A PROPOSITO DEL "MANIFESTO PER UN NUOVO SOGGETTO POLITICO" (Manifesto del 29 marzo).Non è peccato (tutt'altro) pensare ad un "partito(?) dei beni comuni". Ma il testo proposto qui come fondativo - e al quale hanno aderito fior fiore di intellettuali (ma l'hanno veramente letto?)- è tanto colto nelle sue citazioni (Whitman, Carlo Cattaneo, Stuart Mill ecc.) quanto confuso e ambiguo nelle sue finalità. Lo rivela involontariamente uno dei promotori, Marco Revelli, quando avanza il dubbio che si tratti "forse più [di un]un MODELLO (le maiuscole sono mie) di soggettività nuova che non [di] un PROGETTO di nuovo soggetto". (Il MODELLO è una categoria a priori o un ideal-tipo a valenza analitica come in Weber, il PROGETTO è una volontà razionale che si fa prassi autocorreggendosi nel suo percorso di realizzazione). Salvo poi venire egli stesso contraddetto dalla proposta, avanzata "in coda di pesce", di partecipazione della nuova entità alle elezioni. Un conto è mobilitarsi ad ogni livello della società per far crescere e portare a egemonia, attraverso le pratiche della partecipazione attorno ai beni comuni, una nuova sfera pubblica, altra cosa è promuovere un soggetto politico: esiste evidentemente un rapporto tra i due processi, ma essi non possono ridursi a identità. Soggetto politico che si POSTULA nuovissimo quanto a metodologie e a pratiche di vita interne, ma queste pratiche vengono evocate in termini volontaristici. Insomma qualcosa che sta a mezzo tra etica pubblica (predicata) e una politica kelsenianamente concepita come fondata su mere procedure.
giacomo casarinostoricogenovacontatto skype: gicasarino