Caro Dario, non siamo noi a dover rispondere del perché, per la stampa borghese, atrocità e guerre sparse in tutto il mondo non facciano notizia (faccio notare che la lista che tu proponi non è purtroppo esaustiva e potrebbe essere allungata: tutto il mondo è in sofferenza). Noi dobbiamo rispondere per noi stessi, per il nostro campo: di quello che scrive Repubblica non me ne frega un cazzo ed ho compassione di quelli che si abbeverano a quell'unica fonte, reputandola di sinistra e collocando Eugenio Scalfari sugli altari, alla stregua del "gran capo spirituale". Ma questo è un argomento sufficiente ad esimerci dal responsabilizzarci nei confronti del caso siriano, tanto più che esso discende da un tentativo di "socialismo nazionale/arabo" per il quale cinquant'anni fa abbiamo simpatizzato?
giacomo casarinostoricogenovacontatto skype: gcasarino
From: dario.red@???
To: forumgenova@???
Date: Sun, 19 Feb 2012 22:17:29 +0100
Subject: Re: [NuovoLab] Siria e filisteismo "di sinistra"
Vi faccio notare che sul sito di Repubblica, come ritengo
su quello di tutta la nostra stampa nazionale, come ritengo su tutta la stampa
del mondo occidentale, ogni giorno si parla di vere o presunte atrocità del
regime di Assad.
L'unica cosa che interessa al nostro regime informativo è
quanto sia cattivo Assad e come si meriti un intervento internazionale,
stile libia.
Mi chiedo, le atrocità commesse dal CNT Libico, le
repressioni in Barhein, Arabia Saudita, Yemen, Egitto, i massacri afghani, e lo
sfascio dell'IRAQ, gli arresti e le stragi di curdi da parte dei turchi,
possibile che non facciano notizia?
I quotidiani bombardamenti di GAza e gli eccidi della
Cisgiordania, perchè non fanno notizia?
Il palestinese in detenzione amministrativa da 68 giorni
in sciopero della fame, perchè non fa notizia?
Come si fa a non farsi condizionare da questo
bombardamento mediatico?
Solo la Siria in questo momento suscita i nostri pruriti
internazionalistici?
Ciao
dario
----- Original Message -----
From:
giacomo
casarino
To: forumgenova inventati ; forum SEGE
Sent: Sunday, February 19, 2012 10:26
AM
Subject: [NuovoLab] Siria e filisteismo
"di sinistra"
SIRIA:
quanti venerdì di protesta (e di stragi) sono passati in otto mesi del 2011?
Venticinque, trenta o di più? La sinistra italiana, nonostante le divisioni in
due tronconi dell'opposizione siriana, aveva dimostrato una cauta simpatia per
i dimostranti, per le proteste di piazza, ma non altro: non ha mosso un dito
affinché la repressione fosse fermata e non si desse adito a interferenze
straniere. Eppure non siamo più negli anni '60, quando si
sussurava che il Baath socialista siriano finanziasse un partito italiano, poi
discioltosi. A sinistra si sperava, fregandosi le mani, nel vaticinio che si
ripetesse una nuova Libia per sussumere la rivolta di popolo sotto la cifra
dell'intervento imperialista, potendosi così, tra l'altro, in qualche modo
uniformarsi al linguaggio sprezzante del dittatore Assad, che da subito, di
fronte a gente disarmata, aveva definito chi andava in piazza come
"terrorista".
FILISTEISMO: è bastato che si formasse un nucleo
consistente di militari disertori che, non solo si rifiutavano di sparare
sulla folla, ma affiancavano la protesta, perché quanto accadeva in Siria
fosse omologato, alla stregua delle dichiarazioni e degli interessi russi e
cinesi, sotto la dizione generica di "violenze", non meglio qualificate e
addebitate. Ora è un gioco da ragazzini dimostrarsi APPARENTEMENTE super
partes, parteggiando invece per il regime dalle 17 polizie segrete e di altro
ancora. Di Ponzio Pilato nella storia non ce ne è stato solo
uno.
giacomo casarino
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