Autor: xDxD.vs.xDxD Data: Para: hackmeeting Asunto: Re: [Hackmeeting] Un seminario sull'hacking per scuole medie e
superiori
2011/12/12 Elettrico <elettrico@???>
> non per rompere i coglioni, però la domanda mi sorge automatica: con che
> risultati?
>
ahhhh... caro elettrico... tutti timori condivisibili (qui e sotto)
sennonche': i punti di vista son tanti e ognuno libero di sceglier quel che
vuole
noi abbiamo scelto che delle "masse" ci frega poco. non ci sembra utile.
appena pensi alle "masse", 30 secondi dopo riappaiono le strutture di
potere che tanto odiamo
a noi interessa liberare noi stessi. pezzettino per pezzettino. appena un
pezzettino funziona, in uno dei tanti modi possibili, ci interessa
comunicarlo e raccontarlo. non alle masse. ma a singole persone. uno per
uno. che abbiano voglia di liberar se' stessi,
> così
> finalmente ha potuto scoprire a cosa serviva layar.
>
> hahaha! ancora con sto layar! basta! no-layar! :)
> > decide, mica mi fido di un bel Bersanone o di chi per lui
>
> > cazzo ci voglio essere io a dir le cose, li' dove si
> ?
> cioè mi metto l'app sul telefono e...?
>
> mi metto l'app sul telefono e... un cazzo :)
la partenza non e' tecnologica.
abbiamo fatto workshop sulla realta' aumentata senza aprire nemmeno un pc
ci interessano i modelli per cui tu puoi "scrivere sul mondo", stratificare
altri significati in maniera autonoma.
che si faccia col martello, con una zappa in una aiuola o con una app non
ce ne puo' fregar di meno.
a volte serve l'app, a volte serve imparare a coltivar zucchine.
> > oppure come stiamo avviando nei paesi freddi, lissu', in cima alla mappa:
> > sul modello dei living lab
>
> non credo si possa fare un parallelo. prendere una esperienza X che
> nasce e cresce in un contesto specifico e traslarla in un altro contesto
> non ha senso,
qui non mi trovi per nulla daccordo però.
anche perche' se non ha senso ricontestualizzar le cose non so proprio che
cosa rimanga dell'hacking.
>
> c'è il rischio anche che sia il modo migliore per venire "assorbiti", le
> proteste di un metro e tecnologiche sono ben poco problematiche per un
> sistema che può sfruttare anche la tua necessità di twitter facebook
> iphone gps ecc ecc per poter essere visibile e che fa sì che in questa
> maniera la protesta possa più facilmente diluirsi nel girotondo dei
> media più o meno alternativi per poi pian piano essere sostituite dalla
> prossima notizia moda-alternativa.
>
> come sopra: a noi di twitter facebook iphone gps non ce ne puo' fregar di
meno
non si parla di rivolta. tantomeno di rivolta tecnologica
si parla di modelli
c'è un "reale".
definire cose' il "reale" e' un atto di potere (il mercato funziona cosi'!
i soldi funzionano cosi'! l'educazione funziona cosi'! la citta' funziona
cosi'! qui si compra! qui si lavora! qui si caca!)
ridefinire cos'e' il "reale" e' un atto di autonomia
se io prendo un luogo/processo/tempo e posso stratificarci sopra qualcosa
per cui quello per me puo' essere un'altra cosa, un altro "reale", allora
quello e' interessante
questa e' "realta' aumentata", che, definizioni tecniche a parte (che ci
fregano relativamente), in questo intendimento non e' un fatto tecnologico
tanto che per non far confusione parliamo di "ubiquitous publishing", dove
l'idea di "publishing" e' un concetto un po' diverso da quello
dell'"editoria" dei libri, ma diventa la possibilita' di "pubblicare"
contenuti e processi in qualsiasi luogo.
se posso pubblicare contenuti e processi in qualsiasi luogo, posso
ricontestualizzarlo e appropriarmene
e il modello funziona sia lo faccio con la zappa sia se lo faccio con uno
smartphone
> intendo, una reazione duratura, una rivolta, non un battere su tastiere
> o click su "condividi".
>
> reazione duratura... hmmmmm ... ci aggiungo, allora, anche "rivolta di 1
metro di diametro e di 1 ora di durata"
c'e' un continuo gioco all'acchiapparella tra sistema e contestazione: oggi
e' contestazione, domani e' sistema. Cosa, poi, voglia dire "diventar
sistema" e' anche questo una cosa che sta cambiando molto.
la "rivolta durartura" non mi interessa. semplicemente perche' non mi
sembra esista.
esiste, pero', l'acchiapparella. che ne so', mi va di fare quello che cerca
di non farsi acchiappare nascondendosi nel bar a bere un bel caffe' :)