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Autore: Equivita
Data:  
To: Equivita
Oggetto: [RSF] Un rumoroso silenzio: la risposta dell'EPO alle accuse della società civile
COMUNICATO EQUIVITA
02/11/11

Un rumoroso silenzio: la risposta dell¹EPO alle accuse della società civile


Nonostante una pioggia ininterrotta, oltre trecento dimostranti (che
includevano una vasta gamma di attivisti ambientalisti, agricoltori e
organizzazioni per lo sviluppo, e che rappresentavano svariati stati
europei) hanno espresso, la settimana scorsa a Monaco di Baviera, il loro
rifiuto alla politica brevettuale dell¹EPO (Ufficio Europeo dei Brevetti).

Davanti all¹ingresso del maestoso grattacielo di proprietà di tale ufficio
essi hanno denunciato l¹irregolarità degli ultimi brevetti concessi sulla
materia vivente (che costituisce il bene comune più prezioso del mondo).
Tali brevetti valicano perfino i limiti molto laschi imposti dalla legge
europea.
Essi infatti riguardano non solo le piante e gli animali riprodotti con
procedimenti biotecnologici, ma anche quelli riprodotti ³con metodi
essenzialmente biologici², per i quali non è prevista la brevettabilità né
dalla Convenzione Europea dei Brevetti, né dalla direttiva 98/44, detta ³Per
la tutela delle invenzioni biotecnologiche².

In seguito al ricorso presentato contro il brevetto sul broccolo (EP1069819)
era stato stabilito che tale pianta avrebbe rappresentato per l¹EPO il ³caso
giuridico² e che in base alla sentenza dell¹Alta Corte d¹Appello (corte
interna dell¹EPO) si sarebbe stabilito se era lecito estendere la
brevettabilità alle piante riprodotte con metodi convenzionali.
L¹attesa per la sentenza è durata ben tre anni. A dicembre 2010 l¹EPO aveva
annunciato la revoca del brevetto sulla procedura per la riproduzione del
broccolo, lasciando tuttavia in forse il brevetto sulla pianta stessa.

La sentenza finale era stata programmata per il 26 ottobre 2011. Ma a
sorpresa generale è stata cancellata pochi giorni prima e il ricorso sul
brevetto sulla pianta è stato annullato (va ricordato che era stato
presentato da due aziende biotech).

Dunque l¹EPO, anche se in modo poco trasparente, ha riconosciuto la
brevettabilità di organismi riprodotti con metodi essenzialmente biologici,
ovvero tradizionali. Del resto ne aveva rilasciati svariati prima ancora di
questa data.
Ciò significa che il controllo della materia vivente, pezzo dopo pezzo,
monopolio dopo monopolio, passerà con grande facilità nelle mani di 4 o 5
multinazionali, insieme alla produzione di cibo del mondo intero (ricordiamo
che spesso il brevetto riguarda anche tutta la filiera alimentare, come nel
caso dell¹orzo australiano, il cui brevetto, che tra poso verrà concesso,
comprenderà anche il pane, la pasta, la birra!).

³La misura è oggi colma e non è possibile rimanere in attesa di altri
eventi²: questo il contenuto degli interventi che si sono susseguiti dal
palco durante la manifestazione, alla quale ha partecipato per l¹Italia il
Comitato Scientifico EQUIVITA nella persona dalla sua coordinatrice Fabrizia
Pratesi. Ella è dichiarato: ³Dopo il brevetto su tante piante riprodotte con
metodi convenzionali, come il brevetto sul broccolo, quello sul melone,
quello sul girasole e quello che prossimamente verrà concesso sul cetriolo
della Bayer, e altri ancora su piante riprodotte con metodi convenzionali,
non abbiamo più illusioni sulla prossima sentenza dell¹ 8 novembre che
deciderà del brevetto già concesso ad Israele per un pomodoro (EP1211926)².

L¹appello generale dei partecipanti è stato: ³Dobbiamo agire tutti
insieme.Occorre indurre i nostri governi ed i nostri Ministri
dell¹Agricoltura a fare ricorso contro gli ultimi brevetti. Se la legge non
ci tutela nei confronti dell¹Ufficio Europeo dei Brevetti (purtroppo
inattaccabile in quanto esso non è organo dell¹UE) dobbiamo con urgenza
modificare la legge Š per evitare che l¹EPO tra qualche tempo brevetti anche
l¹aria o la luce del sole!²

Per informazioni:
Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: equivita@??? <equivita@???> <equivita@???
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Sito internet: www.equivita.org