[Forumlucca] IL PIU’ GRANDE CRIMINE FINANZIARIO ORGANIZZATO …

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Auteur: Aldo Zanchetta
Date:  
À: forumlucca, forumvalleserchio
Sujet: [Forumlucca] IL PIU’ GRANDE CRIMINE FINANZIARIO ORGANIZZATO DELLA STORIA UMANA
*IL PIU’ GRANDE CRIMINE FINANZIARIO ORGANIZZATO DELLA STORIA UMANA*





Agli amici e amiche lucchesi che hanno sottoscritto la campagna sulla
moratoria del debito e sul suo “audit” (vedi
http://cnms.it/campagna_congelamento_debito) e soprattutto a quelli che non
la hanno (solo per ora, spero) sottoscritta.



Ho parlato con alcuni/e di voi che non hanno aderito e ascoltato le
motivazioni, fra loro diversificate e di disuguale spessore. Mi rivolgo in
particolare a loro.



Negli ultimi giorni a Lucca ci sono stati due incontri importanti con due
economisti, Bruno Amoroso, che è stato uno dei primi firmatari della
campagna, e Alessandro Volpi, che sulla campagna invece è scettico, anche
se mi sembra assai meno di quanto lo fosse un mese prima. Entrambi però
concordano su un punto: la necessità che i cittadini si riapproprino
dell’economia e la riconducano nei limiti che essa deve avere nella vita
delle persone: uno strumento ragionevole e non un mostro dominatore.



Questo è proprio l’obbiettivo della campagna che, mi permetto
sottolinearlo, non è nata nella sede di gruppi para-partitici o di
associazioni ma è nata e si sta sviluppando fra semplici cittadini che
intendono riappropriarsi della capacità di decidere sulla propria vita.



La campagna vuole essere l’occasione per riflettere su questo tema oggi
cruciale: cosa è in realtà il debito pubblico, come si è creato, chi ne ha
usufruito e chi invece, inconsapevole o passivo, viene chiamato a
risponderne, come si fa a liberarsene, cosa si deve fare perché esso non si
riformi domani.



A questo serve l’<audit> che noi proponiamo. La parola può intimorire
perché non se ne comprende il significato. Ma è quella normalmente usata
per queste operazioni. L’audit è un esame accurato, compiuto da esperti
qualificati e indipendenti, per rispondere appunto a queste domande. E’
cioè il mezzo per impossessarsi della capacità di capire e di decidere, e
non delegare ai soliti “esperti” le decisioni che possono migliorare o
sconvolgere le nostre vite. E’ uno strumento che ci aiuta ad essere
cittadini consapevoli e responsabili.



Il problema del debito è comune a molti paesi europei e probabilmente
presto si estenderà a tutti. Per questo motivo campagne analoghe sono sorte
in Grecia, Portogallo, Spagna, Francia…. *Lunedì e martedì prossimo a
Liegi, in Belgio, si terrà un seminario internazionale in cui i
rappresentanti di una diecina di paesi confronteranno analisi e proposte di
azione*. Ci saremo anche noi della Campagna per il Congelamento del debito
italiano.



Vengo all’altra parola che, dopo “audit” suscita sconcerto e timore:
“congelamento” del debito. Congelamento significa moratoria, sospensione
temporanea del pagamento, non una dichiarazione di insolvenza né un rifiuto
del pagamento tout court. E’ una prassi non nuova, che ha decine di
precedenti nel mondo. Congelamento in attesa dei risultati dell’audit
(operazione che ragionevolmente dovrebbe durare da uno a due anni) che ci
diranno se tutto o parte del debito debba essere contestato, se debbano
essere contestate certe modalità di imposizione, l’equità dei tassi volta a
volta applicati, le categorie sociali che ne hanno particolarmente
usufruito e che quindi per equità dovranno sostenere l’onere maggiore per
il ripianamento.



*E’ possibile? Si, è possibile. Basta volerlo*



Lo ha fatto l’*Argentina* a inizio del nuovo secolo, uscendone rinvigorita.
Lo ha fatto l’*Ecuador* nel 2007 (e sono state scoperte componenti “odiose”
del debito, truffaldine, per cui alcuni alti funzionari dello stato sono
finiti in carcere e alcuni creditori si sono ritirati con la coda fra le
gambe, senza inviare cannoniere né lanciare missili a lunga gittata…). Lo
ha fatto l’*Islanda* rifiutando di pagare in blocco il debito grazie a ben
due referendum popolari. Ed è notizia dell’altro ieri che costì nove
banchieri del paese, responsabili di avere creato il debito con spericolate
operazioni speculative, sono finiti in carcere. Ed è ormai palese che
il *debito
greco* è in buona parte truffaldino, grazie alla onnipotente Goldman Sachs
di cui Draghi, Prodi, Monti e altri nostri onorevoli “esperti” sono stati
alti consulenti, cioè collaboratori, mentre Amato lo è della potente
Deutsche Bank che in questa situazione non è certo innocente.



In sostanza abbiamo messo i bracconieri a guardia della riserva di caccia.
In Italia come altrove.



E ora questi bracconieri cercano di terrorizzarci minacciando inevitabili
disastri se gli abitanti del villaggio tenteranno di riprendere il
controllo del proprio territorio. Fidando sulla loro ignoranza. Per cui
uscire da questa ignoranza è il primo inevitabile passo.



Costa fatica, certo. La strada non sarà priva di ostacoli, certo. Ma forse
la BCE, il “saggio” Napoletano, il “taumaturgo” Monti ci stanno invitando a
un gioioso week-end campagnolo?



Non sto dicendo che la nostra proposta sia un toccasana e non sto dicendo
che sia l’unico strumento per ostacolare *“la più grande ondata di crimine
finanziario organizzato della storia umana”*. Sto sperando che ogni
cittadino o cittadina responsabile esca dal suo torpore/timore e si alzi in
piedi con azioni significative, per individuare mandanti e sicari di questo
crimine genocida (in Grecia il numero dei suicidi sta aumentando
significativamente mese per mese, negli ultimi tre anni !).



L’affermazione di cui sopra è di un economista statunitense, James K.
Galbraith, figlio del famoso economista liberal statunitense John, che
venti anni fa, nel suo libro “La buona società”, aveva denunciato come le
grandi istituzioni finanziarie internazionali a suon di stipendi favolosi
stessero allevando una generazione di “sicari” dell’economia, la cui opera
è stata così bene descritta da John Perkins, il primo “pentito” storico
della globalizzazione. Primo ma ormai non più solo.



Aldo Zanchetta