All'attenzione di
L'Associazione Ex Lavanderia chiede a tutti i soci, i simpatizzanti, le persone democratiche e civili di firmare subito l'appello del Forum Nazionale dei Movimenti per l'Acqua.
E' IN GIOCO LA DEMOCRAZIA!!!
http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_petitions&view=petition&id=181&Itemid=111
Coord Romano Acqua Pubblica
14 gennaio 12.47.58
Venerdì 20 gennaio 2012 verrà votato il pacchetto delle liberalizzazioni. All'art20 si rimettono in discussione gli esiti del referendum di giugno sull'acqua cancellando di fatto la possibilità di gestione pubblica tramite le aziende speciali come nel caso di Napoli. Non c'è più tempo per le chiacchere, siamo ad un bivio in cui scegliere tra democrazia e mercato e i nostri governanti guidati da Monti hanno scelto questa seconda via. Da oggi fino al 20 dobbiamo farci sentire in tutti i modi possibili immaginabili, se si ignora la volontà popolare in questi termini, non ci saranno molte altre possibilità per tornare indietro. Firmate l'appello, rimettete sul vostro balcone la bandiera dell'acqua, aderite alla campagna di obbedienza civile e contattateci per avere il materiale informativo da distribuire. Ci giochiamo la democrazia!
http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_petitions&view=petition&id=181
APPELLO GIÙ LE MANI DALL'ACQUA E DALLA DEMOCRAZIA! - Referendum acqua pubblica - Sito ufficiale
www.acquabenecomune.org
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua - Referendum Acqua Pubblica
Il 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l'affermazione dell'acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto.
Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica.
Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.
A questa straordinaria esperienza di democrazia il precedente Governo Berlusconi ha risposto con un attacco diretto al voto referendario, riproponendo le stesse norme abrogate con l'esclusione solo formale del servizio idrico integrato.
Adesso, utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo guidato da Mario Monti si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull'acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all'angolo l'espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il "contagio" si estenda fuori Italia.
Noi non ci stiamo.
L'acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato.
I beni comuni sono l'humus del legame sociale fra le persone e non merci per la speculazione finanziaria.
Ma sorge, a questo punto, una enorme e fondamentale questione che riguarda la democrazia: nessuna "esigenza" di qualsivoglia mercato può impunemente violare l'esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.
Chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.
Chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano.
Chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.
Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.