[NuovoLab] Il Manifesto sulla Siria: contiamo solo i morti d…

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Aihe: [NuovoLab] Il Manifesto sulla Siria: contiamo solo i morti da una parte e dall'altra?

Al di là delle mozioni ONU e delle ipotesi di interventi o
meno dall'esterno, mi piacerebbe essere informato in primis delle
contraddizioni che hanno fatto esplodere la rivolta otto mesi fa,
contraddizioni che non sono ovviamente riducibili alle sole componenti religiose
: come dice Uri Avnery, occorre assumere anzitutto un "punto di vista
interno" (e solo successivamente geopolitico, attinente alle relazioni internazionali) e, magari, offrire un
profilo, una scheda storica sugli ultimi cinquant'anni.  Qualcosa al riguardo è uscito in passato, ma
decisamente insufficiente per un giornale che vorrebbe tornare ad essere
"autorevole". Si può fare un bilancio dell'esperienza e
dell'involuzione dei partiti Baath, spiegare perché sono diventati o dinastie
(Siria) o consorzi familiari (Irak, sotto Saddam Hussein)? Se non vado errato
(se ho letto bene), la Siria da oltre quarant'anni vive in "stato di
emergenza": solo per ragioni di politica estera (i conflitti di area, al
cui centro sta Israele) o anche per altri motivi?  Esistono contraddizioni di classe  (dovrebbero interessare ad un giornale che si
professa comunista)? Se le ragioni della libertà contro le dittature sono
strumentalizzabili da Lega Araba e dall'Occidente, dobbiamo forse prenderne la
distanza e sdraiarci acriticamente sugli interessi di Russia e Cina? Queste due
potenze sono forse la garanzia, come qualcuno crede insipientemente, della
lotta antimperialista? Sono nodi, questi, su cui andrebbe fatta chiarezza e
presa una posizione.
giacomo casarinostoricogenovacontatto skype: gcasarino