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Coordinamento lavoratrici e lavoratori di coop sociali, associazioni onlus e del terzo settore
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RESOCONTI INIZIATIVE FEBBRAIO – MARZO 2012 LAV. COOP. SOCIALI, ENTI DEL TERZO SETTORE E AZIENDE A ROMA.
Febbraio 2012: mobilitazioni lavoratrici, lavoratori e utenti del settore GESTIONE CAMPI ATTREZZATI ROM e scolarizzazione – progetti integrazione accoglienza.
Su iniziativa del personale che lavora in questi settori nelle cooperative accreditate dal Dipartimento Politiche Sociali, del Social Pride, con il sostegno di Roma Social Club (che raggruppa una parte degli amministratori locali dei municipi in opposizione alle scelte di Alemanno, Polverini sul terzo settore), del CNCA, della Cgil F.P., dell’Unione Sindacale Italiana e del Coordinamento lav. coop sociali, en ti del terzo settore e aziende, si sono effettuati presidi al Dipartimento e all’Assessorato (8 e 14 febbraio 2012), al Campidoglio (9 febbraio), per evitare che nei futuri bandi di gara, ci fossero tagli spropositati nei finanziamenti, gare di fatto al massimo ribasso, lo smantellamento della progettualità messa in campo in questi anni da operatrici e operatori 8non solo in termini di “integrazione”, ma con l’idea di una accoglienza vera e smentendo i troppi luoghi comuni sulla quesitone “nomadi”, anche con attività di orientamento, sportelli legali, sanitari, di segretariato sociale e di integrazione lavorativa, ridotti secondo il Comune ad uno sportello informativo aperto per poche ore al giorno e con un’ottica securitaria e di “vigilanza”…), con fortissimo rischio di salvaguardia dei posti di lavoro, delle condizioni salariali anche di persone di etnia rom e sinti che lavorano nei campi. Le mobilitazioni hanno avuto come effetto di aprire un tavolo con il Comune di Roma Capitale, avanzate una serie di proposte al vaglio di Assessorato e Dipartimento, ottenere una proroga fino a fine Aprile 2012, degli affidamenti in corso. LA MOBILITAZIONE PROSEGUIRA’ nel prossimo mese, per scolarizzazione rom e progetti connessi la proroga, come molti altri servizi e progetti socio assistenziali educativi “esternalizzati” è fino a GIUGNO 2012, ma non c’è da stare tranquilli...
FEBBRAIO 2012: prosegue il tavolo conquistato dagli “operatori e operatrici sociali in lotta” (nel quale intervengono quasi tutti i sindacati di base e comitati di lavoratrici e lavoratori non sindacalizzati di posti di lavoro) e il confronto con l’Assessorato alle Politiche Sociali sul progetto di “riforma” dell’assistenza domiciliare approvato dalla Giunta e fortemente sostenuto dall’Assessore (e vice – sindaco) Belviso, per quanto riguarda il settore anziani (SAISA) e disabilità (SAISH), in fase di “sperimentazione” in 4 municipi (2°, 4°. 8° e 13°).
Tale progetto è stato già fortemente criticato da sindacati conflittuali, associazioni e comitati di utenti e famiglie, dal personale che ci lavora, da alcuni stessi consiglieri comunali e municipali di opposizione, perché smantella i cardini di un intervento complessivo socio sanitario assistenziale sul territorio con coordinamenti fittizi tra enti e strutture diverse, aumenta carichi di lavoro reali con prestazioni ridotte a 1ora e mezza e con più utenti nella giornata, aumenta fino a 1 a 5 il rapporto utente- operatore, riduce ai minimi termini le condizioni salariali, lavorative, di salute e sicurezza e di vita di chi opera, di fatto codificando il “badantato” sul territorio e riportando questi servizi e attività indietro di anni, anche con la richiesta di contributo economico alle famiglie in base ad accertamenti di reddito fin troppo “fiscali” per chi è a reddito fisso (dipendenti e pensionati), che colpirebbe i soliti settori e ceti meno abbienti in proporzione a chi ha altre forme di reddito o potrebbe permettersi condizioni più vantaggiose di contributo o servizio ad anziani e disabili, con una riparametrazione dei livelli di gravità della disabilità, che ha lasciato forti perplessità e dubbi. Documenti e osservazioni sono state presentate all’Assessorato e al Dipartimento e sono oggetto di confronto, negli incontri che si sono svolti a febbraio e marzo, la prossima convocazione è per il 26 marzo sempre all’Assessorato alle Politiche Sociali
Nel corso di questi incontri, si è anche presentata una proposta per far ottenere agli operatori e operatrici che lavorano nei servizi territoriali e in quelli scolastici (A.E.C. assistenti educativi culturali, intervento di assistenza specialistica ad alunni-e disabili o con disagi nelle scuole comunali e statali dell’obbligo), una sorta di attestato del servizio svolto da parte del Comune, utile come primo passo per aprire una generale vertenza sulle questioni della formazione, aggiornamento e riqualificazione specie di chi dopo anni di lavoro ha ancora condizioni di precarietà contrattuale, lavoro “grigio” e impiego sottovalutato rispetto alle prestazioni e mansioni effettivamente svolte, allo scopo di evitare anche gli effetti dannosi del “mercato dei titoli”. In particolare quello di O.S.S., che sarà richiesto in futuro come titolo necessario per le attività lavorative (costo medio quasi 3000 euro…) e per attivare un intervento da parte di Comune – Provincia e Regione su questi argomenti.
