On Tue, Jan 24, 2012 at 12:40:15PM -0200, Elettrico wrote: > Il 23/01/2012 19:06, boyska scrisse:
> > Il punto però è che queste comodità hanno sempre di più reso possibile
> > uno sfruttamento del programmatore come manodopera sempre meno
> > qualificata e sempre più regolarizzata, standardizzata... sfruttata!
>
> non sono d'accordo.
> le soluzioni geniali l'ide non te le da, la capacità di analizzare un
> problema, smontarlo e ridurlo a termini che sei in grado di risolvere
> l'ide non lo fa.
basta separare i ruoli: uno progetta, l'altro scrive codice.
Poi tu insisti con l'ide (che in effetti era quello a cui si riferiva
paskao), ma io mi riferisco a tutta quella scienza/tecnologia che
permette di _misurare_ il progresso (unit test), verificarlo,
distinguere i ruoli e specializzarli all'estremo, suddividere i compiti
(ad esempio grazie alla definizione di interfacce) in modo asettico.
Sono processi assai simili a quelli che avvengono nella società ad ogni
livello: nella fabbrica, ma anche nella salute pubblica, nella
sorveglianza, nelle "istituzioni di garanzia" eccetera.
Poi, per me è ovvio che queste scienze sono in teoria un passo in
avanti, perché migliorano la programmazione in generale, anche di chi la
fa in piena libertà. Ma ciò non toglie che il loro successo, e
probabilmente la loro stessa ideazione, dunque il loro "imprinting" sia
dovuto proprio a una capacità di organizzazione del lavoro più
gerarchica possibile.
> sarebbe come dire che il trapano ha reso più sfruttabili gli operai che
> non devono più fare buchi con scalpello e martello...
come dicevo, non dico il trapano. Dico la macchina a vapore :)