[Storiaorale] Polemica sui tagli agli istituti per la storia…

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Autore: Istituto storia Resistenza e società contemporanea province Biella-Vercelli
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To: Undisclosed-Recipient:;
Oggetto: [Storiaorale] Polemica sui tagli agli istituti per la storia della Resistenza del Piemonte
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea
nelle province di Biella e Vercelli "Cino Moscatelli"
Aderente all'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia "Ferruccio Parri"
13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005; fax 0163-562289
istituto@???
http://www.storia900bivc.it


Segnaliamo che nella sezione di Torino del quotidiano "La Repubblica" di domenica 27 novembre è apparso un articolo che dà conto delle difficoltà economiche in cui versano i sette istituti per la storia della Resistenza e della società contemporanea piemontesi, sulla base della denuncia di Roberto Placido, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, nonché presidente del Comitato regionale per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana. Placido sottolinea il rischio che gli istituti storici, che con difficoltà sono riusciti nel 2011 a chiudere i propri bilanci, a causa del taglio del 50% del contributo regionale intervenuto dal 2010, che da 400.000 euro complessivi è passato a 200.000, non siano più in grado per il futuro di garantire la gestione di novanta posti di lavoro e di archivi con oltre duecentomila libri e centomila fotografie. Polemicamente Placido afferma: "E io per questi enti non ho visto raccolte firme, non ho visto mobilitazioni, petizioni, cene", riferendosi alla campagna di sensibilizzazione, con diecimila firme raccolte in una settimana, sottoscrizioni e anche una cena di finanziamento da Eataly, partita alla notizia di tagli al budget del "Treno della memoria", organizzato dall'associazione Terra del Fuoco che da sette anni porta in visita al campo di concentramento di Auschwitz giovani di tutta Italia e il cui contributo pubblico equivale all'incirca a quello per tutti e sette gli istituti storici.
"Non entro nel merito dell'iniziativa - spiega Placido - ma personalmente mi sto impegnando perché per gli istituti storici si trovino altri 100 mila euro e anche l'assessore alla Cultura, Michele Coppola, si è detto disponibile a lavorare per questo obiettivo. Inoltre ho proposto una mozione, che è stata firmata da 30 consiglieri di diversi schieramenti, a sostegno dei finanziamenti agli istituti della Resistenza. Ma noto purtroppo l'assenza di una parte della sinistra, che mi sembra preferisca la quantità alla qualità, il glamour e il populismo a questi che invece sono i soggetti depositari della nostra memoria".
Il 28 novembre è poi stato pubblicato un altro articolo sull'argomento, in cui, in risposta alla denuncia di Placido, il pittore Mauro Chessa si è detto disponibile a vendere alcune sue opere per devolvere il ricavato agli istituti e garantirne così la sopravvivenza e altri artisti potrebbero presto aderire alla sua proposta.