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Aihe: [autorgstudbo] Domani h16 Processione Santa Insolvenza e "piazza coperta"
In questi giorni Santa Insolvenza ha fatto ben *due apparizioni e un
miracolo*
Ieri è apparsa in Stazione Centrale e ha parlato sotto forma di megafono
umano.
Oggi è apparsa nelle aule e nelle biblioteche universitarie in occasione
del Recruting Day. Una vetrina ospitata dall'Università di Bologna in cui
le aziende sono chiamate a pubblicizzare se stesse e ricevere curriculum
per stage e tirocini gratuiti.
Il miracolo invece è qualcosa di più concreto e materiale: *grazie
all'annunciata partecipazione al presidio dell'Assemblea degli Insolventi è
stato bloccato lo sfratto di via Pisano previsto per venerdì mattina*

*Venerdì 11, alle 16, sotto le due torri, inizierà la processione di Santa
Insolvenza.*
Dopo diverse assemblee pubbliche si è deciso di prendere una *"piazza
coperta"*, un *"COMMUNITY CENTER"* che possa funzionare da snodo di tutte
le traiettorie di resistenza ed esodo dalla crisi.

*Santa Insolvenza: la processione*

L´11 novembre<http://wpop2.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=P4Jw%2BsfKtYHINIBr8obVTVHAJPThpVQhdROI/ifsjfBm7a/a81CJ%2BRN4N3KSnHep&Link=http%3A//www.zic.it/11%2D11%2D11%2Dbe%2Deverywhere%2Doccupy%2Deverything/>2011
sembra destinata a diventare una data storica nella vicenda della
crisi globale apertasi nel 2008. Milioni di donne e uomini manifesteranno
in centinaia di città di ogni parte del mondo per ribellarsi ai poteri
finanziari che hanno creato la crisi speculando sul debito privato e
pubblico e che adesso vogliono farla pagare alle popolazioni. In ogni parte
del mondo verranno occupate strade e piazze per riprendersi le proprie
vite, il proprio presente e per poter costruire il proprio futuro fuori dal
ricatto del mercato e contro le politiche di austerità degli Stati
nazionali.
Anche a Bologna porteremo in piazza la nostra indignazione. Lo faremo
dopo aver imparato in Spagna la lezione di chi il giorno delle elezioni ha
scelto di non recarsi alle urne per provare a costruire forme di
democrazia diretta, modalità di autorganizzazione comunitaria che non si
limitano ad avanzare rivendicazioni al potere statuale, ma costruiscono
immediatamente un´alternativa. Lo faremo dopo aver capito che una risposta
dal basso alla crisi è possibile vedendo le immagini di chi, nel cuore
dell´Impero, è riuscito a occupare il ponte di Brooklyn per creare poi uno
squarcio nel reale di nome Liberty Place.
Anche a Bologna daremo vita a una comunità che, a partire da uno
spazio fisico, produca risposte concrete alla crisi. La crisi produce un
impoverimento generale delle popolazioni. Vogliamo trasformare questa
povertà in ricchezza. Una ricchezza fatta non del denaro che schiaccia la
vita della gente, ma la ricchezza della rabbia, dell´indignazione, della
voglia di partecipazione, del tempo liberato di uomini e donne in carne ed
ossa che, a partire dall´11 novembre, vorranno insieme a noi liberare uno
spazio fisico, una "piazza coperta" per costruire una comunità in grado di
produrre risposte concrete alla crisi, senza attendere l´iniziativa di un
ceto politico-statuale da cui ormai nessuno si sente più rappresentato.
Vogliamo dar vita in questa città a un "COMMUNITY CENTER" che possa
funzionare da snodo di tutte le traiettorie di resistenza ed esodo dalla
crisi: dalla tutela contro lo strozzinaggio di Equitalia
all´autorganizzazione di servizi quali mensa e asili e cultura.
Anche a Bologna rivendicheremo il diritto all´insolvenza. L´appuntamento è
venerdì alle 16 davanti alle due torri. Non faremo un corteo ma una
"PROCESSIONE A SANTA INSOLVENZA", l´unica santa che può salvarci dalla
crisi. Rivendichiamo il diritto a non pagare il debito privato alle banche
che hanno speculato su chi non poteva pagare i propri mutui sulla casa.
Rivendichiamo il diritto a non pagare il debito pubblico agli istituti
finanziari che speculano sulla spesa sociale di Stati ridotti a meri
esecutori delle politiche ordinate dai mercati finanziari. La volontà è di
costruire momenti, pratiche e soluzioni sostanziali per combattere la crisi
perchè da qui non si torna indietro. La crisi presentata come eccezione è
in realtà l´ orizzonte perenne in cui ci vogliono rinchiudere. Non vogliamo
tornare a prima della crisi, vogliamo andare oltre. Andare oltre significa
opporre al debito e alla crisi la difesa dei beni comuni, la rivendicazione
di un reddito d´esistenza, di un nuovo welfare, la rottura del legame tra
permesso di soggiorno e contratto di lavoro.

Processione di Santa Insolvenza: Occupy the world!

TimeOut - Assemblea degli e delle insolventi