Iniziativa con il sindacato basco LAB a Milano
Riportiamo di seguito un resoconto dell'iniziativa a cura degli organizzatori della stessa; in allegato una foto dell'iniziativa.
A questi indirizzi trovate il filmato del primo intervento del portavoce di LAB:
prima parte:
http://www.youtube.com/watch?v=c3KZTuneEac
seconda parte:
http://youtu.be/MY5nncvadD4
Giovedì 19 gennaio si è tenuto presso il Centro Sociale Vittoria di Milano un incontro con il compagno Jon Etxeberria, della commissione rapporti internazionali del sindacato di base basco LAB, organizzato dal Csa Vittoria insieme alla rete milanese amici e amiche di Euskal Herria / Euskal Herriaren Lagunak come primo passo in avvicinamento alla settimana internazionale in solidarietà al Popolo Basco che si terrà dal 17 al 26 febbraio e al corteo nazionale del 3 marzo "tanti popoli un'unica lotta".
La serata si è sviluppata in una serie di interventi che hanno ribadito quale unica soluzione per rispondere agli attacchi ai lavoratori e uscire dalla situazione attuale causata dalla fase di crisi e di riorganizzazione del capitale, quella di organizzarsi, ricostruire identità e coscienza di classe ed essere in grado di riproporre e generalizzare conflitto.
L' esperienza del sindacato LAB all'interno del Paese Basco dimostra che ciò è possibile. Complici 50 anni di lotte e una fortissima determinazione popolare che mai ha disgiunto gli obbiettivi di indipendenza e costruzione di una società socialista, la classe lavoratrice basca è stata la prima in Europa a rispondere alla crisi organizzando uno sciopero generale. Negli ultimi tre anni il sindacato LAB ha organizzato tre scioperi generali, ottenendo un'adesione massiccia de parte dei lavoratori baschi. Nelle ultime elezioni sindacali il LAB ha ottenuto 120000 voti in più rispetto ai suoi iscritti, confermando che l'organizzazione è stata in grado di aggregare tantissimi lavoratori e lavoratrici proprio in un periodo di crisi che può invece favorire l'avanzata di spinte conservatrici e populiste e vittorie elettorali delle destre. Destre che sono uscite vittoriose dalle ultime elezioni in tutto lo Stato Spagnolo tranne che nella regione basca.
L'organizzazione e l'unità della classe lavoratrice devono essere i principali obbiettivi, poiché la classe dominante è già unita, i padroni, i banchieri, le classi borghesi sono già unite e si ritrovano periodicamente nei loro vertici europei e internazionali, per decidere come i rispettivi governi debbano far pagare i costi di questa crisi ai lavoratori, come in Grecia, Portogallo e Irlanda. Lampante la situazione in Italia, dove la BCE ha intimato le direttive economiche e l'imposizione di un governo designato apposta per metterle in pratica.
L'organizzazione è l'unico strumento che abbiamo per contrastare la forza padronale che con licenziamenti, abbassamento dei salari, attacchi ai diritti fondamentali, l'utilizzo di contratti a termine e delocalizzazioni verso paesi in cui la manodopera ha un costo più basso ed è più sfruttata, e chiusure di fabbriche cerca di uscire dalla crisi per poi riproporsi più forte avendone smaltito i costi in migliaia di lavoratori e lavoratrici lasciate in mezzo alla strada e in cui il precariato diventerà la normalità, non solo lavorativa delle nostre vite.
Proprio questo bisogno di organizzarsi e rispondere ai padroni ha portato, qui da noi come in Euskal Herria, un sempre un maggior numero di situazioni lavorative a schierarsi, in maniere e modi differenti, contro i rispettivi padroni per riconquistare il posto di lavoro o non permettere la chiusura delle fabbriche.
I lavoratori dei magazzini Esselunga di Pioltello, in lotta da mesi e licenziati per aver osato sfidare il sistema Esselunga fatto di sfruttamento, precarietà e schiavitù sono intervenuti alla serata raccontando la loro esperienza.
All'inizio spinti solo dalla loro condizione oggettiva di sfruttati e dal bisogno di venire rispettati nel proprio luogo di lavoro hanno, sul terreno concreto della lotta, conquistato coscienza di essere classe e questo sta permettendo loro non solo di mantenere, dal 1° di novembre 2011, un presidio permanente propulsore di iniziative inerenti alla loro vertenza specifica e per il reintegro di tutti i licenziati, inserendo la loro lotta nel contesto più ampio della battaglia per la conquista dei diritti di tutti i lavoratori, ma di rappresentare, nei fatti, uno dei momenti più radicali di lotta politica sindacale dell'area metropolitana all'insegna dell'identità e della solidarietà di classe.
La solidarietà e l'incontro tra diverse esperienze lavorative in lotta deve portare alla creazione di un percorso autorganizzato e di massa in cui i lavoratori, discutendo e mettendo in pratica forme di lotta condivise sappiano reagire all'avanzata liberista del governo Monti e dei futuri governi che si susseguiranno per difendere gli interessi di un capitale sempre più avido di profitto e purtroppo sempre più forte perché privo di una opposizione sociale e politica.
Questo è l'unico modo che i lavoratori hanno per sperare di vincere, organizzarsi e lottare perché solo lottando acquisteranno coscienza di quello che realmente sono, classe.
Su queste valutazioni si è trovata assoluta sintonia tra i lavoratori, i compagni e le compagne presenti, e il rappresentante di Lab e sulla sintesi del compagno sulla capacità di coniugare autodeterminazione e conflitto sociale si è chiusa l'assemblea dopo l'intervento di un compagno della rete EHL Milano che ha lanciato la settimana di solidarietà internazionale e il corteo "tanti popoli un'unica lotta".
Organizzarsi, organizzarsi, organizzarsi!
Per l'unità della classe, per l'unità dei popoli in lotta !