[NuovoLab] WWF Ponte sullo Stretto: si usino i soldi per ope…

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Autor: Antonio Bruno
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Betreff: [NuovoLab] WWF Ponte sullo Stretto: si usino i soldi per opere utili
La Commissione Europea ha deciso di derubricare il Ponte sullo Stretto dalla lista delle opere prioritarie della rete transeuropea nel periodo 2014-2020.

Il WWF Italia torna a chiede ora che il Governo destini gli 8,5 miliardi di euro previsti per il ponte sullo Stretto di Messina alla messa in sicurezza del territorio del Sud e al potenziamento delle opere ferroviarie e stradali in Sicilia e Calabria.

Si cancelli inoltre la Ponte sullo Stretto SpA, concessionaria interamente pubblica, a questo punto del tutto inutile.

Visto che il ponte non è una priorità nel sistema dei trasporti europeo esclude qualsiasi ipotetico finanziamento da parte della Commissione Europea o, ad esempio, della Banca Europea degli Investimenti.

Il WWF si chiede a questo punto come il Governo italiano possa ancora giustificare la strategicità di un’opera, dall’elevatissimo impatto ambientale, da costruire in una delle aree a più elevato rischio sismico del Mediterraneo.

L’opera inoltre ha un costo insostenibile, in crescita incontrollata: 8,5 miliardi di euro, pari a mezzo punto di PIL con un abnorme e ingiustificato aumento dei costi in un anno di oltre il 34% (da 6,3 del luglio 2010 agli 8,5 miliardi di euro del luglio 2011).

Il Governo sblocchi le risorse destinate al ponte per investire sulle vere priorità per quest’area del Paese:

- adeguare la linea tirrenica e potenziare la linea ferroviaria ionica in Calabria e le linee ferroviarie siciliane che collegano Catania, Messina e Palermo;
- intervenire per chiudere finalmente i cantieri della A3 Salerno-Reggio Calabria,
- ammodernare e rendere sicura la SS106 Ionica;
- garantire un servizio efficiente di metropolitana del mare per i pendolari dell’area dello Stretto e rafforzare gli attuali servizi di traghettamento pubblici;
- destinare ingenti risorse alla rinaturalizzazione dei versanti e al consolidamento del suolo e al riassetto del territorio ad alto rischio idrogeologico e sismico .