COMUNICATO EQUIVITA
18/01/2012
³Il lupo perde il pelo ma non il vizio²
Dopo avere promosso la privatizzazione sul vivente quale Commissario
Europeo, Mario Monti vorrebbe privatizzare l¹acqua in Italia nonostante il
recente referendum
Il Comitato Scientifico EQUIVITA, nel sottoscrivere l¹appello di Alex
Zanotelli, che di seguito inoltriamo, esprime la sua costernazione ed il suo
più profondo sdegno davanti agli annunci fatti dal Governo Monti.
A quanto risulta infatti dalle dichiarazioni di Catricalà, sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio, si vuole ribaltare il risultato del
referendum del 13 giugno scorso, liberalizzando l¹acqua.
Il popolo italiano ha stabilito che l¹acqua, bene comune tra i più preziosi
dell¹umanità, debba restare (o ritornare ad essere ove non lo fosse più)
alla gestione delle amministrazioni pubbliche.
Anche chi non fosse giunto a capire le implicazioni sociali e politiche
della privatizzazione di un bene primario come l¹acqua ha espresso questo
voto vedendo i costi delle bollette salire alle stelle ad ogni passaggio
nelle mani delle grandi compagnie multinazionali. Queste, infatti, per loro
natura, hanno come fine il profitto invece che il servizio ai cittadini.
Non è da stupirsi tuttavia che Mario Monti possa avere in mente di
trascurare, come fosse cosa di nessun peso, il risultato clamoroso del
referendum dell¹anno scorso (e assai allarmante ci pare il rischio che lo
stesso venga fatto con il referendum sul nucleare) in cui la quasi unanimità
del popolo italiano si è espressa contro l¹acqua in mano ai privati.
Vi è un episodio uguale e più grave ancora, assai significativo, nel
curriculum del nostro Primo Ministro. Mario Monti è il Commissario Europeo
che, trascurando il parere del Parlamento Europeo che nel 1995 l¹aveva
bocciata, ripresentò - pochi mesi dopo tale bocciatura - la Direttiva
Europea ³sulla brevettabilità del vivente² (ovvero la possibilità - mai
esistita prima - di privatizzare le piante, gli animali e le parti del corpo
umano, con la sola esclusione del corpo umano intero).
La direttiva fu approvata, dopo quasi tre anni, il 12 maggio1998 (direttiva
1998/44) durante i quali avvenne ³la più forte azione di lobby nella storia
del Parlamento Europeo² (dichiarazione dello stesso relatore della
direttiva, Willy De Clerq) e dopo che numerose ONG di tutta Europa avevano
speso ogni energia possibile per bloccarla.
Ciò ha consentito alle multinazionali chimico-farmaceutico, appositamente
divenute anche ³biotech², di avviare un ampio controllo del mercato
alimentare.
Questo è sempre stato infatti - ed è tuttora - il vero scopo di chi promuove
gli Ogm, tutti i presunti altri loro requisiti essendosi rivelati infondati
e i numerosi danni ambientali e sociali essendosi aggiunti a quelli sulla
salute.
Dopo avere preso coscienza del danno derivante dalla privatizzazione
dell¹acqua, sarebbe opportuno che i cittadini italiani si esprimessero anche
contro la privatizzazione del vivente, che obbliga gli agricoltori a pagare
i diritti di brevetto ad ogni raccolto (e che oggi sta assumendo forme
ancora più estreme - vedi:
www.equivita.it).
Ma sarebbe soprattutto importante che gli stessi non perdessero il controllo
della democrazia, oggi messa a rischio da chi crede di poter risolvere i
problemi economici bypassandone le regole fondamentali.
Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: @equivita.itequivita@???
Sito internet:
www.equivita.org
Inoltriamo l¹appello di Alex Zanotelli
"SALVIAMO IL REFERENDUM DELL¹ACQUA
TRADIMENTO MONTI
Era il 13 giugno , esattamente 7 mesi fa ,quando 26 milioni di
italiani/e sancivano l¹acqua bene comune :²Ubriachi eravamo di gioia
le spalle cariche dei propri covoni!(Salmo,126)
E oggi,13 gennaio ritorniamo a ³seminare nel pianto..² (Salmo,126)
perché il governo Monti vuole privatizzare la Madre.
Sapevamo che il governo Monti era un governo di banche e banchieri, ma
mai ,mai ci saremmo aspettati che un governo ,cosidetto tecnico,
osasse di nuovo mettere le mani sull¹acqua ,la Madre di tutta la vita
sul pianeta.
