Autore: Fabio Pietrosanti (naif) Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] Evasori.it, Hacker contro furbetti
On 4/3/12 1:28 AM, Gufo Rosso wrote: > ma quelgli evasori che stanno NEL comune come si eliminano ?
Si chiama Whistleblowing anche quello, che è infatti in primis messo a
disposizione dall'organizzazione della pubblica amministrazione per i
propri dipendenti per consentire meccanismi di segnalazione (anche
anonima) di malpractice e abusi.
Negli USA tutte le PA federali hanno impianti di whistleblowing, in UK
con l'anti-bribery-act di giugno 2011 lo stanno facendo, da noi se
passerà la norma anti-corruzione così scritta anche la nostra PA vedrà
finalmente un impianto di whistleblowing (secondo direttive EU e OCSE).
I principali advocacy group per la tutela di diritti umani, diritti dei
lavoratori, contrasto a forme diffuse di corruzione insistono per
l'adozione diffusa di forme di whistleblowing.
In Italia, come dimostrato da trasparency international italia, c'è una
diffusa cultura dell'omertà e la percezione sul whistleblowing è
generalmente "negativa".
Fa' ovviamente parte di una cultura corrotta nei suoi principi di base,
che ha paura della segnalazione considerando incapace colui il quale
riceve la segnalazione di gestirla con tatto e responsabilità (cioè
eliminando/mitigando/riducendo a una % marginale fisiologica la uqantità
di segnalazioni false a cui viene dato seguito).
In un sistema equilibrato, il whistleblowing fornisce un grande potere
al cittadino e al lavoratore, perchè gli consente di potere denunciare
fatti e situazioni (avendo una adeguata tutela giuridica) scavalcando la
rigida gerarchia istituzionale/aziendale.
E' un "meccanismo" pensato per tutelare il più debole e non il più forte.
> il mio problema parte da li non dal negoziante, le cifre di un negoziante
> non fanno aumentare le tasse ma quelle specucce da 1 miliado di euro si
>