Un'altra economia è possibile: proposte per la legalità e la giustizia fiscale
Proposte e misure per la legalità e giustizia fiscale, per il rispetto dell'ambiente e uno sviluppo sistenibile, per disarmare l'economia e costruire la pace, per garantire welfare e diritti sociali, per strutturare un'economia diversa. Sono contenute nel 13esimo rapporto 2012 «Sbilanciamoci! Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l'ambiente», presentato questa mattina a Roma. Nel contesto della crisi economica «sottovalutata dal governo», del debito pubblico cresciuto enormemente in questi anni, di manovre economiche pesanti ma apparentemente incapaci di invertire la rotta della crisi, il rapporto Sbilanciamoci, spiegano gli autori, «non si sofferma solo su quanto contenuto nella legge di stabilità appena approvata e sul bilancio dello Stato, ma su tutti i provvedimenti di correzione dei conti pubblici approvati nel corso del 2011» ai quali seguiranno «altri interventi sulla spesa pubblica e, speriamo, di rilancio dell'economia. Ecco perchè - proseguono i redattori del documento - il rapporto 2012 oltre a soffermarsi sull'analisi critica dei provvedimenti approvati, prospetta delle alternative organiche di intervento sulla spesa pubblica e di sostegno all'economia, al lavoro e al welfare che vanno nella direzione di una fuoriuscita dalla crisi nel segno della giustizia sociale, delle redistribuzione della ricchezza, della sostenibilità ambientale e di un nuovo modello di sviluppo». Sul versante della legalità e della giustizia fiscale, Sbilanciamoci propone innanzitutto alcuni interventi per rilanciare la lotta all'evasione fiscale come il ripristino dell'elenco clienti-fornitori per le imprese, il divieto di pagamento in contanti oltre i cento euro, la reintroduzione del reato di falso in bilancio, il ripristino dell'Alto commissariato per la lotta alla corruzione, abolito due anni fa. Sempre in tema di lotta all'evasione, il documento stima che l'evasione dell'Iva sui capitali scudati (che ammontano a oltre 100 miliardi di euro) sia di circa 20 miliardi propone dunque l'introduzione di un «contributo di solidarietà» del 15% per i capitali scudati. Sì anche alla patrimoniale del 5 per 1000 sui patrimoni oltre i 500mila euro, una misura che consentirebbe all'erario di recuperare circa 10 miliarid e 500 milioni di euro; alle aliquote progressive (45% per i redditi sopra i 70mila euro e 49% per quelli oltre i 200mila euro), con le quali si recupererebbe 1 miliardo e 200mila euro; alla tassazione delle rendite al 23%, dei diritti televisivi per lo sport spettacolo, della pubblicità e all'introduzione di una tassa automobilistica sull'emissione di Co2 e a misure fiscali penalizzanti per il rilascio del porto d'armi. Tra le proposte per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile, l'associazione propone l'adeguamento dei canoni di concessione delle acque minerali, che al momento sono modesti e che introdotti per la quantità di acqua imbottigliata porterebbe al recupero di una cifra di circa 10 milioni di euro; la redazione di un Piano nazionale per l'efficienza energetica nella Pubblica amministrazione e la stabilizzazione delle agevolazioni per la riqualificazione energetica. Sul fronte della mobilità, viene proposta la riduzione degli stanziamenti per le grandi opere e, al contempo, l'investimento di 1 miliardo di euro per un intervento straordinario di ammodernamento e potenziamento delle linee locali di collegamento, per agevolare il trasporto ferroviario per i pendolari. Per disarmare l'economia e costruire la pace, le proposte vanno dalla riduzione di 3 miliardi delle spese militari all'uso sociale delle caserme dismesse alla riconversione dell'industria militare al ritiro dell'Afghanistan. Numerose e variegate le proposte per il welfare e i diritti sociali: stanziamento straordinario di 1 miliardo di euro per l'avvio di almeno 3000 asili nido, il ripristino dei 40 milioni di euro del Fondo per la non autosufficienza, l'investimento di 50 milioni di euro per la costruzione di 100 nuovi centri antiviolenza in tutte le regioni, la chiusura dei Cie e l'investimento dei 174 milioni di euro risparmiati in programmi di inclusione sociale degli immigrati, il ricorso a misure alternative per alleggerire le carceri dal sovraffollamento, il potenziamento della medicina del territorio come primo canale di accesso al Sistema sanitario nazionale, imposizione del tetto massismo del 20% alla tassazione universitaria, l'abolizione dei fondi per le scuole private e l'introduzione del buono scuola. Un altro miliardo di stanziamenti straordinari, spalmati su tre anni, Sbilanciamoci lo propone come credito d'imposta per le aziende che decidono di trasformare i lavoratori parasubordinati e a tempo determinato in dipendenti. Sempre per i lavoratori precari, in particolare co.co.co. e co.co.pro., il documento lancia l'idea della cumulabilità al 90% dell'assegno sociale e della pensione contributiva.
in data:24/11/2011
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