FERMARSI E' POSSIBILE: DIGIUNO A STAFFETTA NO TAV
"Non si possono costringere un padre o una madre a prendere una strada se sanno che condurrà i loro figli in un burrone"
lunedi 12 alle 21.00 alla Casa della Sinistra Thomas Sankara, via San Luca 15/7 Genova
Gli abitanti e gli amministratori della val di Susa, in oltre 20 anni di movimento, hanno approfondito i limiti del progetto di Treno ad Alta Velocità Torino-Lione.
Insieme ai migliori tecnici hanno tovato alternative per aumentare la capacità di trasporto dell'asse ben oltre le più rosee previsioni di flusso e le hanno diffuse con costanza in forme di protesta straordinariamente creative e intelligenti.
Hanno iniziato a mettere in pratica in prima persona piccoli ma significativi frammenti di nuove economie rispettose dell'ambiente, solidali e conviviali.
Così facendo si sono rafforzati nel tempo e sono diventati un simbolo di speranza per tutta Italia di qualcosa che andava ben oltre la loro valle: un varco di uscita dalla ormai concreta crisi del modello di sviluppo che ci ha fin qui accompagnato.
Anche a Genova la TAV (Terzo Valico) dimostra motivazioni, costi e impatti insostenibili.
http://notavgenova.altervista.org.
Nei primi anni di movimento il Potere ha forse pensato che se i media non avessero parlato di tutto ciò, continuando ad amplificare solo le dichiarazioni di politici ed esponenti dell'economia sulla necessità dell'opera, tutto si sarebbe dissolto.
Quando nel 2005 con i fatti di Venaus ha toccato con mano che così non era, ha messo in piedi un processo di cosidetta mediazione: confrontiamoci ma chi mette in discussione la fattibilità dell'opera è messo fuori... e il tutto è naturalmente fallito.
Allora partiti e governi sono passati a un crescendo di ultimatum e poi a una imposizione di quella scelta con successiva repressione verso coloro che a quell'imposizione si sono ribellati.
Una strada pericolosissima perchè la violenza genera violenza, il fumo dei gas cs attira quello dei fumogeni e dei fuochi e ai lanci di lacrimogeni ad altezza uomo rispondono pietre: finchè non si riesce più a capire chi è che ha iniziato e chi può aiutare a uscirne.
E il Potere chiama legalità gli uni e Violenza gli altri.
L'ultima illusione del Potere è che, fatto il danno e scatenato il caos, si possa uscirne usando media come il napalm sulle coscienze delle masse: "adesso vi diciamo cosa dovete pensare su cosa sia il tav e cosa siano i notav. E se non avete capito ve lo ripetiamo cento volte a sei colonne, fino a farvelo imparare a memoria".
Forse mai prima si era vista schierata e concentrata una simile potenza di fuoco mediatico.
La strada della divisione della valle, con il bastone della repressione e criminalizzazione di chi non ci sta e la carota delle compensazioni verso chi si allinea, è ancor più pericolosa e speriamo solo illusoria.
Tutto questo sporco lavoro rischia di non cambiare di una virgola il problema iniziale: non si possono costringere un padre o una madre a prendere una strada se sanno che condurrà i loro figli in un burrone.
Pensiamo che la politica dovrebbe aver la forza di intraprendere l'unica strada possibile: la riapertura di un confronto reale con le popolazioni.
E pensiamo che un governo legittimato da un presunto approccio tecnico, non possa rifiutare il confronto tecnico richiesto dal noto appello proposto dagli ormai mille professori e tecnici da tutta Italia.
http://www.notav.eu/modules.php?name=ePetitions&op=more_info&ePetitionId=1
Noi nel nostro piccolo di persone che abitano a km di distanza abbiamo deciso di digiunare per difenderci da questo assedio mediatico; per rallentare e raccoglierci in noi stessi e condividere la riflessione su ciò che la battaglia della Val di Susa ci indica sull'importanza di rallentare anzichè accelerare ancora.
E' un digiuno a staffetta: ognuno fa quel che si sente e anche saltare un pasto è un passo importante per incamminarsi nella sola direzione che ci è data.
Sappiamo che altri territori hanno scelto di intraprendere questa forma di protesta e di riflessione e speriamo che in molti in tutta Italia vorranno prendersi questa pausa nei consumi per provare a cambiare davvero strada, convertire la nostra economia e cambiare questa politica che non accetta di cambiare.
Qui in Liguria TAV significa "Terzo valico" linea da Genova a Tortona dal costo di 5,4 miliardi di euro, mentre gli ammodernamenti alle linee esistenti (5 valichi dalla Liguria verso la Val Padana) potrebbero ottenere risultati rilevanti con un costo e un impatto ambientale molto inferiore.
http://notavgenova.altervista.org.
Offriamo questa modalita' di protesta - proposta, accanto a quelle che altri, fortunatamente, stanno sviluppando nella nostra citta'.
Per organizzare la maggiore visibilita' di questa proposta vi invitiamo lunedi 12 alle 21.00 alla Casa della Sinistra Thomas Sankara, via San Luca 15/7 Genova ad una riunione oreganizzativa.
Luca Giusti Movimento Nonviolento
Antonio Bruno forum sinistra europea