Re: [Hackmeeting] radio bandiera nera bucata dagli anonymous

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Autore: Arturo Di Corinto
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To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] radio bandiera nera bucata dagli anonymous
Non ti conoscevo in questa veste di giovane reazionario :)
comunque hai detto delle cazzate.

Il giorno 12 marzo 2012 17:25, Fabio Pietrosanti (naif) <
lists@???> ha scritto:



> Sarà ma penso che il fenomeno anonymous stia danneggiando in modo
> irreparabile l'hacking, mescolando iniziative irresponsabili di
> anarcho-lulz con temi di stampo politico.
>


Libero di pensarlo. C'è chi ritiene invece che l'hacking in quanto ansia di
libertà sia intimamente legato alla politica.


>
> In tutto questo la dichiarazione di intenti di operare per "la liberà di
> espressione e di comunicazione" diventa una barzelletta perchè il
> risultato è che l'hype generato alla fine della fiera:
>



L'Hype può essere utile se porta all'emergenze di tematiche e problemi
sottovalutati.


>
> - si muove su driver di spettacolarizzazione di script-kiddie (il leak
> come defacemente dell'epoca dei social network)
>


Non ci sono solo leaks. La spettacolarizzazione non dipende mai da quello
che fai ma dalla scelta che fanno i media. E i media scelgono in base a
direttive nel peggiore dei casi. In base a coscienza nel caso di rilevanza
e notiziabilità dei fatti.


>
> - stimola gli investimenti in strumenti giuridici e tecnologici per il
> tecno-controllo
>


Ci sarebbero lo stesso, come testimonia il ricco portafoglio di Area,
Amesys, Blue Coat e tutte le "intelligence firms" che finora hanno
rifornito i regimi dittatoriali e democratici.


> - crea ansia sui temi di security nelle masse che quindi avvallano le
> azioni di contrasto
>
>

L'insicurezza sociale dipende dalla mancanza di lavoro, reddito, futuro.
Tale insicurezza si rovescia poi sulla proprietà. Sono le banche, i
governi, la polizia corrotta che generano insicurezza, mica Anonymous.


> - raffina la collaborazione cross-border (riduce la sovranità di ogni
> nazionel del cyberspazio)
>
>

I protocolli di collaborazione legale esistono da prima di Anonymous. Do
you remember Indymedia?


> In buona sostanza il risultato è diametralmente opposto a quello che
> sarebbe l'understanding dell'obiettivo proposto.
>


Dipende dall'obiettivo. Magari non hanno il tuo.


>
> E direi diametralmente opposto a chiunque abbia promosso o promuova
> tematiche di cultura libera vicina al mondo dell'hacking.
>
>

Ti sbagli. Poniti il problema che a molti non interessa solo la cultura
libera, ma la dignità e la libertà personali, il fatto di poter mangiare e
di vivere sicuri senza essere soggetti a torture e vessazioni.


> Detto questo le iniziative anonymous spesso fanno sorridere, ma
> contestualizzate in una dimensione reale di quale è l'apporto alla
> crescita dello spazio digitale, penso che stiano creando dei danni
> irreperabili.
>
> -naif
>


Totalmente in disaccordo. A me non fanno sorridere, anzi, contestualizzate
nell'economia immateriale sono una cosa molto seria, al di là degli effetti
reali. Ma se solo concentrano l'attenzione su un tema e generano
consapevolezza, direi che Anonymous ha colpito nel segno.

PS: te vojo bbene lo stesso. Art



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