Autore: dax79 Data: To: cm-roma Oggetto: Re: [cm-Roma] OT: per chi possiede ancora un apparecchio televisivo
e non ha ancora una "tariffa"
chiaramente stasera
Il 07.12.2011 14:52 dax79@??? ha scritto: > magari è solo pubblicita per il canale.....
>
>
> Inchiesta tv
>
>
> Il deputato-talpa filma il suk degli onorevoli
>
> Video choc sulla presunta compravendita di voti alla Camera
> «Gli intoccabili», prorgamma condotto da Gianluigi Nuzzi in onda
> mercoledì sera su La7
> Qualche sanguisuga, un po' di somari e una talpa: c'è anche questo, a
> Montecitorio. È il quadro desolante che esce da un micidiale
> reportage
> girato per la prima volta dentro l'aula.
> Tutto questo grazie a un deputato che si è prestato a registrare, con
> una micro-telecamera, le conversazioni con alcuni colleghi. Che
> sembrano avere un'ossessione: il vitalizio. Per il quale sono
> disposti
> a tutto.
> A partire, ovviamente, dalla vendita del proprio voto.
> Potete scommettere che, alla vista della puntata di stasera de «Gli
> intoccabili», il programma su La7 condotto da Gianluigi Nuzzi, c'è
> chi
> farà un putiferio. Scatenando la caccia al deputato «traditore» che
> ha
> consentito di girare in presa diretta le chiacchierate che
> comunemente
> si svolgono, tra una votazione e una partita a carte sull'iPad, nel
> cuore stesso di Montecitorio, l'emiciclo dove siedono i
> rappresentanti
> del popolo.
> C'è chi dirà che certo, il «tempio della democrazia» dal 1871 ad oggi
> ne aveva già viste, come scrive Sabino Labia nel libro «Tumulti in
> aula / Il presidente sospende la seduta», di tutti i colori. Dal
> cosiddetto «discorso del bivacco» di Benito Mussolini («potevo fare
> di
> questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli...») alle
> s*****ttate come quella che vide i commessi portare via un Francesco
> Storace urlante: «Quella checca di Paissan mi ha graffiato con le sue
> unghie laccate di rosso, io non l'ho toccato! Vi sfido a trovare le
> mie impronte digitali sul suo ****!». Mai, però, era accaduto che un
> deputato registrasse, segretamente, i colloqui con i colleghi là, nel
> luogo più protetto, dove i fotografi che stanno nelle gallerie sono
> obbligati a sloggiare appena c'è un tafferuglio perché «non sta bene»
> che gli italiani vedano quanto i loro delegati possano abbassarsi
> fino
> alla mischia da angiporto.
> Non è stato, da parte di quel deputato, un gesto «onorevole»? Può
> darsi. Ogni censura è legittima. Ma guai se ancora una volta si
> guardasse il dito e non la luna. Perché le conversazioni «rubate»
> sono
> solo una parte del quadro ricostruito per «Gli Intoccabili»
> dall'inchiesta di Gaetano Pecoraro. C'è la copia di un modulo fatto
> firmare a un deputato del Pd che «si impegna a versare la somma di
> euro 50.000 quale contributo alle spese che il partito sostiene per
> la
> campagna elettorale». C'è un'intervista al deputato di Futuro e
> Libertà Aldo Di Biagio, che racconta di come una collega lo contattò
> per farlo rientrare nel Pdl: «Mi ha detto: "Noi ci aspettiamo
> coerenza
> da te. Ti consigliamo di aprirti una fondazione e ti faremo avere un
> contributo di un milione e mezzo da Finmeccanica o da un'altra
> società"». C'è la ricostruzione di come il dipietrista Antonio Razzi
> avrebbe contrattato la sua fiducia al governo Berlusconi,
> determinante
> in quel 14 dicembre 2010 di svolta nella legislatura, chiedendo tra
> l'altro l'istituzione del consolato onorario di Lucerna, finito poi a
> un suo amico. O ancora la rivelazione del finiano Luigi Muro:
> «L'onorevole Verdini mi ha detto: "Dimmi cinque cose che possono
> interessarti, cinque desideri e poi ragioniamo"». Meglio del genio
> della lampada di Aladino.
