Re: [NuovoLab] I: manifestazione 31 marzo Milano

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Szerző: Giorgio Moroni
Dátum:  
Címzett: curoz, forumgenova
Tárgy: Re: [NuovoLab] I: manifestazione 31 marzo Milano
Le cose stanno così, è vero.
Ma perchè parlare di "governo Monti" e continuare con gli equivoci?

Questo sin dall'inizio è il governo Napolitano/Bersani/Monti/Berlusconi (o
Alfano).
E' il governo voluto da Napolitano e da Bersani, l'esecutivo deciso da una
"sinistra" priva di progetti, incapace di concepire lotte contro la
precarizzazione e quindi di battere politicamente il governo "conservatore"
di Berlusconi in quanto confusa con questo oltre le apparenze, non in grado
di immaginare un futuro diverso dal compassionevole liberismo professato e
messo in atto durante le fasi dell'alternanza.
E' il governo del pensiero unico [finalmente]senza veli, fondato sul lavoro
coatto e sulla finanza; un governo immemore del futuro e in grado solo di
progettare le riforme [liberiste] del passato. Ed è un governo di cui la
"sinistra" è socio fondatore.

Ci aspetta un futuro di lotte, ed è su queste lotte che si basa la speranza
del futuro. E saranno le lotte dei precarizzati (precari e minacciati dal
precariato) contro il capitale della finanza, lotte in cui la critica del
lavoro avrà una rilevanza cruciale.
Ma basta please con gli equivoci. Ci capiterà senz'altro di stare in mezzo
agli ingenui e sciagurati responsabili di questo generale arretramento e
marceremo anche con loro.
Ricominciamo ad emanciparci, anche dalle loro irresponsabili illusioni,
chiamando le cose con il loro vero nome.

Giorgio Moroni


-----Messaggio originale-----
From: curoz@???
Sent: Saturday, March 24, 2012 12:49 AM
To: forumgenova@???
Subject: [NuovoLab] I: manifestazione 31 marzo Milano



>----Messaggio originale----
>Da: curoz@???
>Data: 24/03/2012 0.47
>A: <forumsege@???>
>Ogg: manifestazione 31 marzo Milano
>
>
>Occupyamo Piazza Affari: 31 Marzo – Milano
>
>
>Scritto da Giorgio Cremaschi
>Venerdì 23 Marzo 2012 22:31
>Questo articolo è stato letto: 75 volte
>Politica e Beni Comuni
>Valutazione attuale: / 2
>ScarsoOttimo
>di Giorgio Cremaschi - www.nodebito.it.
>
>Credo che oramai sia evidente che tutti i movimenti, tutte le lotte in
>corso
>in questo paese, per quanto differenti negli obiettivi e nelle storie,
>hanno

di
>fronte lo stesso avversario che argomenta allo stesso modo. I

metalmeccanici,
>da poco scesi in piazza con rabbia e orgoglio, sono di fronte alla

devastazione
>del contratto nazionale e delle più elementari libertà nei luoghi di
>lavoro.
>Milioni di altri lavoratori subiscono le stesse aggressioni senza avere la
>stessa forza o senza essere chiamati alla lotta da un sindacalismo

confederale
>sempre meno capace di reagire. In Valle Susa nel nome degli affari, della
>competitività, del “lo vuole l’Europa”, si sta procedendo a una
>sopraffazione democratica e ambientale tra le più gravi della storia della
>Repubblica.
>
>
>Sulle pensioni il governo ha realizzato il sistema previdenziale più feroce

d’
>Europa, lo dice la stessa Unione. Il decreto sulle liberalizzazioni
>reinterpreta l’articolo 41 della Costituzione, rovesciandone il significato
>e

i
>limiti vengono così posti al pubblico e non al privato. Alla faccia del
>referendum sull’acqua e dei beni comuni. Che anzi, con il patto di
>stabilità

e
>con i vincoli agli enti locali diventeranno la principale fonte di affari

dei
>prossimi anni.
>
>Iniziative e appuntamenti del Comitato No Debito
>
>Con il pareggio in bilancio assunto a norma costituzionale e con l’intreccio
>di questa norma con ilfiscal compact europeo, cioè con l’impegno ventennale

a
>restituire metà del debito pubblico complessivo, lo stato sociale viene

posto
>al di fuori della Costituzione della Repubblica.
>
>Ed è stupefacente che un parlamento di nominati possa decidere del nostro
>futuro senza alcuna consultazione democratica e sono pesanti anche le
>responsabilità del PresidenteNapolitano.
>
>Infine l’articolo 18. Che verrà colpito dal governo, proprio perché così
>vogliono quei mercati e quella finanza internazionale che questo governo
>rappresenta e rassicura.
>
>Cosa devono farci ancora? Questo governo è ormai chiaramente, anche nelle
>battute volgari con cui si esprimono i ministri, un governo di destra. Di
>quella destra europea che attorno a Monti, Merkel eSarkozy, affronta la

crisi
>con un’operazione tecnicamente reazionaria. Cioè con lo smantellamento
>dello
>stato sociale, con le privatizzazioni, con il ritorno a un
>liberalismo ottocentesco, accompagnato dai poteri dello stato degli anni
>Duemila. Quando il capo della Banca europea Mario Draghi dice che il
>sistema
>sociale europeo è finito, propone una soluzione devastante alla crisi, con
>l’
>imitazione di quel modello sociale ed economico degli Stati Uniti, che è la
>prima causa della crisi mondiale.
>
>Dieci anni fa a Genova e in tutta Europa un grande movimento di lotta e di
>coscienze contestava il liberismo, il mercato e la globalizzazione, che

allora
>sembravano vincenti ovunque. Oggi che siamo dentro la crisi della
>globalizzazione e del dominio finanziario su di essa, quelle
>politiche liberiste che l’hanno provocata paiono avere più consenso di
>dieci
>anni fa. E’ giusto cercare spiegazioni culturali, sociali ed economiche
>approfondite. Però bisogna farlo mentre ci si rimette in moto. A differenza

di
>Alberto Asor Rosa, quando Monti va all’estero e si vanta di aver attuato
>nel nostro paese brutali riforme sociali senza nessuna reale contestazione,

io
>mi vergogno. Cosi come mi vergogno quando vedo il concerto europeo

massacrare
>la Grecia e usarla come minaccia verso tutti popoli.
>
>In Italia abbiamo qualche problema in più che altrove perché, come in

Grecia,
>le principali forze politiche di centrodestra e centrosinistra sostengono
>il
>governo ispirato dalla Bce.
>
>E deve fare le capriole Bersani, quando dichiara di sostenere Hollande che

in
>Francia vuol mettere in discussione i patti europei, mentre in Italia

sostiene
>Monti che appoggia apertamente Sarkozy.
>
>Dobbiamo provare a ripartire per ricostruire. Dopo il 15 ottobre ci siamo
>fermati e loro sono andati avanti come treni, anzi come tav… L’appello che
>lancia la manifestazione a Milano, Occupyamo Piazza Affari, è sottoscritto

da
>militanti sindacali e politici, da movimenti ambientali e civili,

da sindacati
>e partiti, da protagonisti delle lotte di fabbrica e nel territorio.
>
>La decisione di lottare e di essere alternativi senza remore a monti e alla
>sua politica, questo è ciò che unisce.
>
>Clicca qui per scaricare il volantino e la locandina.
>
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>Succ. >
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