Sarà necessario un ulteriore sforzo anche nel corso dei prossimi incontri (2 aprile 2012), per far impegnare i Dipartimenti coinvolti per gli affidamenti e convenzioni (Politiche Sociali e Politiche Scolastico Educative), Assessorati e Sindaco a mettere in pratica tale proposta e a mettere in piedi il tavolo interistituzionale, che dovrebbe poi estendersi a chi lavora nei servizi socio sanitari (di competenza di AA.SS.LL. e Regione).
Febbraio 2012 – CASE DI RIPOSO E TERZA ETA’: dopo le mobilitazioni di utenti e personale delle cooperative che hanno in proroga l’appalto e gli affidamenti dell’anno scorso, il cambio di gestione per il centro diurno Alzheimer presso Roma 2 (da Casal Boccone) ad altra sede e il passaggio del personale dalla cooperativa sociale “Il Cigno” alla coop sociale “Pegaso” (con accordo sottoscritto il 30 dicembre con la società subentrante e la costituzione della Rsa interna), lo “spostamento forzato” degli anziani verso le altre case di riposo, a seguito di accordo siglato da Cisl Uil Ugl con l’assessore Belviso, le contestazioni dell’opposizione in consiglio comunale e della maggioranza del personale con il sostegno di Cub e Usi, si è alla fine riaperto un minimo tavolo di confronto che oltre ai confederali, su tavoli separati vede la presenza dei sindacati autorganizzati e di base, che oltre alle questioni relative all’utilizzo del personale della coop sociale Il Cigno, sta rimettendo in piedi gli aspetti della distribuzione del personale (che anche secondo l’accordo confederali-Assessorato avrebbero dovuto seguire gli utenti nelle nuove destinazioni abitative, non rispettato) dei turni e orari di lavoro, dell’organizzazione del lavoro. Un primo incontro di questa nuova fase si è svolto il 22 febbraio a Roma, la cooperativa sta verificando le proposte alternative presentate dalla Rsa interna dell’Usi, che ha fatto proprie anche con il sostegno e raccolte di firme di quanto richiesto da lavoratori e lavoratrici. Il percorso come gli latri è oggetto di informazione e di confronto anche negli incontri con il committente Roma Capitale e l’Assessorato.
A marzo si è estesa la rappresentanza sindacale aziendale Usi anche alla Sala Operativa Sociale per la parte gestita (con proroga dal 2007 dell’appalto scaduto) dalla cooperativa sociale Il Cigno (che ha sede legale a Cesena), che sta elaborando la piattaforma e le prime indicazioni operative.
E’ una partita importante quella delle strutture per la terza età nella città di Roma, anche in vista delle trasformazioni e del nuovo impianto per questa area, che sarà formalizzato a fine aprile come altri settori agli “Stati generali del sociale” organizzati dal Comune di Roma Capitale.
