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http://www.architetturaecosostenibile.it/curiosita/varie/mobilita-sostenibile-biciclette-obiettivi-494.html
Mobilità sostenibile e biciclette. Gli obiettivi per il 2050
Giovedì 26 Gennaio 2012 07:35 Luca Facchini
Mobilita-sostenibile-bicicletta-aL’ambizioso obbiettivo fissato
dall’Unione Europea per la riduzione delle emissioni di gas serra
previste entro il 2050 non sembra raggiungibile con l’ausilio della
sola tecnologia. A questa conclusione è giunto un recente rapporto
dell’Agenzia Europea dell'ambiente, piuttosto critico sul
raggiungimento degli obbiettivi prefissati per il sistema della
mobilità all’interno dell’Unione, secondo cui, tra l’altro, i soli
miglioramenti tecnologici e l'efficienza dei carburanti non saranno in
grado di dotare l’UE degli strumenti necessari per raggiungere il
proprio obiettivo di ridurre del 60% tra il 1990 e il 2050 le
emissioni provenienti dai trasporti se non verranno intrapresi
progetti alternativi di mobilità sostenibile.
IL RAPPORTO DELLA FEDERAZIONE EUROPEA CICLISTI
Mobilita-sostenibile-bicicletta-bIl comitato scientifico della
Federazione Europea Ciclisti (European Cyclists Federation, ECF) ha
dato un interessante approccio sull'argomento. Attraverso uno studio
specifico e dettagliato è stato quantificato che la riduzione di
emissioni delle biciclette rispetto ad altri mezzi di trasporto,
tenendo in considerazione anche i costi di produzione, di gestione e
dell’energia necessaria per l'uso della bicicletta, può essere
dell’ordine di oltre 10 volte superiore rispetto a quella derivante
dallo sviluppo delle tecnologie a favore delle autovetture e mezzi a
motore in genere.
Il rapporto parte da una considerazione introduttiva al quanto
esemplare: il target delle emissioni di GHG (Greenhouse Gas – Gas
Serra) non dovrebbe superare nel 2050 i 308 milioni di tonnellate di
CO2 o meglio 588 kg/anno/pers., equivalente a:
28000 km in bici
5822 km in autobus
2170 con la macchina (il doppio in moto)
Facendo due rapidi conti rispetto a come ci muoviamo all’interno e
all’esterno del nostro territorio, appare chiaro agli occhi di tutti
che il sistema mobilità è destinato ad entrare in conflitto con le
nostre abitudini ormai consolidate. A nulla valgono, secondo questo
studio, le innovazioni tecnologiche in termini di efficienza e di
scelte sulla tipologia di combustibile a minor impatto ambientale
(metano, GPL per esempio); infatti, tutte le misure che rendono il
trasporto più conveniente ed efficiente, per paradosso, fanno correre
il rischio di generare ulteriore spostamenti e quindi maggiori
emissioni.
E’ il sistema dei trasporti nel suo complesso che è sotto accusa e può
essere migliorato.
Sempre secondo il rapporto, il focus dovrebbe essere concentrato sulla
velocità dei veicoli e ridurre il numero di veicoli motorizzati e ciò
può essere fatto attraverso una migliore pianificazione territoriale,
una pianificazione energetica complessiva ed ecosostenibile e
sviluppando le modalità della mobilità nel suo complesso. Il lavoro
della ECF si concentra sopratutto sulla scelta modale della mobilità.
IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI ENTRO IN 2050
Mettendo a confronto le diverse modalità di trasporto privato e
pubblico con le biciclette elettriche e normali, l'ECF ha provato che
la UE è in grado di raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas
serra tramite i trasporti previsti per il 2050; in che modo il
“ciclismo” può aiutare la UE a raggiungere tali obbiettivi? Secondo i
risultati di questo rapporto, la ricetta sembra essere veramente
semplice da apparire quasi banale: i cittadini della UE dovrebbero
impegnarsi ad utilizzare la bicicletta come i cugini Danesi hanno
fatto nel corso del 2000, utilizzando mezzi a due ruote per una media
di circa di 2,6 km al giorno. In tal modo l’Unione Europea
raggiungerebbe il 25% del risparmio delle emissioni previste per il
settore dei trasporti soltanto modificando certe abitudini e con l’uso
semplicissimo e migliore della bicicletta.
"Pedalate 5 km al giorno invece che con mezzi a motore e raggiungeremo
il 50% degl'obiettivi proposti in materia di riduzione delle
emissioni", osserva l'autore Benoit Blondel, ECF Environment and
Health Policy Officer, aggiungendo che "il potenziale di
raggiungimento di tali obiettivi per le biciclette è enorme. E con uno
sforzo economico assolutamente esiguo: mettere sui pedali un maggior
numero di persone è molto meno costoso di mettere su strada le auto
elettriche”. Mi sembra un’osservazione di buon senso. Sempre Blondel
commenta: "Se vogliamo seriamente conseguire tali obiettivi, dobbiamo
cambiare il nostro comportamento. Non si tratta di muoversi di meno.
Riguarda piuttosto il modo in cui ci muoviamo e le opzioni di
trasporto messe a disposizione dai governi”, argomento, quest’ultimo,
tutto da approfondire, soprattutto in Italia.
A titolo esemplificativo lo studio dell’EFC fa notare che con il
volume di importazioni di petrolio greggio della UE pari a 955 milioni
di barili all'anno, se i cittadini della UE pedalassero a livello di
quelli danesi sarebbe possibile ridurlo di circa il 10%!!
Un’altro risultato emerso dallo studio mette in evidenza che le
emissioni delle biciclette elettriche, peraltro utili per soggetti in
età avanzata, nonostante l’uso di accumulatori, sono equiparabili a
quelle delle biciclette normali. Infatti il 56% dei percorsi più
lunghi vengono effettuati dalle biciclette assistite elettricamente
sostituendo in sostanza circa il 39% degli spostamenti in automobile.
Si comprende così l’entusiasmo del Sig. Blondel per la bicicletta in
quanto il mezzo possiede un potenziale enorme, tutto da sviluppare,
per ridurre le emissioni provenienti dai mezzi di trasporto.
Verrebbe quasi da concludere: Forza gente… pedalate!!