Dichiarazione dell'Assemblea dei movimenti sociali, Porto Alegre (RS), Brasile (traduzione di Antonio Lupo)
Noi, popoli di tutti i continenti, riuniti nell'Assemblea dei movimenti sociali durante il Foro Sociale tematico “ Crisi capitalista, Giustizia Sociale e ambientale”, lottiamo contro le cause di una crisi sistemica che si esprime come crisi economica, finanziaria, política, alimentare e ambientale, e che mette a rischio la stessa sopravvivenza dell'umanità.
La decolonizzazione dei popoli oppressi e la lotta all'imperialismo è la principale sfida dei movimenti sociali di tutto il momdo.
Ci siamo riuniti, nelle nostre diversità, per costruire insieme agende e azioni comuni contro il capitalismo, il patriarcato, il razzismo e ogni tipo di discriminazione e sfruttamento , riconfermando i nostri obiettivi comuni di lotta adottati nella nostra Assemblea di Dakar, nel 2011.
Lotta contro le transnazionali
Lotta per la Giustizia Climatica e la sovranità alimentare
Lotta per 'eliminazione della violenza sulla donna
Lotta per la pace, contro la guerra,il colonialismo, le occupazioni e la militarizzazione dei nostri territori.
I popoli di tutto il mondo oggi soffrono gli effetti dell'aggravarsi della profonda crisi del capitalismo, nella quale i suoi agenti (banche, transnazionali, gruppi di media, istituzioni internazionali e governi al loro servizio ) cercano di potenziare i propri benefici tramite una politica interventista e neocolonialista.
Guerre, occupazioni militari, trattati neoliberali di libero commercio e “misure di austerità” espresse i pacchetti econonomici che privatizzano beni, abbassano i salari, riducono i diritti , moltiplicano la disoccupazione e sfruttano le risorse naturali. Queste politiche colpiscono fortemente i paesi più ricchi del Nord, aumentano le emigrazioni, le espulsioni forzate, gli sgomberi, l'indebitamento e le diseguaglianze sociali.
La logica escludente di questo modello serve solo ad arricchire una piccola élite, sia nei paesi del Sud che in quelli del Nord, a danno della maggior parte della popolazione. La difesa della sovranità e dell'autodeterminazione dei popoli, la giustizia economica , ambientale e di genere, sono la chiave per affrontare e superare la crisi, rinforzando il protagonismo di uno Stato libero dalle corporazioni e al sevizio dei popoli.
Il riscaldamento globale è il risultato del sistema capitalista di produzione, distribuzione e consumo. Le transnazionali, gli istituti finanziari,i governi e gli organismi internazionali al loro servizio, nn vogliono ridurre le loro emissioni di gas a effetto serra. Ora tentano di imporci la “economía verde” come soluzione per la crisi ambientale e alimentare, la qual cosa aggrava il problema, diventa mercantilizzazione, privatizzazione e finanziarizzazione della vita. Rifiutiamo tutte le false soluzioni di questa crisi, come gli agrocombustibili transgenici, la geo-ingegneria e i mercati del carbonio.
La realizzazione di Río+20, nel mese di giugno, a 20 anni da Eco ’92, rinforza la centralità della lotta per la giustizia ambientale in opposizione al modello di sviluppo capitalista.
Il tentativo di “rinverdire” il capitalismo, insieme all'imporre nuovi strumenti di “economía verde”, è un segnale d'allarme perchè i movimenti sociali rinforzino la resistenza e diventino protagonisti nella costruzione di vere alternative alla crisi .
Denunciamo la violenza contro la donna esercitata regolarmente come strumento di controllo sulla loro vita e i loro corpi. Inoltre l'aumento delo sfruttamento del loro lavoro per attenuare gli impatti della crisi e mantenere margini di guadagno costanti per le imprese. Lottiamo contri il commercio di donne, bambini e il pregiudizio razzialel. Difendiamo la diversità sessuale, il diritto all'autodeterminazione di genere e lottiamo contro l'omofobia e la violenza di sesso.
Le potenze imperialiste utilizzano basi militari straniere per fomentare conflitti, controllare e saccheggiare le risorse naturali e promuovere dittature in vari paesi.
