[RSF] Clamori dalla Colombia

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Autore: Associazione nazionale Nuova Colombia
Data:  
To: forumroma
Oggetto: [RSF] Clamori dalla Colombia

         28/03 - DALL'INCONTRO INTERNAZIONALE DI LOSANNA: SOLIDARIETA' AI
PRIGIONIERI POLITICI COLOMBIANI!
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/2583-2803-dallincontro-internazionale-di-losanna-solidarieta-ai-prigionieri-politici-colombiani.html>


Nei giorni 23, 24 e 25 marzo scorsi si è tenuto a Losanna, in
Svizzera, l' “Incontro Internazionale per la Pace in Colombia”,
alla presenza di partecipanti in rappresentanza di nove paesi europei
ed illustri invitati colombiani, con l'obiettivo di aumentare la
visibilità internazionale del processo colombiano in ambito sociale,
la situazione dei diritti umani nel paese, e per collaborare alla
creazione di scenari di soluzione politica al terribile conflitto
sociale e armato che

insanguina il paese.

I partecipanti si sono organizzati in tre tavoli di lavoro; le aree
tematiche sviluppate sono state “Territorio, sovranità e conflitti
sociali”, “Diritti Umani e Diritto Internazionale Umanitario”,
“Processo di Pace e accompagnamento della Comunità
Internazionale”.

Al termine dei lavori, i partecipanti hanno inviato un fraterno e
solidale saluto a tutti i prigionieri politici colombiani, rinchiusi
nelle differenti carceri del paese.

Consapevoli dello sciopero della fame che essi portano avanti in
questo momento, e della repressiva risposta del governo Santos, che
li imprigiona in luoghi distanti dai propri familiari e avvocati con
lo scopo di abbatterne il morale, i delegati hanno ribadito il loro
appoggio incondizionato alle loro giuste rivendicazioni, e annunciato
di voler avviare una campagna internazionale che renda nota al mondo
la loro situazione, promuovendo inoltre la liberazione di tutte e
tutti dalle carceri del paese e da quelle degli Stati Uniti.

In tutto il mondo si moltiplicano le iniziative per denunciare il
carattere repressivo e fascista del governo colombiano, la continua
violazione dei diritti umani da parte del terrorismo di Stato, e le
torture riservate ai prigionieri politici rinchiusi come bestie nelle
prigioni del regime.

         25/03 – NON SI FERMA LA LOTTA DEI PRIGIONIERI POLITICI
COLOMBIANI
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/2575-2503--non-si-ferma-la-lotta-dei-prigionieri-politici-colombiani.html>


I Collettivi di Prigioniere e Prigionieri Politici di 11 istituti
penitenziari colombiani hanno iniziato, alcuni giorni fa, uno
sciopero nazionale della fame per esigere che il governo consenta la
visita nelle carceri della Commissione Internazionale di Osservazione
della situazione dei Diritti Umani e delle condizioni dei Prigionieri
Politici in Colombia.

Lo sciopero è un atto politico volto anche a stigmatizzare le
ripetute dichiarazioni del

ministro della Giustizia e degli Interni Juan Carlos Esguerra,
secondo il quale in Colombia “Non ci sono prigionieri politici
perché qui non esistono prigionieri politici, né prigionieri di
guerra!”

Chiunque può notare il patetico e meschino tentativo del ministro di
oscurare il Sole con un dito, ripetendo un ritornello che -se non
fosse per il drammatico contesto in cui migliaia di prigionieri
politici colombiani sopravvivono nelle carceri in condizioni
infernali, sottoposti ad ogni genere di tortura e vessazione-
susciterebbe un’incontenibile ilarità.

E ancorché il regime colombiano ci abbia abituati alla pratica della
più sfacciata negazione dell'evidenza, queste “chicche” di
propaganda ai limiti dell'assurdo riescono ancora a sorprendere.

La polemica, se vogliamo concedere tale dignità alle insulse
dichiarazioni della cricca di Santos, sorge quando la senatrice
Piedad Córdoba ha richiesto di visitare alcuni guerriglieri
rinchiusi nelle carceri colombiane, mentre fervono i preparativi per
la liberazione unilaterale di 10 prigionieri di guerra, tra soldati e
poliziotti, da parte delle FARC; come sempre accade, mentre
l'insorgenza dimostra con fatti concreti la volontà di umanizzazione
del conflitto che insanguina il paese, e di soluzione politica dello
stesso, il regime fascista di “Jena” Santos fa l’impossibile
per ostacolare qualunque passo nella direzione della pace.

         22/03 - IL GUERRAFONDAIO SANTOS CONTINUA A NEGARE A PIEDAD CORDOBA
IL PERMESSO DI VISITARE I PRIGIONIERI POLITICI
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/2565-2203-il-guerrafondaio-santos-continua-a-negare-a-piedad-cordoba-il-permesso-di-visitare-i-prigionieri-politici.html>


Piedad Córdoba, leader del movimento "Colombianos y Colombianas por
la Paz", si è vista negare dal governo Santos il permesso di visitare
gli oltre 8000 prigionieri politici rinchiusi nelle carceri del
regime.

Il ministro della Giustizia, Juan Carlos Esguerra, continua a negare
tale autorizzazione come rappresaglia nei confronti di Piedad
Córdoba, “rea” di aver spronato l’esecutivo e le istituzioni a
smetterla di negare l’esistenza di prigionieri

politici in Colombia.

Esguerra, sgherro di Santos e fedele esecutore del Pentagono,
continua a sostenere che le migliaia e migliaia di persone private
della libertà poiché appartenenti all’insorgenza rivoluzionaria,
o all’opposizione politica e sociale, non sarebbero prigionieri
politici ma “comuni delinquenti”!

La visita nelle carceri è un’iniziativa lanciata dal gruppo delle
“Donne del Mondo per la Pace”, coordinato da Piedad Córdoba e
composto, tra le altre, da Xiomara Castro, candidata alla presidenza
dell' Honduras, la guatemalteca Rigoberta Menchú, premio Nobel per
la pace, Lucía Topolaski, ex presidente del Senato dell'Uruguay, e
Marcela Bordenave, cofondatrice delle Madri di Plaza de Mayo.
L’obiettivo è quello di verificare le condizioni di detenzione dei
prigionieri politici, vittime di torture, sovraffollamento,
violazioni, aggressioni, mancanza di assistenza sanitaria, ecc. E di
portare alla ribalta la loro situazione, ignorata dalla cosiddetta
“comunità internazionale” ed occultata dai media di regime.



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