Febbraio – marzo 2012: COMMISSARIAMENTO AZIENDA SPECIALE COMUNALE FARMACAP- Audizione ottenuta dall’Unione Sindacale Italiana alla XIII C.C.P. SANITA’ DELLA REGIONE LAZIO (22 febbraio) e convocazione in V CCP Pol Sociali Roma Capitale il 29 Marzo. Con le dimissioni del Presidente e di due consiglieri del CdA della Farmacap, a Marzo si è avviato il commissariamento dell’azienda speciale comunale, nominato il commissario Avv. Paparella che sta verificando bilanci, situazione patrimoniale, situazione dei servizi erogati anche in affidamento (dalle farmacie comunali, al servizio sociale di teleassistenza – telecompagnia, all’asilo nido…) e ovviamente anche sugli aspetti relativi al personale impiegato (complessivamente quasi 400 persone, compresi amministrativi e uffici centrali). La questione è seguita da molto tempo dalle rappresentanze sindacali interne, tra le quali molto attiva quella dell’Usi, che dopo aver presentato l’anno scorso proposte per un rilancio dell’azienda e dei suoi settori di intervento, con la riqualificazione dei servizi e la fine delle disparità imposte di trattamento salariale e contrattuale (anche a parità di mansioni e livelli, ci sono vertenze in corso), fermato i 64 licenziamenti del settore sociale e amministrativo con una grande battaglia unitaria, ora sta verificando se all’interno delle operazioni connesse al commissariamento, non vi siano rischi sia occupazionali, sia di limitazioni salariali o di peggioramento di condizioni di lavoro. Per questo ha ottenuto una audizione svoltasi il 23 febbraio 2012, con la XIII Commissione Consiliare Permanente Sanità della Regione Lazio, che sarebbe competente come organismo di indirizzo e vigilanza, con esito poco soddisfacente specie per la reale comprensione delle questioni sottoposte.
Il 29 marzo è predisposta una audizione delle parti sociali con la C.C.P. Politiche Sociali del Comune di Roma Capitale, per un ulteriore passaggio di verifica, confronto e impulso per il mantenimento del carattere pubblico dell’azienda, evitare operazioni di dismissioni o “spezzettamenti” dei servizi che di fatto rappresenterebbero una sorta di “privatizzazione”, garantire livelli dignitosi salariali e di lavoro. Si attende la scadenza del mandato dell’attuale Direttore Generale, che in tanti anni ha dato un contributo notevole a questo stato di cose.
Febbraio 2012:…l’emergenza “neve” e i disagi per chi lavora nel terzo settore (oltre che per la cittadinanza) Anche in questi settori di lavoro l’emergenza neve ha colpito non solo per le impraticabilità di strade e per la mobilità, ma pure per le inevitabili conseguenze sui servizi e sul salario. In diverse cooperative ed enti accreditati, si è riusciti ad ottenere che i giorni di chiusura di spazi e attività pubbliche, dove lavorano operatori-trici sociali, fossero considerate “permesso retribuito” o “congedo straordinario”, utilizzando le ordinanze del Sindaco di Roma e del Prefetto, in molte altre il personale si è visto contabilizzare quei giorni di febbraio decurtandoli da ferie o permessi, per i precari e atipici tale trattamento in molte situazioni ha provocato il non pagamento delle giornate dei servizi chiusi. Tra le varie forme di intervento, una nota del Coordinamento lav. del terzo settore e coop sociali e dell’Usi ha chiesto ai committenti pubblici, specie al Comune di Roma, di predisporre note esplicative ai soggetti gestori per evitare penalizzazioni o trattamenti negativi salariali a causa di un evento eccezionalità per la città.
Resoconto RIUNIONE PUBBLICA DEL 3 MARZO 2012 presso il LABORATORIO SOCIALE QUARTICCIOLO, su analisi e commento al rinnovo CCNL Coop. Sociali, stato cittadino servizi socio assistenziali educativi, iniziative di informazione e mobilitazione.
La riunione si è svolta dopo il rinvio per emergenza neve dall’11 febbraio, presenti lavoratori e lavoratrici in delegazione di varie aree del “terzo settore”, dall’assistenza domiciliare ad anziani e disabili, ai progetti di intervento su minori e migranti, a chi lavora nelle scuole per l’assistenza a disabili (Aec), alle case di riposo e alla sala operativa sociale, ai progetti di scolarizzazione rom, fino a chi lavora negli appalti di servizi universitari e nei canili comunali.
E’ stata fatta una panoramica delle problematiche relative ai vari settori, cercando di mantenere i collegamenti tra interventi i più disparati per condizioni lavorative, utenza, servizi e progetti, ribadita la necessità delle forme di coordinamento messe in campo in città, cercando la massima unità d’azione possibile a prescindere se si sia sindacalizzati o meno, anche con una convergenza di interessi con le esperienze tipo “Roma Social Pride”, dove sono attive diverse controparti di lavoratrici e lavoratori e senza per questo depotenziare la nostra autonomia di intervento.
E’ stata fatta una analisi degli effetti negativi e penalizzanti del rinnovo del CCNL delle Cooperative Sociali, esplicitando i passaggi più importanti e anche con la distribuzione di un documento di analisi e commento fatto dall’Usi e dai lavoratori del Coordinamento.