> Ma certo, lo scoop sono le parole «rubate». Ed ecco un deputato, con
> la voce sfalsata e il volto oscurato elettronicamente per impedirne
> l'identificazione, sbuffare: «Sono l'unico che qui di benefit non ne
> ha. Pensione non ce l'ho, non c'ho un *****... Sono l'unico vero
> precario». Ecco una conversazione fra due «gentiluomini» illuminante:
> «Ormai è tutto... Tutto una tariffa, qua. È solo tariffa».
> «La tariffa tua quant'è?».
> «Al vostro buon cuore».
> «No, no, la tariffa la devi fare tu».
> «Al vostro buon cuore...».
> Ed ecco, agganciata dalla talpa, un'altra chiacchierata tra una
> sanguisuga e un somaro centrata sull'asfissiante richiamo alla
> pensione, il vitalizio. Così piena di parolacce, oltre agli
> strafalcioni, che dobbiamo chiedere scusa ai lettori:
> «Ma riuscite a fare tirare avanti questo governo? Ce la fate fino
> alla scadenza? Meglio anche per te. Così pigli pure tu la... Adesso
> devi fare quattro anni, sei mesi e un giorno. Perciò fatti nu poco li
> ***** tua e non rompere più i ******** a... E andiamo avanti. Così
> anche tu ti manca un anno...».
> «Meno di un anno!».
> «Meno di un anno e ti entra il vitalizio. Tu che ***** te ne fotte,
> dico io? Tanto questi sono tutti malviventi. A te non ti pensa
> nessuno. Te lo dico io, caro amico. Che questi, se ti possono
> ********
> ti inculano senza vaselina nemmeno».
> Una sola cosa ha in testa, qualcuno che magari davanti ai microfoni
> giura di fare politica «al servizio dei cittadini»: non uscire da
> quel
> guscio dorato. Anche perché, a volte, senza quella poltrona e quella
> possibilità di alzare il prezzo del suo voto, sarebbe rovinato: «Sono
> un reietto. Me ne sto da solo. Sono contento perché... Cioè, mi
> dispiace per la situazione economica dell'Italia che è andata così...
> Però... Per me sono contento perché il 14 dicembre c'è stato questo
> scombussolamento degli ex di An perché se non c'era questo
> scombussolamento io finivo qui. Cioè, basta, finito. Probabilmente
> finisco così lo stesso, però... Io ho bisogno di un posto di lavoro».
> «Perché, non hai nessun lavoro?».
> «Faccio il disoccupato».
> «E quindi qui ti eri sistemato...».
> Scambi di battute:
> «Lavori troppo, tu».
> «Eh, lavoro troppo».
> «Tu fai pure tu come Berlusconi? Otto a notte te ne fai?».
> «No, io me ne faccio di più!».
> Sfoghi lamentosi come quello di un deputato, par di capire, eletto
> dal Carroccio: «Però non è giusto che tutti i partiti prendono i
> soldi
> dai parlamentari. Non va bene così. Non è una cosa corretta. La Lega
> è
> diventato un partito d'affari. Fanno quello che fanno tutti. E ti
> fanno firmare un contratto eh? Ti fanno firmare l'impegnativa. Hanno
> voluto un assegno post datato di 25.000 euro...». Conclusione: «Ma
> piuttosto voi quanto gli date, di pizzo, ogni mese?».
> No, non può essere quello, il Parlamento. Ci rifiutiamo di accettare
> che sia «solo» quello. Sarebbe una schifezza. Un insulto alla
> democrazia. Un oltraggio alla politica perbene, generosa, nobile. A
> tutti quelli, a destra e a sinistra, che ci credono sul serio.
> Buttateli fuori, quei deputati insaziabili interessati solo a se
> stessi. Fuori. E ricominciamo da capo.
>
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> Cm-roma@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/cm-roma