Autor: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO Data: A: espress, autorgstudbo Assumpte: [autorgstudbo] 30/10 h20 Salaborsa - Ora tocca a noi - Be
Everywhere, Occupy Everything
*Ora tocca a noi - Be Everywhere, Occupy Everything*
È finito il tempo delle manifestazioni utili solo all'espressione di
un'opinione collettiva. La brutalità della crisi sulle nostre vite e la
lontananza della politica (quella con la p minuscola) ci costringono a fare
un passo oltre, a riprendere - per quanto molto difficile - nelle nostre
mani la Politica (quella con la p maiuscola). Vale a dire la capacità di
risolvere collettivamente i problemi che soffocano la nostra vita quotidiana.
*Solo mettendo in comune le nostre difficoltà e le nostre competenze
(qualunque esse siano) avremo la possibilità di cambiare le cose,* di avere
la forza necessaria per sottrarci alle decisioni di chi ci governa ma vuole
solo i profitti delle banche; per fondare un nuovo modo di fare democrazia.
Ci siamo incontrati e incontrate giovedì 27 nell'auditorium, stracolmo di
gente, della Salaborsa. Le proposte sono state subito tante: autoriduzioni,
azioni contro banche ed Equitalia, occupazione di spazi da utilizzare per
assemblee pubbliche, dormitori, asili, ecc.. C'è evidentemente un bisogno
diffuso di mettersi in gioco perchè la situazione è critica per tutt*, anche
se non nello stesso modo.
Sono emerse molte proposte concrete che provano a rispondere a questa
domanda: *come ci organizziamo per migliorare le nostre condizioni di
vita?*La sfida non è semplice ma nessuno, a parte, noi può
affrontarla.
*Abbiamo deciso di rivederci giovedì 3 novembre alle 20 ancora in
Salaborsa*per rendere immediatemente operative quelle proposte e
immaginarne delle
altre; per aprire delle battaglie contro chi giorno dopo giorno ci costringe
alla miseria del presente; per inventarci un nuovo modo di affrontare
insieme i nostri problemi e di prendere delle decisioni collettive; *per
preparare, anche a Bologna, la giornata di mobilitazione transnazionale
dell'11 novembre*, lanciata dalla piazza occupata di Wallstreet da chi, come
noi, ha deciso di ribellarsi alla precarietà e all'impoverimento generale
imposti dalla finanza.