E' da leggere (sul Manifesto di oggi) e da meditare l'incredibile lettera con cui Matteo Orfini, un "sinistro" della segreteria nazionale PD, motiva la sua rinuncia a partecipare, come annunciato, al corteo FIOM di domani. "Nihil admirari", diceva il poeta, ma sbagliava. C'è invece da sbalordire sul fatto che il dirigente non trovi alcun nesso tra la piattaforma FIOM per la fabbrica (diciamo democrazia, anzitutto) e la lotta in Val di Susa (anche qui, democrazia, anzitutto). E poi c'è da stupirsi che egli non si renda conto che il modello Marchionne e le grandi infrastrutture/opere europee siano motivate e unificate sotto il segno dell'ideologia della competitività e della globalizzazione: compressione/delocalizzazione del lavoro (FIAT docet), da una parte, e pervasività della logistica trasportistica delle merci o, meglio, dei semi-lavorati, dall'altra, alla ricerca del minor costo di produzione o del massimo ricavo. Direi, lo sfruttamento della "spazialità": altro che economia Km0! Ci saranno mica in giro dei microcefali?
giacomo casarinostoricogenovacontatto skype: gcasarino