Si sono poi date le coordinate di massima in vista dei prossimi incontri istituzionali con Assessorato alle Politiche Sociali e consiglieri comunali. Nel pomeriggio partecipazione al corteo a sostegno dei No Tav.
Resoconto incontro 5 marzo Assessorato Pol. Sociali Roma Capitale: l’incontro ha avuto una durata più breve dei precedenti, per altri impegni del Dott. Solfanelli, si è incentrato sulle vicende relative alle procedure di commissariamento della Farmacap, sulle verifiche delle proposte avanzate dai lavoratori su riforma dell’assistenza domiciliare, della richiesta di attivare un tavolo che coinvolga i Dipartimenti comunali e i relativi Assessorati con delega a politiche scolastiche-educative e politiche sociali , per il settore degli A.E.C. (Assistenti Educativi Culturali, che fanno assistenza a studentesse-studenti disabili nelle scuole dell’obbligo, di competenza comunale), sulla proposta di attestazione di servizio rilasciata dal Comune e utile per un percorso di riqualificazione del personale, specie quello che non ha titoli e attestati di OSS o similari e lavora da molti anni nel terzo settore, sulle questioni delle case di riposo.
L’assessorato ha risposto che sta verificando questi percorsi e proposte, allo stato attuale a livello interlocutorio, ha chiesto le intenzioni delle situazioni presenti che stanno nel percorso di “operatori-trici sociali in lotta” per la partecipazione agli “Stati generali del sociale” di fine aprile 2012 e ha confermato di aver dato indicazioni ai soggetti gestori, per la partecipazione a livello aziendale e dove ne ricorrano le condizioni, anche delle strutture sindacali autorganizzate e di base alle trattative sindacali, ribadendo che i tavoli istituzionali prevedono obbligatoriamente la presenza e la convocazione di chi è firmatario del CCNL di settore, senza escludere le rappresentanze sindacali interne (su tavoli separati) anche se dei sindacati sottoscrittori di accordi aziendali o di sindacati di base presenti nelle cooperative sociali, così come ha ribadito l’importanza del confronto periodico messo in piedi con questa esperienza.
Un incontro di natura interlocutoria, che è stato aggiornato prima al 26 marzo e poi spostato al 2 aprile.
Marzo 2012: settore servizi sulla tossicodipendenza, l’attacco ai posti di lavoro e al salario, lo smantellamento del lavoro e dell’esperienza di 30 anni di attività, i tagli ai finanziamenti e il nuovo BANDO DI GARA che avvantaggia …”gli amici degli amici…”, con esclusione di cooperative “storiche” l’Azienda Comunale sulle Tossicodipendenze (ACT) opera una strategia “mirata” di nuova gestione. 19 MARZO 2012 ORE 15 PRIMA MANIFESTAZIONE AL CAMPIDOGLIO. Partecipazione di circa 400 persone, ottenuto nel pomeriggio un incontro con una delegazione di cooperative e operatori del settore, su chiamata a raccolta del Social Pride e del CNCA, lanciato in assemblea cittadina il 3 marzo all’ex cinema Palazzo a San Lorenzo, ottenuto lo spostamento del passaggio ai “nuovi soggetti gestori”, a fine aprile 2012, dopo gli stati generali del sociale, ottenute assicurazioni su condizioni salariali minime per chi lavora ed è proveniente dalle cooperative uscenti, anche se il modello di gestione e la strategia di interventi che si prospetta, così come sulla tenuta dei soggetti gestori (alcuni da circa 30 anni)
per la perdita di affidamenti e appalti, così come sulle prospettive occupazionali specie dei tanti precari ancora utilizzati, lascia forti dubbi e perplessità. Volantinaggio degli “operatori sociali in lotta” al presidio
13 Marzo: bloccata per l’ennesima volta la procedura di mobilità alla Comunità Capodarco di Roma Onlus: nel corso della trattiva aziendale, l’intervento della rappresentanza sindacale aziendale di Cgil, Usi e Cisl sostenuta dai sindacati territoriali, di fronte alla richiesta di avviare una procedura di mobilità collettiva per circa 12 persone, tra amministrativi, fisioterapisti e area sanitaria-educatori, da parte del nuovo Consiglio di Comunità per colmare un deficit annuo di bilancio di circa 400.000 euro, ha posto seri dubbi ed espresso perplessità sia sulla necessità della procedura come prospettata dall’Ente, sia con un percorso di verifica tecnica su altre possibilità di uscita dalla situazione senza procedere a mobilità collettiva, anticamera dei licenziamenti, mentre sono ancora in corso stabilizzazioni di precari, pensionamenti, passaggi a part time,
con una richiesta di confronto per una migliore e diversa organizzazione del lavoro interna, la riduzione di spese e una uscita dalla crisi, diversa dalla situazione che due anni fa portò alla C.I.G. in deroga e al contratto di solidarietà, non rinnovato l’anno scorso. La Comunità ha accolto il tavolo tecnico che ha avuto il suo primo incontro il 19 marzo, propedeutico all’esame e confronto sindacale che si svolgerà sul tavolo di trattativa ad aprile. Chieste verifiche su precari che lavorano stabilmente e non operano in sostituzione di altri colleghi e colleghe, per una loro ulteriore stabilizzazione e contrattualizzazione, specie per il personale di assistenza, in gran parte formato con il titolo di O.S.S.
