Come Vag61 e TimeOut Bologna partecipiamo al percorso nazionale degli Stati
generali della precarietà. Vi inoltriamo la seguente lettera che anticipa
le iniziative coordinate tra i vari territori, fra cui anche Bologna, che
organizzeremo nelle prossime settimane sul tema della riforma del mercato
del lavoro e del redditto di base incondizionato.
Rete TimeOut Bologna
*[image: Immagine in linea 1]* [image: Immagine in linea 2]
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*STATI GENERALI DELLA PRECARIETA’*
*LETTERA APERTA AL GOVERNO SUL MERCATO DEL LAVORO*
Caro Mario Monti e Ministri Tutti, **
A marzo regalerete la riforma del mercato del lavoro mentre avete rimandato
al 2013 il riordino del sistema iniquo e arretrato degli ammortizzatori
sociali. Il pacco Monti-Fornero è un passaggio fondamentale nelle
politiche di flessibilizzazione realizzate negli ultimi due decenni. I
progetti alla base della riforma provengono tutti e tre dal Partito
Democratico - Ichino, Damiano, Nerozzi alias Boeri – e sono un esempio di
"ingegneria normativa" che porterà a 47 il numero di tipologie contrattuali
utilizzate nella giungla della precarietà. Tutto cambia perché niente
cambi, soprattutto per i precari.
Attualmente l'indennità di disoccupazione copre il 25% dei licenziati, la
cassa integrazione - in particolare quella in deroga - crea sperequazione,
clientelismo e riguarda solo una parte dei lavori. L'articolo 18 tutela
(per modo di dire) solo il 60% della forza lavoro e sommando finte partite
iva e parasubordinazioni la percentuale scende. E' la concezione stessa dei
diritti e delle tutele ad essere parziale e minoritaria, quindi
perdente. *Serve
invece un'idea ampia e convincente per unificare generazioni e lavori. I
tavoli di negoziazione tra governo e sindacati non prendono affatto in
considerazione la condizione di milioni di precari e precarie che
quotidianamente producono ricchezza.* Nelle mani precarie c’è invece la
possibilità di capovolgere l’ordine dei problemi e delle priorità: non più
garantiti contro precari, giovani contro meno giovani, nord contro sud,
lavoro contro non lavoro, italiani contro migranti. Non già profitti
garantiti alle grandi lobby ma accesso al reddito di base incondizionato,
ai servizi fondamentali e ai beni comuni.
*Gli Stati Generali della Precarietà vogliono rovesciare il triste destino
di questo marzo per trasformarlo nel mese dell'attivazione e della
cospirazione precaria. Dal Primo Marzo giorno dello sciopero migrante fino
al 10 marzo gli Stati Generali della Precarietà apriranno in diverse città
spazi di connessione, presa di parola e attivazione tra chi non si rassegna
alla vita precaria, ma invece rivendica reddito di base incondizionato
contro il ricatto della precarietà. *
Nelle ultime settimane il Vostro governo ha portato avanti un’incredibile
offensiva mediatica a colpi di insulti e mortificanti luoghi comuni
(sfigato se sei precario monotono se hai il posto fisso) per giustificare
una riforma che, come già avvenuto per quella previdenziale, asseconda le
direttive dell’ortodossia monetarista di un’ Unione Europea che ha tradito
chi la sognava come modello di coesione e solidarietà sociale, di diritti e
libertà. E’ l’ennesima riforma che non parte dalle esigenze di chi nel
mercato del lavoro si muove o di chi ne rimane fuori, tanto è vero che
sulla mancanza di fondi per i cosiddetti ammortizzatori sociali Voi, e
ancor di più i sindacati, avete messo una pietra tombale. Gli Stati
Generali della Precarietà, non possono che portare il punto di vista
precario di chi non è rappresentato nei tavoli di consultazione, tra una
politica che li mortifica e un sindacato che non li conosce. Precari e
precarie non hanno scelto la loro condizione, ma sono il motore
dell’economia e le prime vittime della sua crisi.
Garantire un *reddito di base incondizionato*, in grado di sostituire gli
attuali distorti ammortizzatori sociali, non necessita di cifre iperboliche
ma è del tutto possibile, come si dimostra nel n. 1 dei Quaderni di San
Precario
http://quaderni.sanprecario.info/media/San_Precario_Quaderno_1.pdf. Un
reddito di base incondizionato che venisse finanziato dalla fiscalità
generale - ovvero dalla tassazione delle ricchezze - permetterebbe di
diminuire quella parte del costo del lavoro rappresentata dai contributi
sociali migliorando le retribuzioni (tra le più basse d’Europa), le
opportunità e l’accesso al lavoro stesso liberando la precarietà dal
ricatto come nessuna delle proposte sul tavolo governo-parti sociali. Il
problema non è di sostenibilità economica bensì di volontà politica.
Prendere le risorse necessarie dalla fiscalità generale rimette al centro
la questione delle scelte politiche. Pochi esempi: dall’introduzione di una
tassa patrimoniale sui patrimoni superiori ai 500.000 euro e dalla
tassazione delle rendite finanziarie si possono stimare incassi pari a 10,5
miliardi di Euro, il giusto ripristino della progressività delle imposte in
un paese dove la forbice tra ricchi e poveri si va allargando a dismisura
porterebbe a reperire ulteriori 1,2 miliardi. Una razionalizzazione della
spesa pubblica, solo nel campo della spesa militare (vedi i 15 miliardi per
gli F35) e delle grandi opere del trasporto (vedi la Torino-Lione),
potrebbe consentire un risparmio di quasi 6 miliardi.
E per finire lanciamo un marzo di cospirazione precaria a cominciare dal Primo
marzo all'insegna dello *sciopero migrante*, perché i migranti molti ormai
di seconda generazione sono quasi un decimo della popolazione italiana e
rappresentano una percentuale ancora maggiore della popolazione attiva. La
loro condizione di cittadini a tempo determinato sotto ricatto perenne per
il permesso di soggiorno, oltre che essere umanamente bestiale e indegna,
si ripercuote su tutto l'insieme dei lavoratori creando un dumping
salariale pazzesco. Bisogna abolire la Bossi-Fini, che di fatto è una legge
sul lavoro; la Turco-Napolitano e il reato di clandestinità. E’ tempo di
garantire ai migranti cittadinanza e pieni diritti. Per continuare dal 2 al
10 con la *settimana di attivazione contro la giungla della precarietà per
il reddito di base incondizionato. *
Si arriva poi al 17 e 18 a Napoli per nostro quarto appuntamento degli *Stati
Generali della Precarietà*. Spazio di connessione e cooperazione tra reti
che intervengono nella precarietà, nei luoghi di lavoro, nei territori, nei
dibattiti, nelle assemblee, al di là di sindacati e partiti e sviluppando
proprio per questo un forte punto di vista precario che non nasce
dall'analisi della condizione precaria, ma dall'azione e dal protagonismo
dentro il meccanismo della precarizzazione e che porterà, tra le altre,
alla costruzione dello sciopero precario.
La ricchezza che il mondo precario esprime è un tesoro da difendere dalle
grinfie di un futuro di fallimento e da un immediato presente di austerity,
da un lavoro sempre più squalificato, sottopagato, demansionato e
inaccessibile. Il miglior antidoto alla tecno-burocrazia del Vostro governo
senza cuore e senza anima sono le intelligenze indipendenti che si liberano
nella cospirazione precaria.
Voi potete continuare a far finta che non esistiamo e Vi assumerete questa
responsabilità. Gli Stati Generali della Precarietà si assumono quella di
riprendersi il futuro.
Cordialmente
Stati Generali della Precarietà
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