E¹ quanto emerge oramai con chiarezza dalla fase 2 dell¹attuale
governo, che impone le liberalizzazioni in tutti i settori.Infatti le
dichiarazioni di ministri e sottosegretari, in questi ultimi giorni,
sembrano indicare che quella è la strada anche per l¹acqua.
Iniziando con le affermazioni di A.Catricalà, sottosegretario alla
Presidenza, che ha detto che l¹acqua è uno dei settori da aprire al
mercato.E C.Passera, ministro all¹economia,ha affermato :²Il
referendum ha fatto saltare il meccanismo che rende obbligatoria la
cessione ai privati del servizio di gestione dell¹acqua, ma non ha mai
impedito in sé la liberalizzazione del settore.² E ancora più
spudoratamente il sottosegretario all¹economia G.Polillo ha rincarato
la dose: ³Il referendum sull¹acqua è stato un mezzo imbroglio. Sia
chiaro che l¹acqua è e rimane un bene pubblico.E¹ il servizio di
distribuzione che va liberalizzato.²E non meno clamorosa è
l¹affermazione del ministro dell¹ambiente C.Clini:²Il costo dell¹acqua
oggi in Italia non corrisponde al servizio reso..La gestione
dell¹acqua come risorsa pubblica deve corrispondere alla
valorizzazione del contenuto economico della gestione.²
Forse tutte queste dichiarazioni preannunciavano il decreto del
governo (che sarà votato il 19 gennaio) che all¹art.20 afferma che il
servizio idrico- considerato servizio di interesse economico generale-
potrebbe essere gestito solo tramite gara o da società per azioni,
eliminando così la gestione pubblica del servizio idrico. Per dirla
ancora più semplicemente, si vuole eliminare l¹esperienza che ha
iniziato il Comune di Napoli che ha trasformato la società per azioni
a totale capitale pubblico(ARIN ) in ABC (Acqua Bene Comune-Ente di
diritto pubblico).
E¹ il tradimento totale del referendum che prevedeva la gestione
pubblica dell¹acqua senza scopo di lucro .E¹ il tradimento del governo
dei professori.E¹ il tradimento della democrazia.
Per i potentati economico-finanziari italiani l¹acqua è un boccone
troppo ghiotto da farselo sfuggire.Per le grandi multinazionali
europee dell¹acqua(Veolia,Suez,Coca-Cola) che da Bruxelles spingono
il governo Monti verso la privatizzazione, temono e tremano per la
nostra vittoria referendaria,soprattutto il contagio in Europa.
³Un potere immorale e mafioso ha giustamente scritto Roberto Lessio,
nel suo libro All¹ombra dell¹acqua- si sta impossessando dell¹acqua
del pianeta.E¹ in corso l¹ultima guerra per il possesso finale
dell¹ultima merce:l¹acqua.Per i tanti processi di privatizzazione dei
servizi pubblici in corso, quello dell¹accesso all¹acqua è il più
criminale.Perchè è il più disonesto, il più sporco, il più pericoloso
per l¹esistenza umana.²
Per questo dobbiamo reagire tutti con forza a tutti i livelli,
mobilitandoci per difendere l¹esito referendario, ben sapendo che è in
gioco anche la nostra democrazia.
Chiediamo al più presto una mobilitazione nazionale, da tenersi a Roma
perché questo governo ascolti la voce di quei milioni di italiani/e
che hanno votato perché l¹acqua resti pubblica .
Chiediamo altresì che il governo Monti riceva il Forum italiano dei
movimenti per l¹acqua,ciò che ci è stato negato finora.
Rilanciamo con forza la campagna di ³obbedienza al referendum² per
trasformare le Spa in Ente di diritto pubblico(disobbedendo così al
governo Monti).
Sollecitiamo i Comuni a manifestare la propria disobbedienza alla
privatizzazione dell¹acqua con striscioni e bandiere dell¹acqua.
E infine ai 26 milioni di cittadini/e di manifestare il proprio
dissenso esponendo dal proprio balcone ,uno striscione con la scritta
:²Giù le mani dall¹acqua²!
In piedi , popolo dell¹acqua!
Ce l¹abbiamo fatta con il referendum, ce la faremo anche adesso !
E di nuovo la nostra bocca esploderà di gioia (Salmo,126)"
Alex Zanotelli
Napoli, 13 gennaio 2012