Nessuno firmi l’accettazione di questo bidone. Sciopero subito!

Giù le mani
dall’articolo 18.

Nessuno firmi
l’accettazione di questo bidone.

Sciopero subito!



Ecco venuto allo
scoperto il “Pacco” del Governo che vede la luce e verrà votato in Parlamento.
Con la controriforma della Fornero sostenuta da PD-PDL-TERZO POLO verrà
cancellato l'art.18. Altro che mantenimento del reintegro. Vanno mantenuti e
rafforzati tutti i percorsi di mobilitazione verso uno sciopero vero che
blocchi il paese per aprire una battaglia per il ritiro di questa riforma.



La verità è che con il testo proposto dal
governo - e sostenuto dalla trimurti dei diritti cancellati
“Alfano-Casini-Bersani” – è stata introdotta la possibilità del licenziamento
individuale anche per motivi “economici” senza reintegro ma con indennizzo. Questa possibilità per i padroni prima non
esisteva. Finora erano possibili un certo numero di casi di licenziamento
collettivo per le stesse ragioni. L’azienda dichiara di essere in crisi, gli
ispettori del lavoro verificano lo stato di crisi e il ministero concede gli
ammortizzatori sociali quando sono previsti. Si possono chiudere già oggi in
questo modo aziende e unità produttive intere con tutta la manodopera mandata per
stracci. Non a caso l’Italia, con l’attuale art.18, è già oggi agli ultimi
posti per tutela dei lavoratori dal licenziamento individuale (1). Figuriamoci
con le modifiche del governo Monti!



Ora le aziende potranno invece licenziare
unilateralmente uno o più lavoratori “per motivi economici” senza dichiarare stato di crisi. Così
si leveranno di mezzo gli “indesiderati” (i rompiscatole, i sindacalisti troppo
attivi, i poco produttivi o anche solo per “alleggerirsi” arbitrariamente di
qualche stipendio proprio come fatto finora con i precari al momento del
rinnovo). Questo sarà possibile con una
motivazione fasulla, ma che grazie al governo Monti diventa ora “legittima”.
Il testo che verrà presentato in Parlamento prevede che, se il lavoratore
insiste proprio nel non volere l’indennizzo, il giudice possa verificare se la
motivazione economica sia “insussistente” (ossia un datore dovrebbe fare autogoal
e lasciare le prove scritte che in realtà il motivo è discriminatorio) e solo
in questo caso disporre eventualmente anche il reintegro. Ma senza poter
entrare nel merito della motivazione economica (!). Ma come si dimostra l’insussistenza
quando un’azienda dice che deve cambiare mansioni a un ufficio, che non ha
bisogno più di quella specifica professionalità, che deve “riorganizzare” il
processo lavorativo o anche semplicemente che quella funzione la appalta
all'esterno o non gli serve più?



Spazziamo il campo dagli
equivoci. E’ il licenziamento discriminatorio autorizzato sotto mentite spoglie
ed è il segnale ai mercati che le aziende hanno mano libera sui lavoratori!



Le motivazioni economiche e la
riorganizzazione lavorativa saranno SEMPRE legittime!



E quindi al massimo c’è un indennizzo e l’affidamento
a non meglio precisate agenzie (private e interinali) per valutare una
ricollocazione altrove (a quel punto con contratti precari). Un’enorme arma di
ricatto in mano alle aziende! E, al contrario di quanto ci dicono, varrà anche
per la pubblica amministrazione impattata ormai dalla riorganizzazione e dai
conseguenti esuberi da leggi di stabilità e nuove norme (2).



Tutto questo senza che venga cancellata nemmeno una delle forme contrattuali
atipiche e precarie che strozzano il futuro di milioni di giovani.



Questa mannaia reazionaria su tutto il
mondo del lavoro (dipendenti, precari, pensionati, disoccupati) è stata armata dalla
lettera di Draghi e Trichet del 5 agosto scorso in cui si dettavano le linee ai
futuri governi, accettate e omaggiate sin da subito UNITARIAMENTE tanto dal
Terzo Polo (Casini), quanto dal PdL (Sacconi) che dal PD (Letta) (3) e ora
APPLICATE da Monti e sostenute dai tre poli. La lettera Draghi-Trichet chiedeva
proprio licenziamenti più facili (la citiamo: “Dovrebbe essere adottata
una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento
dei dipendenti”) e la sostituzione degli ammortizzatori sociali con un’assicurazione
(ancora: “stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione”)
e affidando gli esuberi senza reintegro ad agenzie per lavori temporanei (“e
un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di
facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori
più competitivi”).

Questi dettami della BCE e del padronato
prevedono anche controriforme già prontamente applicate da Monti su
privatizzazioni (“la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi
professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di
servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala”) e
pensioni (“È
possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più
rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità”) e
alcune che arriveranno sulle nostre teste prossimamente e già anticipate da
accordo del 28 giugno e art.8 dell’ultima finanziaria di Berlusconi come
l’attacco alla contrattazione collettiva (“riformare ulteriormente il
sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello
d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle
esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto
ad altri livelli di negoziazione”). I dipendenti della pubblica
amministrazione subiranno secondo questo “manifesto liberista” la stessa sorte
di cancellazione di diritti e attacco al salario (“il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del
pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario,
riducendo gli stipendi”). Stessa cosa
dicasi per il pareggio in bilancio che renderà eterne e non contingenti le
politiche di tagli e austerity (“Sarebbe appropriata anche una riforma
costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio”). (4)



Il
futuro di lacrime e sangue è adesso! No ai diktat di Governo, Confindustria e
BCE!



Scioperare e manifestare
subito contro questo ennesimo pacco ai danni di lavoratori dipendenti e precari!


Prima che sia troppo
tardi licenziamo per giusta
causa il governo Monti!



Coordinamento lavoratrici e lavoratori
autoconvocat* - contro la crisi

lavoratoriautoconvocati@???




(1) fonte OCSE: http://mauropoggi.files.wordpress.com/2012/03/art18-classifica-tutele.png

(2) http://www.pubblicaamministrazione.net/leggi-e-norme/news/3134/legge-di-stabilita-la-mobilita-dei-dipendenti-pubblici.html

(3) http://www.coordinamentorsu.it/doc/altri2011/2011_0930_bce_paterno.htm

(4) Il testo completo della lettera alla pagina: http://www.corriere.it/economia/11_settembre_29/trichet_draghi_italiano_405e2be2-ea59-11e0-ae06-4da866778017.shtml