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    da repubblica online di oggi 27 marzo 2012



    "Cinque Stelle" a rischio spaccatura Sul web  scatta la resa dei conti



      Un documento di fedeltà al leader divide gli eletti del Movimento
      cinque stelle e apre il dibattito: i tre consiglieri comunali di
      Bologna appoggiano in toto il comico, mentre altri attivisti
      lanciano un appello anti-epurazione. Accuse in Rete e inviti a non
      parlare alla stampa. Sullo sfondo la corsa al Parlamento


/di BEPPE PERSICHELLA/

"Cinque Stelle" a rischio spaccatura Sul web scatta la resa dei conti A
sinistra Massimo Bugani, eletto in Comune, e Giovanni Favia, consigliere
regionale

Un documento pro Grillo "senza se e senza ma" spacca il Movimento 5
Stelle. E' una guerra combattuta sul web, che da principale strumento
politico sta diventando per i grillini una plateale arena di scontri. Da
una parte si schiera la componente vicina al leader, che ha sottoscritto
il nuovo appello; dall'altra, quella che con Grillo è entrata in rotta
di collisione, dopo la scelta di espellere il consigliere comunale di
Ferrara Valentino Tavolazzi, accusato di danneggiare il movimento.

Contro l'epurazione, c'è già stato un primo tentativo di ribellione,
concretato in un appello pro Tavolazzi sottoscritto in larga parte tra
gli attivisti più vicini al consigliere regionale Giovanni Favia. La
resa dei conti però arriva solo in questi giorni. Circola un
controdocumento dal titolo inequivocabile ("Perché noi siamo con Beppe
Grillo senza se e senza ma") e a sottoscriverlo sono i tre consiglieri
comunali eletti a Palazzo d'Accursio. Massimo Bugani, Federica Salsi e
Marco Piazza rigettano le accuse di autoritarismo rivolte al leader,
manifestando al contrario il "totale appoggio e sostegno ad una persona
che non ha mai invaso il nostro campo d'azione". I tre firmatari non
citano il caso Tavolazzi, ma diversi attivisti vicini al consigliere
ferrarese leggono l'appello come una sorta di ultimatum: o con Grillo o
con Tavolazzi.

"Sentiamo parlare di dittatura, di padre padrone, di capo severo, di
gerarca, di urlatore violento - continuano i tre firmatari -. Noi
abbiamo invece conosciuto un uomo libero, sereno, puro e sensibile come
pochi altri". E' la linea opposta a quella del Meet Up Emilia Romagna,
che chiedeva il reintegro di Tavolazzi e della sua lista civica
"Progetto per Ferrara", incompatibile, secondo Grillo, con le regole del
M5Stelle. "Il fatto di essere a fianco di Grillo non significa
automaticamente essere contro Tavolazzi", prova a precisare poco dopo la
Salsi su Facebook, assieme al collega Piazza. Ma divampano le critiche
ai tre consiglieri, per il loro atteggiamento troppo remissivo nei
confronti di Grillo. E così com'era accaduto ai tempi della risoluzione
pro Unità e sullo ius soli, anche questa spaccatura trova casa sul web,
moltiplicando i propri effetti, e anzi producendo inviti a non esporre
sulla rete i panni sporchi, oggetto poi di golose sbirciate da parte di
chi vuole scassare il movimento.

"Dov'è finita la regola dell'uno vale uno?", ribattono i malpancisti.
"Non è una questione di pro e contro, ma di democrazia interna al
movimento", sottolineano altri insoddisfatti. Se però da un lato ci sono
i tre consiglieri comunali usciti allo scoperto, dall'altro il
consigliere regionale Giovanni Favia si tiene ostentatamente fuori dalla
discussione. "Sono in silenzio stampa", dice. Ma Tavolazzi è sereno:
"Favia ha espresso vicinanza, solidarietà e apprezzamento per me. Ha
chiesto chiarimenti a Grillo, ha fatto quel che doveva fare". Una guerra
fredda a distanza, insomma, fra due aree ben distinte del M5Stelle, coi
primi intenzionati a stanare gli anti Grillo e i secondi preoccupati per
la deriva autoritaria del blogger. Sullo sfondo, le politiche per il
2013, vietate per chi è consigliere o ha già svolto due mandati
elettorali. Regole che per alcuni però potrebbero essere riviste. Nel
frattempo, tutti si attendono un intervento "muscolare" di Grillo. Ma
nessuno oggi è in grado di prevedere quale effetto avrà sul suo movimento.

(27 marzo 2012)