CANILI E GATTILI IN AFFIDAMENTO: anno nuovo, problemi vecchi. In questo settore, che vede associazioni Onlus gestire i servizi con affidamenti in proroga da anni e con gestione sempre in emergenza
per la richiesta di contabilizzazione in frazioni delle fatture di Roma Capitale, con continui cambi di dirigenti della stazione appaltante, con l’anno 2012 si sono riaffacciati i soliti problemi, che si riassumono in una gestione di difficile programmazione di interventi e relazioni tra strutture, sovrapposizioni di competenze tra area socio assistenziale e area sanitaria (di competenza del settore veterinario delle AA.SS.LL.), problemi sulla sicurezza delle sedi dove sono allocati alcuni dei canili comunali, utilizzo specie nei “gattili” di troppa forza lavoro con contratti precari, una difficoltà nei tavoli con il Comune di trovare soluzioni e proposte efficaci di gestione futura dei canili comunali, che non sia nell’ottica di un progressivo “spacchettamento” di funzioni e attività, tra diversi soggetti privati anche nello stesso canile, di una separazione di interventi
tra parte sociale e parte sanitaria, con proposte di bandi di gara di fatto al massimo ribasso anche se con offerta economicamente più vantaggiosa e con un frazionamento in diversi lotti per la gestione separata
del complesso di attività, funzioni e servizi della “filiera” finalizzata al benessere degli animali.
A questo si aggiunge, nel processo di riorganizzazione della macchina capitolina, la proposta di soppressione dell’Unità Organizzativa presso il dipartimento competente, di “Tutela e benessere degli animali”, cioè la stazione appaltante, che sarebbe un ulteriore elemento di scarso controllo e verifica delle condizioni di ottimale gestione di affidamenti in proroga, degli acquisti di mangime e attrezzature, con una ipotesi di gestione centralizzata da parte comunale tradotta in una gestione invece frazionata per i soggetti gestori dei futuri affidamenti. La Rsa interne dopo assemblea del personale svoltasi il 21 marzo al canile comunale della Muratella, stanno spingendo per la riconvocazione del tavolo con l’Assessorato e la dirigenza comunale,
per arrivare ad una soluzione che faccia uscire dallo stato di precarietà del settore, nonostante si siano ottenute negli anni passati, con lotte e mobilitazioni vincenti del comitato autonomo lavoratori-trici dei canili e dell’Usi, le stabilizzazioni a tempo indeterminato del personale, miglioramenti salariali e di formazione professionale, che sarebbero rimessi in discussione dalle proposte comunali, se reiterate in futuro, riportando indietro di anni le conquiste ottenute. Un aspetto inquietante per i ritmi lavorativi e le difficoltà crescenti, è il progressivo aumento di infortuni sul lavoro, di operatori morsicati dai cani nonostante i D.P.I. usati e un disagio diffuso a causa di una insufficiente programmazione e pianificazione delle varie fasi di intervento.
Ci aspetta un lavoro ancora lungo di collegamento, informazione e sviluppo di efficaci forme di mobilitazione, mantenendo aperti i tavoli di confronto istituzionale e disponibilità a fare proposte concrete e praticabili. Rimane aperta la vicenda dei tanti lavoratori e lavoratrici del terzo settore utilizzati nei servizi socio sanitari e ospedalieri, costantemente alle prese con appalti in scadenza o in proroga, tagli alla sanità pubblica che si ripercuotono su condizioni di lavoro, salariali, ritmi e carichi di lavoro pesanti, riqualificazione del personale e idonei percorsi di formazione e aggiornamento, sui quali diventerà necessario attivare percorsi di mobilitazione con la Regione e le strutture cooperative.