Denunciamo il falso discorso della difesa dei diritti umani, che molte volte giustifica le occupazioni militari. Noi manifestiamo contro la permanente violazione dei diritti umani e democratici in Honduras, specialmente nel Bajo Aguán, l'assassinio di sindacacalisti e lottatori sociali in Colombia e il criminale blocco economico di Cuba che compie 50 anni. Lottiamo per la liberazione dei 5 cubani imprigionati illegalmente negli Stati Uniti, l'occupazione illegale delle Isole Malvinas da parte dell'Inghilterra, le torture e le occupazioni militari promosse dagli USA e dalla NATO in Libia e Afganistán.
Denunciamo il processo di neo-colonizzazione e militarizzazione che vive il continente africano e la presenza dell' Africom.
La nostra lotta è anche per l'eliminazione di tutte le armi nucleari e contro la NATO.
Esprimiamo la nostra solidarietà con la lotta dei popoli del mondo contro la logica depredatrice e neocoloniale delle industrie estrattive e minerarie transnazionali, in particolare, con la lotta del popolo di Famatina in Argentina, e denunciamo la criminalizzazione dei movimenti sociali.
Il capitalismo distrugge la vita delle persone, per questo, ogni giorno, nascono numerose lotte per la giustizia sociale, per elimilare gli effetti lasciati dal colonialismo e per avere tutti e tutte una qualità di vita degna.
Ognuna di queste lotte implica una battaglia di idee che rende impescindibili le azioni per la democratizzazione dei mezzi di comunicazione , controllati oggi da grandi aggregazioni, e contro il controllo privato della proprietà intellettuale.
Allo stesso tempo c'è l'esigenza di sviluppare una comunicazione indipendente che accompagni strategicamente i nostri processi.
Impegnati nelle nostre lotte storiche, difendiamo il lavoro decente e la riforma agraria come unico cammino per dare impulso all'economía familiare, contadina e indigena, un passo necessario per raggiungere la sovranità alimentare e la giustizia ambientale. Riaffermiamo il nostro impegno nella lotta per la Riforma urbana come strumento fondamentale nella costruzione di città giuste e con spazi partecipativi e democratici. Difendiamo la costruzione di un'altra integrazione, basata sulla logica di della solidarietà, e il rafforzamento di processi come la UNASUR e la ALBA.
La lotta per il rafforzamento dell'educazione, la scienza e le tecnologie pubbliche al servizio dei popoli, così come la difesa dei saperi tradizionali, ritornano urgenti dato che persiste la loro mercantilizzazione e privatizzazione.
Manifestiamo la nostra solidarietà e appoggio agli studenti cileni, colombiani, portoricani e di tutto il mondo, che continuano in marcia in difesa di questi beni comuni.
Affermiamo che i popoli non devono continuar a pagare questa crisi e che non c'è uscita dentro il sistema capitalista!
Nella nostra agenda ci sono grandi sfide che esigono aricolazioni e mobilitazioni di massa per le nostre lotte.
Ispirati dalla storia dlle nostre lotte e dalla forza rinnovatrice di movimenti come la Primavera Araba, Ocuppy Wall Street, gli indignati e la lotta degli studenti cileni, l'Assemblea dei Movimenti sociali convoca le forze e gli attori popolari di ogni paese a sviluppare azioni di mobilitazione coordinata a livello mondialel.
Dobbiamo contribuire alla emancipazione e auto-determinazione dei nostri popoli, rinforzando la lotta contro il capitalismo.
Chiediamo a tutti e tutte di rafforzare l'Incontro internazionale dei Diritti umani in Solidarietà con l'Honduras e a costruire il Foro Sociale Palestina Libera, rinforzando il Movimento globale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro lo Stato di Israele la sua política di apartheid contro il popolo palestinese.
Scenderemo nelle strade a partir dal 5 giugno in una grande giornata di mobilitazione contro il capitalismo.
Invitiamo a dare impulso al Vertice dei Popoli per la giustizia sociale e ambientale contro la mercantilizzazione della vita e in difesa dei beni Comuni, in occasione di Rio+20.
Se il presente è di lotta, il futuro è nostro!
Porto Alegre, 28 gennaio 2012
Asemblea dei movimenti Sociali