[NuovoLab] 'Io sull' orlo della povertà per il Fisco sono un…

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著者: Antonio Bruno
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題目: [NuovoLab] 'Io sull' orlo della povertà per il Fisco sono un evasore'
    

'Io sull' orlo della povertà per il Fisco sono un evasore'


Gianni Morando

CARA Repubblica, scrivo dalla mia tana in vico delle Grazie a Genova. Un monolocale con cucinino e bagno di 25mq a 400 euro al mese. Vivo qui ormai da tre mesi, dopo la seconda mia dolorosa separazione da una donna e da un figlio piccolo. Ho 52 anni, non possiedo nulla, tranne una bicicletta avuta in dono. Dal 1982 ho la partita Iva. La carta d' identità appena rifatta dice che sono celibe e che il mio lavoro è il commercio su aree pubbliche. In pratica possiedo una licenza ambulante senza posti fissi che mi consente grazie all' aiuto di alcuni amici di fare tre giornate alla settimana in mercatini cittadini. Vendo frutta e verdura per un fatturato annuo di 30.000 euro e incasso circa 45.000 euro. Il ricavo sono 1050 euro mensili da cui devo togliere senza possibilità di detrazione l' affitto, gas, acqua, utenzee 450 euro peri miei due figli. Per l' Ufficio delle Entrate sono un evasore, perché non ho presentato la dichiarazione dei redditi per gli anni 2006-7 e arriveranno pure il 2008-9. Io in quegli anni non mi sono potuto permettere un commercialista e nemmeno un conto in banca, ho dovuto scegliere se fallire non pagando i fornitori o non pagare contributi o tasse. Forse sbagliando, ho scelto di andare avanti comunque, sostenendo a fatica i figli e la compagna che al momento mi aiutava mettendomi a disposizione una casa e un' auto per lavorare. Precarietà e tensioni non aiutano il buon vivere, sono da 20 anni alle prese con banche, interessi passivi usurai (lo chiamano anatocismo, bella parola!), Gestline... Equitalia. Non rispondo al citofono, sto meno possibile in casa per il timore che mi sequestrino la radio da 35 euro presa da Media World in saldo. Non potrò mai più comprarmi un' auto o fare un mutuo. Ho 52 anni e da 20 sono come morto. E come me molti altri invisibili, sotterranei, sempre più disperati. Qualcuno non ce la fa e si toglie la vita. Per me e i miei figli non lo farò mai. Adesso c' è il DURC (Dichiarazione Unica Regolarità Contributiva) per cui se non sei in regola con l' INPS ti tolgono pure l' autorizzazione per vendere... è sensato seminare tanta disperazione? Siamo tanti e sempre più arrabbiati e disperati non è che c' è qualcosa di sbagliato nel sistema del credito, del recupero dei debiti, nelle leggi che ci sono? Se ci sono tante persone che stanno male perchè non provare a correggere il tiro? Io sarei disposto a dare l' unica cosa che mi resta, il mio tempo per la comunità, per azzerare i debiti, accumulati e triplicati in questi anni. Altro non ho, se non la mia dignità, che nessuno potrà togliermi...

genova.repubblica 19.1.2012