On Tue, 2012-03-13 at 13:42 +0100, lucha wrote:
> Il giorno 13/mar/2012, alle ore 10:28, Federico Capoano ha scritto:
>
> > "I disagree with what you say, but I will defend to the death your right
> > to say it"
> > Viene attribuita a lui. Potrebbe averla detta qualcun altro ma poco importa.
>
> ma non è vero, è un falso storico. Tra l'altro Voltaire non l'avrebbe mai detto, non è proprio nella sua filosofia una cialtronata del genere. In inglese poi…
>
> scusate il momento maestrino, ma ci tenevo!
Non ti preoccupare, e' tutto vero, ma un bravo maestrino avrebbe citato
la fonte, prima di definire "falso" la cosa, che e' un po' piu'
complessa (si tratta infatti di un lapsus di una studiosa, che
lo ha tranquillamente ed umilmente ammesso.
<
http://fr.wikipedia.org/wiki/Tol%C3%A9rance#cite_note-1>
Ma le parole sono parole, ed anche se non le ha scritte o dette
François-Marie Arouet hanno il loro significato.
Pero' il tono di questo dibattito, ed il livello di certi articoli
rendono per me irrefrenabile la tentazione di consigliare la lettura
del "Candide" (meglio se in lingua originale) e citare (correttamente)
per l'ennesima volta...
"Alcuni vorranno toglierci la parola. Perché? Perché, mentre il
manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il
loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e
per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. E la
verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese.
Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione.
E lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare, di
parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi
di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere e sottomettervi.
Com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più
responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora
una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole… non c'è che da
guardarsi allo specchio."