RISPONDO CON ALTRETTANTA GIOIA:
Islanda, dove i banchieri della crisi vengono arrestati.
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– La scorsa settimana in Islanda sono state arrestate nove persone
considerate responsabili del crack finanziario che ha coinvolto lo stato
islandese nel 2008, portandolo sull’orlo della bancarotta. La rivoluzione
pacifica che sta avvenendo in Islanda, e di cui nessuno parla, nasce
proprio nel 2008, quando il governo allora in carica decide di
nazionalizzare le tre maggiori banche del paese, i cui creditori erano per
la maggior parte britannici e nord americani.
E quando, per rifondere il debito contratto in questo modo dallo stato che
se ne era fatto carico, intervenne il Fondo Monetario Internazionale,
chiedendo come al solito tassi d’interesse altissimi e scaricando tutto il
peso del debito sulla popolazione, che avrebbe dovuto pagare in 15 anni
3.500 milioni di euro al 5,5% d’interesse, lo stesso popolo islandese si
espresse sulla questione con un referendum per cui si verificò una
schiacciante vittoria (il 93%) di coloro che ritenevano di non dover pagare
il debito. Come anche in Grecia oggi si dice, anche gli islandesi
sostenevano che quel debito fosse “detestabile”, e dunque non esigibile.
Per chiarire, un debito detestabile è un debito contratto dallo stato con
le banche o altri istituti, che pero` non porta benefici alla popolazione,
ma anzi la danneggia. Un debito simile non si può pretendere che venga
pagato dallo stesso popolo che ne ha gia` subito le conseguenze in termini
d’interessi sul debito pubblico. Dopo il referendum e` stata istituita nel
2010 una Commissione incaricata di stabilire le responsabilità legali della
fatale crisi economica, che ha portato già all’arresto di parecchi
banchieri e alti dirigenti strettamente collegati alle operazioni
arrischiate. Intanto l’Islanda sta anche scrivendo una nuova costituzione,
imparando dalle lezioni della storia recente, nella quale sarà inserito un
regime di protezione inattaccabile per la libertà d’informazione e di
espressione. Una costituzione, quella islandese, discussa dalla popolazione
attraverso i forum in internet e i social network. Finalmente sembra che la
gente possa decidere liberamente del proprio futuro, e che i banchieri e
gli squali finanziari, per una volta, debbano restare alla finestra a
guardare, se non sono già scappati.
Da NET1NEWS.ORG del 29/11/2011.
Tratto da: Islanda, dove i banchieri della crisi vengono arrestati. |
Informare per Resistere<
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- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto
rivoluzionario!
2011/12/6 marcantonio lunardi <news@???>
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